Lo Stato Moderno - anno III - n.8 - 20 aprile 1946
184 LO STATO MODERNO RICATTO o L'EUROPA GUERRA La propaganda italiana è d'altro ge– nere. Essa aspira a fare di Mussolini il fedellc protettore dell'Islam coni.re le mi– re aggressive della F1rancia e de!l'In– ,ghi,Uerra. Il suo campo d'azione com– prende l'Egitto, la Palestina e la Sjria ed il suo quartier generale -è ad Har– rar, dove sta rapidamente organizzan– do quella che dovrebbe sembrare una Università e che invece non è altro che un centro di ~accolta di agitatori indi– geni e di mercenari di varia provenien– za. Vi si pubblkano grandi quantità di opuscoli, stampati in verde, tendenti a dimostrare anzitutto che la grande guerra non fu vinta dai francesi, ma dagli ita,liani. Tali opuscoli vengono di– stribuiti a tutti i Caid e a tutte Je per– sona,lità irndigene dai consoll dtaliani che, di solito, ,)j uniscono il proprio big'.iet– to da visita. Questa propaganda da par– te degli 3genti consolari Italiani riguar– da anche la distribuzione su larga scala di un'opera di Bruno Biagi, che canta le ·lodi del fascismo e che è stata tra– dotta in arabo. « Il fascismo - d;ce Biagi - ha già portato fortuna all'Ita– lia, alla Germania, all'Austria e alla PoJonia. Perchè non dovrebbe l'Islam farne la prova? •. Gli italiani residenti [PCr un certo pe– riodo di tempo nell'Africa settentriona– le, specialmente a Tunisi partecipano a questo sistema di propaganda, de– nuncie e spionaggio, sia a scopo di .lu– cro, sia per paura. Devono redigere rapporti segreti, fo– mentare scioperi, aiutare e~ recluta– mento di «volontari• per ll'ésercito di F1ranco, incitare le truppe indigene a , ctìsertare, ecc., senza di che vengono mi– nacciati di atti dd terroI'i.smo. Gli effetti di questa propaganda italo-tedesca nel Nord Africa si rivelarono pienamente durante i Tece~ti disordini in Palesti– na, in Marocco e in Tunisia. Se Fran– ' eia e Inghilterra non adotteranno seve- re contromisure, c'è ogni ragione di te– mere dle, in caso di guerra, esse non solo non potranno calcolare sull'appog– gio del'e truppe indigene, ma saranno anche costrette a mantenere forti guar– nigioni di metropolitani in Marocco, Ln Algeria, nel Sudan egiziano, ,in Pale– stina e IÙngo il canale di Suez. Sfortunatamente diversi .fattori han– no agito in favore delile, dittature, come act esempio il notevole aumento della popolazione indigena, le siccità, le ca- ' restie e la disoccupazione risultante dalla crisi economica. Non pensiamo -dle la Qi?rmania d~– siderl una guerra' entro il prossimo fu- DI IERI di GENEVlÈVE TABOUlS (Continuazione dal numero precedente) turo. Essa esercjta anzi un'influenza moderatrice sull'Italia che vi è assai prop,m!;::t vedendo in essa, il mezzo dL sfuggire alla deplorevole condizione e– conomica e finanziaria in cui si trova. Tuttavia se la Germania si sentisse sicura della piena efficacia della sua propaganda in Africa, se la Francia si trovasse p:r caso impegnata in quakhe grave dLfvcoltà interna, se l'Inghilter– ra, chiamata a far fronte alla difficile situazione di dovere simultaneamente d:fendere i propri inter=i nell'Estre– mo Oriente e nel Mediterraneo, si mo– strasse esitante, potrebbe anche acca– dere il ,peggio. Il Filhrer tornerebbe a farsi il pl'Omotore di una crociala con– tro il bolscevismo, che accuserebb~ di essere la rovina della potenza francese e ,dell'ordine europea, servendosi di questo_ falso e debole -pretesto nell'in– teresse della sua dottrina politica e del– l'aggressione pangermanica. Fra i numerosi piani studiati dal,lo Stato Magg:ore tedesco nell'eventuali– tà di un improvviso attacco alla Fran– cia, ce ne sono tre che meritano spe– ciale attenzione: 1) Estendere anche all'Olanda la manovra di accerehiamento tentata nel 1914 attraverso il Belgio e la Fran– cia settentrionale. 2) Aprirsi una strada attraverso aa linea Maginot. _,, • 3) Premere -da sud attraverso la Svizzera. E' interessante notare come lo Stato Maggiore abbia modificato le proprie idee da quando Httler è giunto al po– tere. I principi! favoriti dal generale Von Seeckt, che fu il primo propugna– tore dell'offensiva di sorpresa e Ja cui strategia aveva come scopo fondamen– tale di • colpire immediatamen,te il ne– rn•M al cuore•, diedero origine al pia– no Goering, che contempla le ostrutà su due fronti: guerra difensiva ad o– riente contro la Russia, da Cecoslavac– chia e la Romania, e all'occidente, un varco attraverso Ja linea Maginot, ap– poggiato da bombardamenti in massa su Pa,rigi, con "flaS, bombe incendiarie ed a:tre, dalle tre a!,Je otto del mat– tino. Ma il piano Goering è stato messo da parte, perchè lo Stato Maggiore te– desco non desidera combattere su due fronti. Il Ministro tedesco della Guerra non contempla più un attacco contro la Russia sovietica, nè è favorevole ad IJ1l atla'cco contro la Cecoslovacchia, tanto più che d vorrebbero due setti– mane per mettere in "linea le ingenti forze necessarie. Durante il suo recen– te viaggio nell'Europa centrale, Delbos ripQflò l'impressione che la Germania awebbe preferito disporre della Ceco– slovacchia in un primo tempo, provo– candovi gravi difficoltà interne come , in Austria. Con l'estendere fino a Tokyo l'asse Roma-Berlino, il Fiihrer mira princi– palmente ad assegnare al Giappone, nel piano tedesco 'd'attacco, il compito di contenere il grosso delle forze so– vietiche e di chiudere la flotta inglese tra il Mediterraneo e il vicino Or:ente, mediante un'irruzione ad Hong-Kong. Quando sembrava cosa facile assicu– rarsi la neutralità del Belgio ed il mo– vimento rexista, i,ncoroggiato dai par– titi fiamminghi, faceva npidi progres– si, lo Stato Maggiore tedesco adottò per l'attacco contro la Francia il piano Von HePJ'.).Questo piano stabilisce che il principale sforzo dell'esercito tedesco sia diretto contro la parte meridionale del Limburgo e che si avanzi rapida– mente attraverso l'Olanda e il Belgio. E' basato sulla tattica del 1914, ma tie– ne conto delle fortificazioni costruite dal Belgio intorno a Liegi e sulla Mosa. Tali fortifLcazioni verrebbero super.ile da nord -attraverso il Limburgo olan– dese e da sud attraverso il Lussembur– go. Di conseguenza, la regione tedesca compresa,fra Colonia ed i confini°belga ed olandese è stata provvista di una larga rete di autostrade per facilitare il rapido movimento di grosse unità. Il successo del pianb- dipende soprattutto dalla rapidità con cui viene eseguito. Sin dal famoso piano Schlief!en ,!a ra– p:dLtà di esecuzione è sempre stata la principale mira germanica e la di– sfatta del 1914 ha contribuito ad im– primP.re ancor ,più nello Stato Maggio– re l'idea dell'importanza di un attacco rapido ed improvviso. Vi è ancora qualcuno che immagina eh~ la Germania mspett.erà la neutra– lità olandese e Ja neutralità recente– mente dichiarata dal Bélgio; ma evi– dentemente· esso non è a-1corrente del- 1? numerose pubblica?Jioni apparse in Germania, durante gli ultimi tre anni non una delle quali tralascia di discu– tere del~a neutralità belga ed olanx!ese. Pr-endiamo ad esempio ,1 Manuale d! scienza militare contemporanea, una eno!clopedia di 750 pagine edita da,Jlo Stato Maggiore tedesco e con una pre– fazione del Marescia!Uo Von BJombel'g. In quest'opera la v.iolazione dei te<rri– tori belga ed olandese viene giustificlla come essenziaie aUo scopo di prevenire
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