Lo Stato Moderno - anno III - n.9 - 5 maggio 1946
LO STATO MODERNO 211 RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA L intesa anglo • fràncese I rapporti mi i tre grandi e la possi– bilità o meno di una cpllaborazione an– ,1o1--russo-amerioana, hanno posto un ; 0 , nell'om'bra un problema che fu g.ià esse!l2liale ))l'ima e dopo Ja prima guer– ra mondiaJe: qu~lo della coblaborazione anglo-iraincese. J. L. Garvin ci richia– ma a,lil'im1>0rtan:ziadi questo elemento primo della sbabi!liità europea nel Daily Te!egraph dell'll a))l'hle. Quando la popolazione bncese era tale da poter controbilanciare il blocco tedesco dell'Europa centrale iJ proble– ma era più l!ineare che non ora: nel mondo attuale la Francia deve assumer la funzione di centro de>Henazioni la– tine e non latine dell'Europa occiden– tale. Tutti insieme questi popoli assom– mano a circa 200.000.000 che per carat– teri di razw e secolare comunanza di ambiente nat'\ll'ale e culturale si diffe– renz,iano cl.a quelli deLl'Eur01Pa <1Iientale. L'intima cdlJl'B<boraziorle fra questi po– poli non può essere assicurata senza una preventiva a2Jlone della Francia e della Gran Bretagna. Esse dowebbero dare l'esempio con il rinnovamento deJ– l'Entente Co:r.diale In una tonna che garantisca meglio che per il passato le reciproche salvaguardie ed una più am– pia colilaborazione scambievole nella politica mondiaJe. Nell'Intimo senti– mento del due popoli esiste un istinto ed un desiderio profondo ed inestingu.i– bile m tal senso. Sulla via di una ta:le intima collabo– razione Fr,ancia e Gran Bretagna sono state ferma,te ancora una vo1ta dalla d'isparità dei loro punti di vista sulla questione de!lla Renania e della Ruhr; ma l'alla,rme suscitato nei due paesi da questa divergenza è una prova di come l'istinto natUN1le dei due popoli sia contrariato da questo os!3coo.o.Negli ul– timi temili QUesto ste$o ostacolo ap– parjva mitigato daoohè H signor Golrin ha avanzato l'ipotesi in un discorso al partito socialista che la Francia potreb– be accettare un.a Internazionalizzazione economica deJla R-uhr senza insistere sul suo dislacc·o pennanente dal resto della Germania, ohe è già un tronco mutilato di quel che era. Il govenw britannico si è railegrato di questa ten– den:z,a al compromessò che potrebbe affrettare i1 momento dd una alleanza pierìa ed intera; ma l'opinione manife– stata dal signor Gouin non deve essere sopravaliUtata: essa esprime il punto di vista di un partito che può contare su meno di un terzo delil'intera assemblea di fronte all'intransigenza del M. R. P. e dei comunisti. • Per il momento, neuuna idea al di Id della Manica IJ>UÒ resistefe al P7"in– ciJ>i<, del '1'l!Tlder-s .sicuro qU0$tO tempo. • .... In una seduta idi gabinetto tenuta l'ultimo vene,-di (il 5 a1)1'Ue),tre principi di patriottismo ortodosso furono affer– mati alL'unanimitd - fo '5'1lteitnbramento permanente della Germania occiàenta– te con la .separazione sia 1P0Htioo oh.e economica delta Ruhir, cte-lla Renainia e della Saar. I « Da questa decisione la conclu.sione di un'a.Ueanza anglo-fra,ncese risuJ.tò rimandata di molti ,mAri. Ma, come que– sto rinvio non deve oau.sa.re sorpresa, così non .deve esser fonte di romenti. Esso era inevitabile in ogni caso. « Ciò per ,ragioni ohe ,non hanno nul– la a che fare dwett.amente con la _que– stione tedesca, ma eh.e piuttosto trag– gono origine da uno stato di fantasti– ca confusione ed incertezza negli affari interni francesi, dove ogni cosa nel fu– turo del Governo e dei partiti. tenc:Ie verso qual.che 4mminente ma sconosciu– to dénouement e nessuno può prevedere ciò che può acoade<re enbro wn mese o sei settimane. • Qu,esta situazione im.certa ,rende la Franci.a lo ,spetta.colo piu ,i,nteres,sante diù mondo per un osservatore filosofo, ma non offre alcuna base sicu,ra per u– na poLitica durevole fra .le due nazioni. « L'alleanza anglo-t,anoese, quando verrd, deve essere solida, durèvole. E' meglio per i due popoli attende-re un po' finchè possa esser -c'OStn.Litasu una. roccia piuttosto che arrischiar.si ad ab– bozzarla suUa sabbia». 11 Gawin si. riohlama quindi ai dis– sensi mani-testatisi nell'Assemblea co– stibuente fra i tre maggiori partiti in ordjne a.Ila costituzione della quarta Repubbli~: i1 caso u:Uictail.edello Stato dev~ esserlo reailmen.te od essere pura– mente un simbolo? Come può la con– tinuità esècubLva essere assiou=ta per intenti nazionali deLl'a21ione che conti– nuamente muta dei mjnisteri? Questi problemi ,preocoupa,no quanti sono consci dei! carattere d.i estrema jn– stabilità della attività di governo della Terza Repubblica e ~ quanto tale ele– mento contribui aJ crollo del 1940. ·La prossima c:ampagna elettorale ser- ; virà assai più dlilla precedente a met– tere in luce quali sono le t.endenze po– litiche della F1rancia del dopoguerra, mentre le eJez.ioni deLl'ottobre ricevet– tero troru,o profondo impulso dalle emozioni dei' momento. [J. dest.ino deLlia Riuhr e della Renania sad presto o tardi risolto dalie quattro grandi potenze. Ma ill loro assestamen– o, queJ che si sia, non ~à mal quelle garanzie di sicurezza che solo una rin– novata alleanza anglo-.francese po– trebbe dare alle due potenze. Jl processo del generale Mibailovitch Randolph ChurchlU, in uno dei suol u!Jt:mi ar,tlcoll su quella Jugoslavia di Tito che egli conosce meglio di qyalun– que a,ltro occidentaJe, come ex capo del· la" missione mi>litare britannica presso il quartier generale del maresciaJlo, rie– labora la figura del generale serbo, Ja cui azione è nola, solo in modo confuso ai pubblico ev.ropeo. Li gener,ale MihaUoviix:h è un u!fii– ciale di carriera dell'esercito jugosla– vo, ritiratosi neUe montagne defila Ser– bia dopo l,i. conquista tedesca per orga– nizzarvi, con un gruppd di adei;enti, un movimento d.i resistenza. Diversi mesi più tardi, .nell'estate del 1941, Tito en– trava In campo come un altro campione della resistenza contro i tedeschi. I due uomini si jnoon.trarono dapprjncipio in più di un'occasione tentando di unif1- care i rJspetbtvi movimenti, senza tut– tia..-ia giungere ad a)cun' risultato posi- • tivo data la disparità delle mentalità del geneNllle serbo fedele a re Pietro e del ca1>0 rlvdluz.ionano e comurusta. La Gran Bretagna inviò presso'Mihai– iovitch ona missione militare mentre il movimento d.i '11ito si ingrossava rapi– damente, specie nei ,paesi affini e v:icini alla Serbia: Montenegro, Bosnia, Oroa– tia e Slovenia. I due movimenti comro– ciarono allora a combattersi fino a che il governo britannico, ren<rendOSi conto dello svantaggio di mantenere o costi tuire una missione militare presso cia– _s,cuno di essi e del coniributo sempre più riJevalDte deJ!e formazioni di Tito a,14a lotta contro i tedeschi, tra&ferirva la prapria missione da Mihailovitch a Tito. « Si è creduto diffu,samente che que- 6ta decisione fosse dovuta al desiderio tli compia.ce1-e i .ntssi. Non vi è alcu.n.a base per una simile credenza. E' ,natus \"almente vero che Tito !Si <istn.Li per cin– que anni a Mosca. Ma il fatto strano è the i russi non fecero mai molto per niutarlo in Jugoslavia. Essi erano trop• po occupati a combattere nel .loro cam– po per curarsi di ~ui. « La prima mtssione mtlitare britan– nica presso i,l ,quartier 111enera.l,e µi Tito fu stabilita 11 mesi ,prima che il PT"imo ufficiale ,ru.sso appaml&e,. nel.l'aprile 1944. A queU'epoca vi erano piu di 20 missioni ,militari òritanniche· ed ameri– cane presso le varie unità dell'esercito di Titp e molte centinaia di tonnellate di viveri inglesi ed anu!rlcan4, !(ii vestia– rio e idi equipaggiamento militare giun– gevano ogni ~etllimana ».
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