Lo Stato Moderno - anno II - n.8 - 20 maggio 1945
40 LO STATO MOD·ERNO - 20-MAGGIO 194-5 ..: Opinioni Due parole che cominciano per effe TTa il 1890 e il '98 - anni per molli versi interessanti neUa storia italiana - il nostTo Unguaggio pol.itico si ar– ricchì di 11na nuova parola: il fascio. ETano i tempi dei fasci siciliani. La parola fece caTriera e si arrivò ai fasci interventisti e poi a quelli di combat– timento, qui11di al partito fascista e in– fine ai. fasti del fascio repubbli.cano. A parte il significato romanamente auyusto della parola - probabilmente ignorato dai poveri zolfatari siciliani - il senso moderno della parola eTa sem– plice e in apparenza dimesso: si t·ra.t– tava di riunire intorno a certi problemi urgenti alcuni valentuomini senza te– ner conto delle ,loro fedi politiche o dei !oro credo Teligiosi. Poi tutti hanno visto che cosa ne è venuto fuori in virtù di quella concreta dialettica della storia che par cosi strana, ,a,ssurda e capricciosa a chi non ne possiede i segreti. Ora è accaduto che intorno al 1930 un'altra parola è -entrata dal lingua.ggio milita,re in quello politico: i! fronte. E così si è avuto il fronte popolare, e oggi in Itali.a abbiamo una serie di fronti. Fra questi il fronte della cultura sem– bra una cosa innocua. Tutti, proprio tutti possono parteciparvi. Però subito si comincia con qualche pretesa a. dir vero un po' vivace: queUa che chi non è de! fronte non può far della cultura. Nell'Unità deU'8 maggio scorso leggia– mo che a certo convegno fra tecnici dei partiti di sinistra (chi sono?), tenti– tosi nella sede de! fronte della ciiltura, i presenti si sono trovati d'accordo sui vaTi punti, fra cui ve n'è uno che ci interessa grandemente. Dopo avere polemizzato con la Unio– ne Tecnici Italiani in materie che non ci riguardano, così continua: « Essa (la U.T.I.) può essere tollerata (eh sì, pro– prio toUerata c'è scritto, purtroppo) uni.camente come associazione di ca– rattere culturale per la trattazione di problemi c1ilturali generici (il tondo è ne! testo) ne! campo tecnico, purchè anche in tal campo non ci siano inter– ferenze con l'attività del fronte di cul– tura (e qui il tondo è nostro). Avete inteso che voce grossa comin– cia già a fare il fronte? Senibra si tratti di niente altro che di valentuomini schierati uno a fianco aU'altro, J;:ome quelli del fascio pareva fossero valen– tuomini solo stretti intorno a qualche cosa, e poi di questi si sa cosa han fatto e quelli cominciano subito a prescri– vere 'i temi e i ,limiti alte altrui attività. Non vogliamo prender te cose su! tragico, ma sa,rà bene avvertire che c'è chi ha !etto, e in suo pessimismo, ha ritenuto opportuno. svolgere in pubblico alcune, certo inutili, considerazioni; se poi ci diranno che sono addirittura ol– traggiose e diffamatorie, ne saremo lie– tissimi e ricominceremo a studiare la lingua ita'.iana. ..._ in. p. L' epurazione che più ci preme Si fa uran parlare, e con ragione, di epurazione; si pensa giustamente che non sia possibile ricostruire anche ma– terialmente !' Italia, e ancor meno rin– novarla politicamente, senza eliminare dai quadri rcspcmsabili da cui dipende l'avvenire de! Paese, della magistratu– ra, dalla burocrazia, d.aUa scuola, dal– l'esercito, ecc., tutti coloro che per i. loro ·legami con l'antico regime rappre– se11tano 1111peri.colo per !'i11staurazio11e di un regime veramente democratico. Tutto ciò è necessario, purchè colpi– séa veramente i responsabili, gli alti papaveri cresciuti nella serra calda del protezionismo, e non soltanto i poveri diuvoli, che nessuno protegge; ma non è sufficiente. Noii è sufficiente perchè da noi, come presso tutti i popoli im– maturi politica,mente e socialmente, i! fascismo (non quello stori.camente noto con questo nome, nato e morto tra i! secondo e il quinto decennio di questo secolo, ma quello ideale) è male assai antico; ricond1icibile a molte e diverse ragioni stari.che, alla rapida decadenza della vita comunale ne! Nord, al lungo feudalesimo nel Sud; a! millenario po– tere temporale dei Pontefi.ci ne! Centro, alla iattura del comune secolare ser– vaggio, alla mancata riforma religiosa, ma ormai radicatosi, anche se molti non lo vorranno ammettere, nelle no– stre coscienze. Sì, occorre confessarlo, nelle nostre coscienze, ed è qui che noi, ciascuno di noi, nella profonda serietà di un esa– me di coscienza che !a grande ora at– tualè ci impone, dovremo portare la no– stra intransigenza di uomini che si pre– parano a dedicare la propria vita alla ricostruzione della Patria. Ancor trop– po fascismo è in noi e attorno a noi:' fascismo, ossia fiacchezza di carattere, mancanza di senso di responsabilità, esagerato e quasi morboso individuali– 'smo, piccola disonestà in margine al codice penale e in ispregio di ogni rin– novatrice mora.lità, f11Ciloneria e dilet– tantismo, e infine pau,a (di° ogni ge– nere, di' non essere iscritto a neppure uno dei cinque partiti, di non avere una data di iscrizione abbastanza anti-., ca, di non apparire · troppo· a sinistra, di dire che i! C. L. N. di Vattelapesca ha preso una decisione avventata e in~ttuabile, di non salutare col pugno· chiuso quando passa un reparto di par– tigiani qualsiasi, magar'i deHa Val Ta– ce, ecc.). Tutte queste tare, che sono un po' di tutti gli It_aliani, rendono urgen- te, improrogabile un programma di educazione morale e civile, che dovrà essere attuato con tutti i mezzi, dalla scuola al giornale, daUa radio a! cine– matografo, e con la partecipazione at– tiva, instancabile di tutti coloro che credono nell'avvenire deUa democrazia italiana. ar. b. Politica e linguaggio Si se11te dire in giro che il Partito d'Azione è un partito « difficile», com– plesso, sfuggente a queUe definizioni lapidarie, a quegli slogans cui l'umani– tà si è purtroppo abituata più per pi– grizia mentale che per amore di con– cisi.one. Ma il Partito d'Azione, nato dalla più intelligente revisione critica del pensiero politico degli ultimi cin– quant'anni, nato per la maturata con– vinzione che le vecchie e fruste formu 0 le politiche risultavano ormai inade– guate alfa rew!tà ed alle necessità de! Paese; nato per sottolineare la frattura nella Linea di •legalità dello Stato ita– liano - linea che s'incrina col fal!i– mento dello Stato libera,le prefascista · e si spezza nel successivo ventennio fa– scista, durante il quale rovina davvero ogni residuo di struttura statale -;' i! Partito d'Azione è partito « difficile • solo per coloro che, ignari dello svol– gimento de! pensiero politico europeo, ignari delle fasi successive per cui è passata, affinandosi ·o corrompendosi, La lotta politica in Italia, non ne intendo– no la dialettica nuova, non foggiava sui vecchi ed abusa-ti termini della sinistra tradizionale, ma su quelle parole nuo– ve - nuove nella forma e nella so– stanza - che esprimono una rea!td nuova. Altri partiti affermano e propagan– dano i loro ·termini di lotta con parole le quali più che alla mente parlano al vecchio cuore sentimentale ed ingenuo deUe masse: fanno parte della loro in– tuizione più che della loro ragionata riflessione. Ma è vero, peraltro, che il Partito d'Azione - partito nuovo· - deve crearsi un linguaggio, un suo lin– guaggio. E fatto noto che !a poesia e le arti figurative hanno un !oro lin– guaggio, se lo sono foggiato. E$SO può essere ermetico quanto si vuole ma è pur sempre conseguènte alle cose o ai sentimenti che vuole esprimere. I! Par– tito d'Azione deve crearsi un linguag– gio: semplice, chiaro, non da chierici o acchia.ppanuvo!e, m~ vivamente ade– rente alla richiesta, che da più parti si fa, di capire. Non tutti hanno il dono di saldare le frasi sta.ccatè, di capi,:e da! di sotto a! di dentro. Allusiva e dif– ficil~ rimarrà ogni proposizione _che ri– ·guardi il partito se 11011 si ,foggerà que– sto linguaggio necessario aU'arte· èome alla divulgazione politica. · g.·b.:
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