Lo Stato Moderno - anno II - n.5-6 - marzo-aprile 1945

Con tale governo furono subito intrapresi negoziati, che il 21 gennaio sboccarono nel quarto armistizio di Mosca: tra. l'Ungheria da una parte, l'U.R.S.S., la Gran Bretagna e gli Stati Uniti dall'altra. Anch'esso, come i precedenti con la Romania. e la Finlandia, comportava - cosa insolita . in una convenzione d'armistizio - un regolamento territoriale perma– nente, stabilendo il ritorno ai confini del 1937, cioè la rinuncia dell'Un– gheria ai territori .annessi ex-cecoslovacchi, romeni e jugoslavi. Inoltre l'Ungheria s'impegnava a pagare entro sei anni, mediante forniture, una somma di 300 milioni di dollari a t~tolo di riparazioni, per due terzi a favore dell'U.R.S.S., per un sesto della Cecoslovacchia e un altro sesto della Jugoslavia,. La convenzione ricalcava, più o_meno, quelle precedenti circa l'internamento deUe truppe tedesche, la consegna come bottino di guerra al Comando sovietico di tutto il materiale bellico e delle navi mer– cantili esistenti in Ungheria, il rilascio dei prigionieri sovietici, la libertà. di movimenti per le forze sovietiche e alleate restando a carico del go-. verno ungherese le spese di trasporto, ecc. ; nonché la liberazione di tutti i detenuti colpevoli di attività. a favore degli Alleati, l'abrogazione delle leggi raziali e altre clausole che intaccavano la stessa· sfera di sovranità. di diritto interno del paese vinto. Infine, caratteristica invero non co– mune di queste convenzioni di armistizio con i tre regni danubiani, il Governo Provvisorio di Debrecen s'impegnava a mantenere e rendere disponibili per l'impiego da parte dell'Alto Comando sovietico nélla guerra contro la Germania non meno di otto divisioni scelte di fanteria: e ciò mentre una parte cospicua dell'esercito ungherese ancora combat– teva a fianco del Reich. Non si può ·non rilevare come l'esigenza - anche ammesso ch'essa traducesse realmente un desiderio dei nuovi governi dei tre paesi - della partecipazione alla guerra contro l'alleato di ieri contrasti con il tratta– mento di paese vinto fatto dalle accennate convenzioni ai tre Stati capi– tolanti, ivi compreso il pagamento di riparazioni. L'esigenza è tanto più singolare per quest'ultima convenzione : ché, mentre la Romania si ve– deva promettere la restituzione dei territori ceduti nel 1940 all'Ungheria (sancita infatti dalla successiva convenzione con quest'ultima) e la Bul– garia poteva sperare di conservare la Dobrugia meridionale se non anche la Tracia occidentale e la Macedonia, l'Ungheria veniva senz'altro privata di tutti gli acquisti fatti a partire dal 1938. D'altra parte, l'alleanza con la Germania aveva a~uto per B~dapest, assai meno che per gli altri due Stati, il carattere di imposizione. - Senza dubbio, da un punto di vista vorrei dire giuridico, era natu– rale che si imponesse all'Ungheria l'evacuazione dei territori jugoslavi ad essa arbitrariamente attribuiti dal Reich nel corso della guerra ; e, se non col trattato d'armistizio con quello di pace, la restituzione dei territori ottenuti da Cecoslovacchia e Romania sotto la pressione ger– manica. Ma, se questa dev'essere veramente guerra rivoluzionaria, la guerra che attuerà. la rivoluzione democratica, si sarebbe almeno dovuto approfittare dei regolamenti territoriali conseguenti alla guerra per cor- -«-

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