Lo Stato Moderno - anno II - n.10-11 - 5 luglio 1945
80 LO STATO MODERNO - 5 LUGLIO 1945 mandò i suoi figli a combattere in Africa per la difesa dello nè decisa nè coerente. In seguito si posero decisamente contro Impero e non cedette nè alle minacce nè alle lusinghe di la guerra, e il Governo Inglese lasciò loro per qualche tempo Tokio quando i giapponesi giunsero alle sue porte. Il governo una libertà ·quale mai avrebbero a'vuto gli stessi cittadini me– dell'Unione Sudafricana si divise, ma la mozione per la di- tropolitani in un paese a regime totalitario fino a che s'indus– chiarazione di guerra, avversata dal presidente del Consigljo se ad arrestare un certo numero di capi. La minaccia giappo– generale Hertzog, un nazionalista boero mirante alla seces- nese suggerì nel 1942 un tentativo di compromesso, che fu sione dal Commonwealth, fu approvata dalla maggioranza affidato a Sir Staffor_dCripps: ma il Congresso si mostrò In– del Parlamento, e il nuovo g01Vernodel generale Smuts, un trattabile, e l'Inghilterra preferl affrontare coraggiosamente boero entusiasta dell'Impero Britannico, fntervenne il 6. Il la situazione piuttosto che cedere sui punti ritenuti essen- ·Canadà infine dichiarò guerra il 10, previa votazione_ in Par- ziali. Le ultime vicende della guerra diedero ragione a Londra, lamento. che non per q_uestoritenne opportuno rinunciare a. proseguire Quanto all'Irlanda, continuando a marcare il suo distacco sulla via intrapresa. Anzi, prima ancora che la guerra _sia dal Commonwealth, non solo non intervenne per una imme- finita, con atto di grande saggezza, lìbera dal carcere i capi èliata solidarietà con le altre Nazioni britanniche, ma resi- del Congresso che non ebbero fede, e offre loro, con la con– stette anche in seguito alle pressioni di Washington, rifiutò in ferenza di Simla indetta per il 25 giugno, nuove concessioni ogni momento la··cessione di basi (a cui pure acconsenti il Por- sulla via dell'autonomia. Questo, dunque, per un doveroso ri– togallo) che avrebbero permesso agli Alleati di fronteggiare conoscimento- dei diritti del popolo indiano e, forse; in vistà con minori danni la guerra sottomarina, anche di quelle che di una sua più intensa partecipazione alla guerra contro il Londra aveva retrocesso alla vigilia della guerra: e il capo del Giappone, ma nonostante l'atteggiamento tenuto durante la governo di Dublino spinse la sua neutralità fino ad inviare, guerra dall'India nazionale indù, che è quella di Gandhi e del ancora nel maggio del 1945, le sue condoglianze al Governo Congresso, non già - me lo consenta l'amico Borsa, che tedesco per la morte di Hitler. Ebbene, Londra - cui non scrisse con «Giustizia all'India» un ottimo articolo sul Corriere mancavano i mezzi per imporre la sua volontà ai tre milioni d'Informazione del 17 giugno - in meritato compenso del con– d'irlandesi - rispettò in ogni momento In libertà di giudizio tributo portato alla vittoria, che non fu eccessivamente note– di Dublino. ' vole in paragon«;i della potenzialità demografica dell'Impero. Diversa è la situazione dell'India, che con i suoi 375 mi- Ohè se gli uomini raccolti in India per la guerra furono, come ·lioni di abitanti, tra i quali gli Inglesi sono una minoranza tra- è detto nell'articolo citato, 1.230.000, non si tratta che del scurabile, abbraccia da sola i tre quarti dell'intiera popolazio- 0,35 per cento della popolazione, fornito per lo più da mu– ne dell'Impero Britannico. Non. è qui il caso di fermarsi sul sulmani e comunque da élementi estranei alla politica nazio– problema indiano, tanto complesso dal punto di vista etnico, nale indù. Non si dimettichi - poichè non è male ogni tanto religioso, sociale, politico-costituzionale, economico e strale- fare dei paragoni - che nei propositi di ricostruzione post– gico. Dirò solo che l'India doveva essere in questa guerra il bellica dell'Europa ad usum Germaniae Hitler escludeva una punto debole dell'Impero Britannicd, dove i Giapponesi pro- risurrezione, sia pure in confini ristretti, deHa Polonia e della venienti dall'Indocina e i Tedeschi provenienti dall'Egitto e Boemia, perchè i due Stati si erano macchiati del delitto dall'Iraq si sarebbero incontrati col favore dell'insurrezione di lesa maestà opponendosi alle sue pretese (e si noti che ·tra generale scatenata dal partito del Congresso. Eppure nulla i Cechi non erano mancati i collaborazionisti). di tutto questo è avvenuto. I Giapponesi, e con essi l' «Esercito Ci auguriamo che la· conferenza di Simla dia risultati, nazionale indiano » di Subhas Chandra Bose, oltrepassarono e ché l'India - possa presto divenire il sesto Dominion della solo di pochi chilometri, e per brevissimo tempo, la frontiera; famiglia delle Nazioni britanniche. Altre trasformazioni in i Tedeschi furono inchiodati alla depressione di El-Alamein questo senso seguiranno, o magari precederanno, quella élel– e alle montagne del Caucaso; il Congresso si agitò e Bose l'India. Parlo della Birmania·, che già aveva avuto, dal l 0 raccolse volontari all'estero, ma il popolo indiano non si aprile 1937, una notevole autonomia, e dai Giapponesi nel mosse. Nessuno certo saprebbe approvare - ed io meno che corso della guerra una fittizia indipendenza, valendosi della mai - tutto quanto fecero gli Inglesi in India in due secoli quale dichiarò guerra alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti. di dominio: e già io stesso ho accennato nel corso di questo Parlo di Ceylon, che ha già raggiunto un grado non indif– articolo alle feroci repressioni del 1857 e al massacro di ferente di prosperità, di densità demografica e di vita auto– Amritsar. Anche nella graduale concessione di· ordinamenti noma. Parlo di Giamaica nelle Antille, delle Rhodesie, e spe– autonomi Londra fu prudente nei confronti dell'India: si trat- dalmente di quella meridionale, dell'Africa orientale britan– tava di popolazioni non anglosassoni, non omogenee tra di nica, destinata a diventare una federazione sul tipo dell'Unio- loro ad uno stadio di civiltà ancora lontano da quello euro- ne Sudafricana, e di altre regioni ancora. · peo: Tuttavia dall'ordinamento del 1884 all'Indian Council Act Il fine ultimo dell'evoluzione della politica coloniale bri– del 1909, alle riforme Montagu-Ohelmsford del 1919, al Go- tannica, sul quale tutti i partiti in sostanza concordano, può oernment of India Bill del 1935 notevoli progressi furono rea- considerarsi quello della graduale risoluzione del British Em– lizzati: e già era stato annunciato che la elevazione allo status pire nel British Commonwealth of Nations. Per questo l'Im– di Dominion era la mèta perseguita dal Governo di Sua Mae- pero Britannico ha superato ·1e crisi, che pronosticavano mor– stà Britannica in India. Alla vigilia della seconda guerra tali coloro cui il valore, e forse la possibilità stessa di una mondiale, per altro, J'hnpero Indiano rimaneva_ un insieme __politica cosiffatta, sfuggivano. di provincie di diretto dominio britannico dotate di una certa Ma la guerra attuale, portando definitivamente in primo autonomia, di pochi territori senz'autonomia, e di principati piano un'altra Potenza anglosassone e affratellando le due na-, protetti (Native States); riconosciuto come memliro a sè della zioni dalla medesima lingua in una lotta quadriennale che ha Società delle Nazioni, ma completamento soggetto alle diret- portato gli Americani a fianco degli Inglesi e dei Canadesi sul– tive politiche di Londra, onde la dichiarazione di guerra del l'Elba e a fianco degli Australiani e dei Neozelandesi nel Pa– Governo dell'India ricalcava la volontà della madre patria, e cifico occidentale, ha forse preparato una soluzione più va– non era in alcun- modo l'espressione costituzion;ile dei senti- sta, clie si può intravvedere tra le nebbie del futuro: quella menti della popolazione. , di un grande Commonwealth anglosassone che ricongiunga, La guerra parve subito dover accelerare il processo, ma su basi ben diverse da quelle del 1774, l'antica colonia ribelle Gandhi e il 9>ngresso non seppero assumere una posizione all'antica madrepatria superata. ANTONIO BASSO
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