Lo Stato Moderno - anno II - n.3-4 - 1-16 febbraio 1945
Per eliminare questa evidente sperequazione, si dovrebbe attuare un sistema tributario che escludesse da imposta i redditi di coloro che partecipano all 'atti– vità economica con capitale o lavoro compensati esclusivamente con quantità fisse di danaro, e colpisse invece quelli di capitale e lavoro dei propriehri di atti– vità produttive e disti ibutive di beni o servizi che possono comunque essere og– getto di scambio, e che come tali possono riv~rsarne l'onere sul consumatore (agri– coltoli, industriali, commercianti, artigiani, professionisti liberi): usando all'uopo aliquote differenziali secondo che trattasi di produttori o distributori di beni e servizi di prima neces~ità, o di beni e servizi di lusso e più o meno voluttuari, in modo da incidere, per traslazione, su ogni cittadino con una uguale aliquota di imposta per la parte di reddito consumata in generi di prima necessl!_à, e con una aliquota progressiva per le quote di reddito spese dai consumatori più capaci in prodotti di lusso o volutfuari secondo la legge della utilità marginale. Quesrn ri– sultato si potrebbe ottenere gravando il processo produttivo-commerciale di un imposta unica sul valore delle ore-lavoro e di una imposta di esercizio variabile secondo l'attività svolta, e proporzionale al valore degli impianti o a quello del · capitale impiegato nel processo economico, rfonch é- con una re\. isione secondo questo ordinamento delle tariffe doganali per le merci importate. Naturalmente, affinché nessuna quota di reddito sfuggisse alla tassazione, si dovrebbe tener conto del reddito non consumato, che con tale sistema non a– vrebbe pagato tributi, per colpirlo con una speciale imposta progressiva quando si manifestasse (tutti i-risparmi finiscono prima o poi per manifestarsi) in modo che chiamerò antifiscale, come ad esempio in acquisti di beni sul cui valore la im– posta sul processo produttivo non avesse influito (terreni, fabbrirat i o impianti industriali preesistenti, quadri antichi ecc.), o che vi avesse influito in un passato non prossimo (fabbricati, dopo un certo tempo dalla loro coshuzione, ecc.). Un tale sistema potrebbe anche consentire quella semplificazione legislativa e quello snellimento amministrai ivo che io auspico forse perché non sono mai riu– scito a trovare l'orientamento perfetto nel labirinto delle leggi, dei decreti e delle circolari che irretiscono tutto l'attuale meccanismo tributario. 5 - li Debito Pubblico dovrà essere esaminato sotlo il duplice aspetto della sua sorte in conseguenza delle peripezie monetarie e del suo ammortamento. Sotto il primo aspetto bisogna porsi la domanda: deve o no essere esso sal– vato? lo rispondo: nei limiti del possibile salviamolo; non per una ragione di pre– stigio, ma per una ragione puramente economica che non è, come si potrebbe cre– dere aprioristicamente, nell'interesse del capitalismo. Infatti i titoli pubblici, nella loro maggioranza, non sono nelle mani di quest'ultimo, che ha invece i suoi mag– giori investimenti in attività industriali o commerciali, almeno per il momento assai più redditizie, ma in quelle del piccolo e medio risparmiatore o dei grandi Istituti finanziari che, avendo assunto il carattere di Istituti pubblici o quasi pub– blici, interessano direttamente o indirettamenté tutta la massa dei cittadini. Sal– vare il Debito Pubblico significa perciò salvaguardare ad una parte non trascu– rabile della popolazione il frutto di notevoli sacrifici; e per salvarlo l'unico modo possibile ed equo è quello di tradurlo nella nuova moneta col procedimento che ho indicato al n. 2 per i rapporti finanziari a lunga scadenza. È indubbio però che il Debito Pubblico è oggi la massima calamità del nostro bilancio e della nostra economia; ed è appunto questa sua onerosità che ne rende indispensabile il suo rapido ammortamento. Finché lo Stato troverà ad ogni eser– cizio fra i capitoli di spesa 20 e più miliardi di lire per interessi passivi, il bilancio giungerà al pareggio solo se si sacrificheranno molti bisogni collettivi che necessi- - 16-
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