Lo Stato Moderno - anno II - n.5-6 - marzo-aprile 1945

della. futura. Assemblea. Costituente. L'iniziativa. popolare deve· sin d'ora. avere il suo corso ed essere in grado di tradursi, ove la. ragione e l'oppor– tunità. lo consiglino, in riforme sostanziali : guai a µoi se volessimo lasciare in sospeso tutti i grandi problemi, lasciando insieme in sospeso la vita della Nazione, per rimettere tutto sulle spalle di quell'Assemblea, che non avrà probabilmente né la preparazione tecnica né quella politica neces– sarie per tutti affrontarli e risolverli. Le esigenze vitali non conoscono termini e differimenti: se trascurate, finisc·ono coll'agire come una forza elementare, che tutto schianta e travolge. Occorre il coraggio di faré sin da oggi. L'Assemblea Nazionale sarà sovranamente libera, domani, di convalidare in tutto o in parte, o non convalidare affatto, le riforme at– tuate, ma potrà lavorare sull'esperienza viva, sui risultati concreti", senza naufragare nel dottrinarismo come sono tragicamente naufragati, nel cla– more. o an torpore delle discussioni parlamentari, altri Stati e altre ri- voluz10m. · · _ In q t'ora suprema non v'è posto per la timidezza. o per la pavi– dità. Non basta combattere con inesausta tenacia: occorre anche prov– vedere sin d'ora a tutto ciò che può ridare animo e speranza di vita a.Ha Nazione, ridestare in essa la fiducia nel proprio avvenire. Mentre essa si dibatte nell'oscura miseria dell'oggi e nell'ansiosa inquietudine d'un do– mani senza promesse non basta dire : « Tu, tu sola deciderai le forme della tua vita » ; occorre anzitutto far sì che essa possa continuare a vivere. E perché ciò avvenga, bisogna non temere di modificare, e subito, pur senza affrettate improvvisazioni e con meditata concretezza, le basi stesse della sua esistenza. Sulle ragioqi di un formalismo ormai superato deb– bono prevalere le ragioni supreme della vita nazionale, che non conoscono perenzione. Auguriamoci, dunque, che una più matura riflessione porti i grandi partiti nazionali non lontano dalle strade più sopra indicate, le sole lungo le quali si può ricomporre l'unità del paese, un'unità non più tristemente statica, ma vigorosamente dinamica, in cui lo spirito del rinnovamento e dell'audace e ordinato progresso avrà il sopravvento su quello dell'~– scura resistenza e dell'ottusa conservazione. Auguriamocelo, con cuore. di italiani supremamente pensosi dei comuni supremi destini. La guerra si avvia verso il suo drammatico epilogo. Il cerchio ineso– rabile del destino serra da ogni parte la citta-della dell'assolutismo; e dal castello di Dunsinane il capanaico Ribelle alla fraternità. umana, dal cuore formicolante d'ogni più feconda nequizia della natura, può vedere ormai sollevarsi e muovere, come le onde del verde Nettuno, la selva vendicatrice di Birnam, Forse, fra non molto, in questa verginea. prima– vera il vento del Nord, che soffia dalle nevi eterne, recherà alla Nazione, che attende alte e severe parole di risolutezza e di concordia nei pensieri e nelle opere, la promessa di una vita più degna, guarentigia d'una libertà conquistata nel sangue,. nel dolore e nella morte, e non più peritura. ITALICUS -9-

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