Lo Stato Moderno - anno I - n.2 - agosto 1944
Quale pedestre imitazione, quale copia sbiadita, quella del prefetti francesie italiani dei regimi costituzionali, burocrati ordinari, arrivati alla carica salendo gli stentati scalini della carriera,- privi. di prestigio, retribuiti con stipendi meschini. Quale ·abisso tra l'opera discreta, sagacemente profonda, ma esteriormente modesta del prefetto napoleonico e quella invadente, rumorosa, pesante del nostro prefetto, specie di qu.ello fascista. Il primo ubbidiva alla famosa massima: Que l'autorité se fasse sentir le molns possible et ne pèse pas sur le peuple », il secondo doveva intimidire e conquista.re con l'ostentazione della potenza e con l'abuso del potere. Al prefetti si richiedeva che facessero tutto, che ficcassero il naso e le mani dovunque: non c'era per i prefetti compito troppo umile o impresa troppo alta. Tutte le insufficienze della vita italiana dovevano - nell'Intento dei nostri ministri - essere superate dalla bacchetta magica prefettizia. Nulla è stato più funesto che il rendere permanente l'Istituto del prefetto, creato per un periodo straor– dinario e fatto durare anche quando il rendimento non.poteva essere che ordinarìo. Gli amatori del grandioso amarono il prefetto proprio per questo, per l'Illusione che ·esso dà di un regime potent~ e miracoloso. Ma una tensione come quella napoleonica è eccezionale e, in definitiva, infeconda. E' un eccesso di energia che si consuma presto, è un organismo forte, ma di vita brevissima, che non trova la forza di rin– novarsi. Le nazioni si fortificano veramente e sicuramente con ordinamenti adatti agli uomini normali, ma che da essi ottengono quel sicuro aumento di capacità e di alacrità che può entrare nelle abitudini e non più smarrirsi. ,11rn1 ordinamenti veramente buoni creano quell'atmosfera collettiva In cui do– vere~~ erosità non sono l'eccezione, ma sono considerati come una modesta nor- malità. · sistema prefettizio non diede mai da noi In nessun momento Il rendimento eccezionale del periodo napoleonico. Lungi dal creare un eccesso di energia, schiavo esso stesso del sonnolento principio burocratico, lo _diffusesu tutti gli affari pubblici. Si entrava in quegli impieghi non per fare sfoggio di una attività fuori dell'ordinarlo ma proprio perchè si amavano lo stipendio e la pensione,)a sicurezza dell'Impiego, la routine della carriera. Si doveva rendere conto a superiori mutevoli, capricciosi, ingrati quali erano - I ministri. Per accontentarli non occorreva tanti> agire quanto simulare, legare, come si dice volgarmente, l'asino dove vuole il padrone, chiudere gli occhi sulle Illegalità degli amici del governo, trovarne anche se non ne esistevano, tra gli avversari. J-rrurodotto nell'ordinamento italiano al tempo della fondazione della unità, Il pretetto aveva dato luogo ad un curioso connubio tra il dispotismo e la libertà. - Con il prefetto il potere esecutivo entrava nella vita locale, brigava per far trion– fare nelle elezioni i candidati governativi, lavorava a disgregare i partiti, esercitava l'arbitrio poliziesco, distrlbulva)avorl e minacce, croci e concessioni, perseguitava o corrompeva le opposizioni e i sindacati operai, e tutto questo era dispotismo. Se il prefetto rovinava Ja vita libera, ne era a sua volta ro~vinato:l'alternarsi del partiti al potere imponeva al prefetto di cambiare principi, attegiamentl e sistemi, di ubbidire al partito al potere, ma di non disgustare quello che poteva arrivarvi. Posto in mezzo alle lotte delle classi e dei gruppi politici, il prefetto ne era la vittima predestinata e veniva sacrificato dal governo ai rancori delle parti, alla stupida impazienza dell'opinione pubblica. Di qui la p6ca considerazione in cui lo teneva la nazione, Quella taccia di servilismo e di arbitrio ad un tempo che lo accompagnava...,_ / . . · Il fascismo s( vantò di aver liberato il prefetto da queste insufficienze e di .aver •fatto del prefetti ottimi strumenti di buon governo, di aver fatto rivivere In una parola il prefetto bonapartista: Ma la realtà era ben diversa. I tempi erano Qlutati ed li prefetto imperiale non poteva rinascere dalla tomba dove tiacevano..;.~He le cianfrusaglie dell'assolutismo. La società aveva fatto molta sU,ada e la assoluta 9- ... .
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