Lo Stato Moderno - anno II - n.5-6 - marzo-aprile 1945

vare il salvabile ed evitare ogni ulteriore inutile spargimento di ~angue, che çhiedere a sua volta l'armistizio. Ma una simile risoluzione presupponeva. una libertà d'azione che l'av– venuta occupazione tedesca aveva tolto al Reggente ed al suo governo già da. sette mesi, da quando cioè un tale proposito era apparso verosi– mile. In difetto, il tentativo di sganciarsi da.ll 'alleanza non poteva, che fallire più miseramente a.ncora. di quello italiano ; con questo solo va.n– taggio : che, per ragioni geografiche, la. difesa tedesca non avrebbe po– tuto protrarsi _così a, lungo come da noi. E così fu. Il 15 ottobre l'am: miraglio Horthy chiedeva per radio l'armistizio a.ll' U.R.S.S., accompa 7 gnando la richiesta con una serie di dichiarazioni sensazionali : l'U nghe– ria era st1;1.tatrascinata. in guerra dalle pressioni della Germania, le cui truppe avevano poi compiuto, nel paese, distruzioni .e saccheggi, egli stesso era stato trattenuto contro sua volontà nel Reich, la Germania con il suo modo di procedere_ era venuta. meno all'alleanza. con l'Ungheria. La reazione seguiva immediata.mente : mentre il capo di S. M. del- 1' esercito invitava le truppe a continuare la lotta, il capo del partito delle Croci frecciate magg. Ferenc Szalasy intraprendeva la costituzione · di un governo « nazionale > (leggi nazionalsocialista di stretta obbedienza germanica), e· Berlino dichiarava menzognere le affermazioni del Reg– gente. La situazione - com'era da prevedere - rimaneva saldamente in mano di Tedeschi e nazionalsocialisti locali, con la conseguenza che il giorno appresso Horthy doveva emanare alla radio un nuovo proclama col quale dichiarava di ritenere come non avvenuto il precedente e invi– tava le f9rz~ armate a combattere con entusiasmo. Dopo di che, desti– tuito il gabinetto Lakatos e affidato l'incarico a Szalasy, si dimetteva., e il 21 veniva trasferito in Germania. Il tentativo di armistizio era dunque fallito, non solo: ma mancava ormai l'autorità che lo potesse stipulare. Il governo subito costituito da Szalasy, che assumeva in pari tempo le funzioni di càpo dello Stato e dichiarava instaurato l' « ordine nazionalsocialista >, si trovava sullo stesso piano dei governi formati da altri due forsennati, il prof. Horia Sima per la, Romania e il prof. Aleksandar Tzankov per la BuÌgaria dopo la capitolazione dei rispettivi paesi, sotto la protezione delle forze armate germaniche: con la sola differenza che a Szalasy la Wehrmacht era stata in grado di offrire tale protezione ancora su territorio ungherese. Il regime Szalasy, dunque, mancava di basi legali, · né era abbastanza indipendente da Berlino per prendere iniziative autonome: se l'intiera Ungheria fosse caduta in mano ai Sovietici, il ·nuovo capo dello Stato si sarebbe verosimilmente ritirato in Germania a segui~i la sorte di Hitler. Mosca non attese quindi la caduta di Budapest per promuoveri:, la costituzione di un governo ad essa vicino ; e, profittando del· fatto che in seguito all'atteggiamento assunto da Horthy e al successivo intervento tedesco alcuni generali erano passati nelle sue linee, organizzò il 25 dicem– bre in Debrecen, sotto Ja presidenza di uno di questi, il gen. Béla Miklos, già. comandante della prima armata, un Governo Provvisono ungherese, che il 30 dichiarò guerra alla Germania. -43-

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