Lo Stato Moderno - anno III - n.8 - 20 aprile 1946

182 LO STATO MODERNO • Ma il Commissariato non potrebbe vivere puramente e sem– plicemente come centro. di raccolta di notizie riflesse e prove– nienti da fonti disparate senza possibilità di controllo, in quanto le stesse informazioni delle ambasciate e dei conso– lati, provenendo da elementi che hanno altri interessi e altre aspirazioni non potrebbero essere considerati soddisfacenti alle esigenze attuali; bisogna perciò ricostituire immediata– ~ente, anche se con elementi a titolo provvisorio, il nuoleo degli ispettori viaggianti per lo studio sul posto, mediante con– tatti con gli esponenti delle economie delle possibilità di uti- \ lizzazione della mano d'opera italiana nelle principali zone prospettive di immigrazione: America centra•le, America del Sud, talune zone dell'Africa, Australia, Nuova Zelanda. Con– temporaneamente dovrebbe essere fatto un vaglio dei consoli e del personale dei consolati nei paesi di maggior possibile emigrazione, operando quelle sostituzioni e quelle nuove no– mine che possano dare una garanzia di una maggiore com– prensione di questo problema. E naturalmente, la cosa non dovrebbe fermarsi ai consolati ma investire anche n personale d}plomatico che in buona parte non può essere che portato ad agire sulle linee di qual nazionalismo deteriore, ohe fu la caratteristica degli anni precedenti la guerra. ' Nel frattempo occorrerà vedere se convenga mantenere il principio della necessità del contratto di lavoro come con– dizione per la concessione del passaporto, studiare sistemi atti a facilitare l'uscita degli emigrati inquadrando, magari, la cosa in una istituzione di piccoli crediti personali, secondo gli schemi vigenti agli Stati Uniti, e questa, a malgrado delle de– lusioni che non potranno non essere incontrate, potrebbe es– sere una iniziativa nel complesso assai opportuna e giovevole non scf.o agli emigrati, ma al prestigio della emigrazione ita– liana e quindi a•l successo e al migliore incanalamento della stessa. In stretto contatto con le organizzazioni dei lavora– tori occorrerà stabHire un sistema per la collabo~azione tra le organizzazioni operaie {facile da affermare in linea di prin– cipio, assai difficile da sostlmere in pratica. come è stato di– mostrato dai più che numerosi casi di conflitto tra gli immi- • granti e gli operai del paese di destinazion~. Le nostre orga– nizzazioni operaie in contatto con quelle di immigrazione do– vrebbero cercare di dare vita a istituzioni di carattere ca.ope– rativo per gli'aiuti agli immigranti nel primo periodo di sistP– mazione, senza però inutili trapianti ali' estero che non potreb– bero rron essere nuovamente fonti di'malintesi e di sfiducia. Naturalmente anche per i probtemi dell'emigrazione fa– cile sarebbe ,indulgere alla suggestione retorica del « nuovo » · e parlare di nuovi metodi, nuove ricette, ecc., ma gli organi di cui si· ,propone Ja ricostituziorie, appunto perchè suggeriti dall'esp~,-jenza, dovrebbero avere più larghi principi ispiratori della loro attività. Questo nuovo dovrebbe anzitutto tener conto del mutato aspetto che sta prendendo l'emigrazione. Da quanto si è in precedenza detto risulta che ormai l'emi– grazione alla spicciolata di elementi indifferenziati e impre– parati non si inquadra con la politica di immigrazione che pare abb1ano miottato o che stiano per adottare i prin.cipali paesi di immigraziQJJe. Anche se la c,osa a molta gente non piace, tali paesi adotteranno ,piani di immigrazione, ciò vuol dire che illOnsi potrà che .rispondere con piani di emigrazione, ciò. che vorrà dire la tempestiva preparazione dei nudei di emigranti, o fa loro cernita seria ed obbiettiva da parte di apposite organizzazioni, in maniera da far combaciare l'inte– resse del nostro emigrante con quello del paese che l'acco– glierà. E vi è poi un altro aspetto assai importante per l' em)gra– zi_onedi questi nostri tempi: in passato si pensava sdlamente alla probabile collocazione di lavoratori del braccio, adesso biso~erà pensare anche aJ.la necessità del collocamento dei lavoratori ,intellettuali professionalmente quaMicati: a que- sto fine al commissariato per l'emigrazione dovrebbero_ af– fluire da parte degli addetti consolari, degli ispettori viag– gianti, delle Camere di commercio aU'estero, tempestive e minute indicazioni circa hi possibile utilizzazionè degli ele– menti qualificati, dei tecnici e dei professionisti: concorsi per medici, per insegnanti, per' ingegneri, per capi tecnici, ecc. Il commissariato dovrebbe ,provvedere alla tempestiva pub– blicazione di queste offerte di lavoro mediante un bollettino periodico {cioè ripubblicare in forma più agile il Bolletino dell'emigrazione, cosa che del resto in ,parte sta già avve– nendo mediante la pubblicazione di una ri.vista della Dire– zione degli it~liani .all'estero), mediante un notiziario radio– fonico possibilmente setti~-inale, e altri mezzi di pubblicità. Un particolare interessamento dovrebbe essere dato sia clagH organi del commissariato sia daUe ràppre~entanze çonsolari alle possibililà di utilizzazione di nuclei organici di lavoratori, ossia di dirigenti e di operai, _ con segnalazione tempestiva, anche per poter disporre di un eventuale P!lriodo di adde– stramento e di affiatamento. Mi spiegherò con un esempio per illustrare che cosa in– tendo per gruppi organici: si supponga che ·in un determinato paese del!'America Latina, o derJI' Africa o dell'Australia sia in progettazione un grande impianto per la produzione del– !' energia elettrica, che questo progetto abbia già raccolto l'approvazione delle autorità statali e éhe sia in corso di effettuazione il suo finanziamento .per iniziative pubbliche o· private: orbene, da parte nostra si potrebbe offrire non soltanto la mano d'opera per lo scavo del bacino, per l'a costruzione della centrale, per la -posa delle liqee e del con– dotto, ecc., e Jn questa offerta si dovrebbero inserire elementi che hanno già .fatto •positiva pratica in lavori del genere, ma anche gl'i ingegneri per la direzione dei lavori, i capi-tecnici, i contabili, e così' via. Altro esempio .potrebbe essere quello della c9sti;uzione della linea ferroviaria, di autostrade e di aeroporti, e anche per questi casi si potrebbe selJlpre essere in grado di offrire se non tutto il personale necessàrio, che forse non sarebbe accolto, dei .nuclei organici e affiatati. A un livello superiore sarebbe assai interessante strebilire tt,mpestivamente un collegamento •fra il Commissariato e la Banca lntemazionale -di Ricostruzione e SViluppo, che ini– zierà la sua attività entro la prossima primavera. Quella è la sede per mettere in fuoco i problemi di svHuppo a ~arattere internazionale, per offrire nel .caso df opere di ricostruzione l'impegno alla utilizzazione di -una certa ~uota della nostra mano d'opera, delle .nostre energie tecniche, ecc. Tutti questi indicati sono dei compiti nuovi, e naturalmente non si ha affatto Ja pretesa di aver esaurito la possibile esemplliicaziqne, ma di aver messo in evidenza cosa è necessario fare per ade– guarsi anche in questo settore alle esigenze dei tempi, che sono forse più duri di quelli di una volta, ma che non pre– sentano, tuttavia, difficoltà che non possano essere da parte nostra convenientemente superate. Altra iniziativa che po– trebbe magari,_,essererealizzata mediante la semplice. iniziativa privata potrebbe essere quella della formazione di apposite imprese .per la costruzione, con obbiettivi ben delimitati e con un raggio di azione probabilmente circoscritto ai paesi euro– pei: que~te imprese potrebbero non solo essere composte dal necessario personale tecnico e della mano d'opera, ma disporre anche dei propri mezzi di tr!sporto, di appositi macchinari e di un propri.o servizio di rifornimenti. A vo1er conc-ludere mi pare sia sufficiente sintetizzare le tesi che sono anelato esponendo. E cioè: . I) l'Italia dispone e disporrà di una quota di mano d'opera notevolmente 'eccedente ai woi bisogni; 2) vi sono possibJ,lità di collocamento rul'estero di que– sta ,mano d'opera, in forme però e con prospettive ancora assai incerte; in generale pare stiano maturanào"I'Hmi per la inuni– grazione da ,parte .dei paesi interessati; -

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