Lo Stato Moderno - anno II - n.12 - 20 luglio 1945

LO STATO MODERNO Abbonamento per un anno: L. 300 Milano - Foro Buonaporte, N. 4G conto corrente postale ;.. Esce il 5. e il 20 di ogni mese LO STATO-MO CRITICA POLITICA ECONOMICA. E SOCIALE Anno II - N. 12 VENERDI' 20 LUGLIO 1945 •Unn copia L. 15 SOMMARIO M. PAGGI: Il paese ... VITTOR: Sfiducia nella civiltà Una lettera di L. VALIANI La risposta di V. ALBASINI SCROSATI N. BOBBIO: Stato e democ;azla - I A. BASSO; Dalla Società delle Nazioni alle Na– Zi(!nl Unite G. BALDACCI: Da San Francisco a l'otsclt11n N. RUSSO: Per una finanza straorclinaria cli ,,a– ce - II- ... pag. 105 106 107 108 109 112. 113 114 L. L.: Un colpo di ariete monetario? pag. 115 ••• Problemi del/11 riforma induslri11le 116 OPINIONI: Cli/usura di una, p_olemica (S. SOLMI) 118 DOCUMENTAZlONE: La questione morale Matteotti (E. G.) ... 121 Pcrchè non sono nel partito liberale (A. CAJUMI) " 114 RASSEGNA DELLA STAMPA ... 124 DIARIO DELLA QUINDICINA ... 127 ·IL PAESE Nei numeri precedenti ci siamo sforzati di seguire la curva della vita nazionale dal punto di vista dei partiti politici; ci rendevamo conto che era un punto di vista parziale e di malsicuro valore, tuttavia era quello che offriva, in quel momento, il panorama più vivo, più rilevato, di più immediato interesse. Venuti ormai -attenuandosi i motivi contingenti che, determinati dalla crisi ministeriale, avevano consigliato quel punto di vista, pare oggi opportuno un tentativo, un primo rapido tentativo, di scanda– gliare in profondità nel paese, fuori ed oltre dalle rappresentazioni che ne danno i partiti. Una domanda: che rapporto c'è tra i partiti e il paese? Per ora il rapporto si esaurisce tutto nella funzione di interprete assunta dai partiti nei con– fronti del paese; sarebbe erroneo parlare ora di una funzione rappresentativa. I partiti non possono rap- · presentare il popolo sino a che il loro processo di democratizzazione non si sia completato. Questo è vero sia per i partiti aderenti al Comitato di Libe– razione Nazionale, sia per quelli che vivono fuori della sua orbita. Ma i primi, se non possono ancora accamparsi come rappresentanti, hanno tutto il di– ritto di porsi come interpreti delle esigenze nazio– nali. Si ripete per il paese quello che accade nell'in– terno dei singoli partiti; non si è ancora usciti, in certo senso, dalla fase della clandestinità, la rappre– sentanza non è ancora legale ·_ intesa per legalità la libera manifestazione della volontà popolare. Ma come i dirigenti attuali àei partiti sono coloro che pongono a fondamento politico del loro diritto il fatto di avere interpretato certe esigenze di orien– tamento politico quando queste- affondavano le loro radici solo nel segreto delle coscienze individuali, così fanno parte del Comitato di Liberazione Nazio-. nale i partiti che, nel dissolversi di ogni valoré-mo– rale - e poi a~he formale .:.._di costituzionalità, si fecero interpreti delle esigenze - le quali sali– rono dal semplice della lotta di liberazione al com– plesso della escavazione e della creazione dei motivr politici - che andavano fermentando nella vita della nazione. E' forse interessante tentar di fissare il volto del paese in questa che è fase di trapasso tra il periodo· della interpretazione a quello della rappresentanza.- ~ _ A guardare il paese, sotto il panorama vivace dei partiti, par di scorgere solo segni scoraggianti: apa- . tia, inquietudine, sfiducia. , · Ma non occorre essere ottimisti come Candido per ' fugare !a polvere che affosca ìl paesaggio. Queste non sono che le posizioni logicamente· resi– duate dopo che per un quarto di secolo era stata storicamente accettata la frattura tra il paese e lo Stato. Il popolo aveva creduto che lo Stato fosse davvero alcunchè di diverso della propria storia. Crollata la finzione restò il disgusto, com'è di tutte le finzioni che si dileguano. Il pregio dell'opera poli– tica di oggi e di domani consisterà dunque non tanto nel far ricombaciare· lo Stato con la storia del popolo italiano - perchè questa è cosa che si verifica sem– pre, - ma nel- far riprendere al popolo italiano la coscienza di questa identità, -la coscienza che lo Stato non sarà mai diverso dalla sua propria capa-: cità di intendere e di valutare appieno la realtà poli– tica attuale, e dalla chiarezza del suo volere e del, suo operare. . Il paese, abbiamo detto, è apatico: il gusto della iniziativa è ancora lontano dai nostri ceti mercan-.

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