il cinema avrebbe percorso a tappe bru• ciate. Nel 1927, dopo che il cinema era riuscito per l' opera dei teorici che ormai lo seguivano e dei vari registi che, appreso convenientemente il nuovo mezzo, avevano saputo usarlo con una sensibilità artistica di prim'ordine, dopo che il Cinema era riuscito • dicevo • a crearsi una propria estetica, ormai fissata nelle sue basi e che solo attendeva ulteriori perfezionamenti tecnici, ecco che uno di questi perfeziona• menti : la colonna sonorat, viene a scon• volgere tale estetica aggiungendo al liri• gu.a,zgio espressivo del Cinema il linguaggio artistico proprio 1del teatro, il dialogo, e il linguaggio della musica. Così il Cinema da arte pura, avente cioè un proprio linguaggio (teniamo particolarmente a questa parola che ci par meglio d'ogni altra significare elemento e8pressivo) diviene arte compositn. Qui la precisazione sorge necessaria. Cre• diamo infatti con Fabbri che "esistano, sì, delle forme composite di espressione arli• etica, le quali però affidano la loro auten• tica sostanza ad un solo elemento espreS• sivo, dando agli altri une funzione intelli• gentemente complementare. Cosicchè è più legittimo parlare di spettacolo a forme composite che di opere d'arte composite"* Infatti il Cinema affida ancor oggi, dopo J' inven.zione del sonoro, la ,ua auten· tica sostanza al solo elemento espressivo che è la narrazione per immagini di cui parlammo sopra a proposito del Cinema mut~, mentre musica e parola vengono ad essere elementi complementari anche se indispensabili alJa completa espressività del Cinema. Crediamo quindi, a differènza di coloro che in nome di uaa purissima estetica vor• rebbero ricondurre il Cinema alla sola espressività in immagini~ che la inclusione, quali complementi, nel linguaggio proprio del Cinema del dialogo e della musica, abbia, piuttosto che tradito la purezza del film contribuito notevolmente alla comple• te:zza di questa nuova arte a cui ci pare giusto prevedere un· luminoso avvenire. Purtroppo però l' armonico concentrarsi della immagine, della musica e del dialogo • la prima come elemento•base, i secondi come elementi complementari aneli.e se es. senziali • non è troppo facilmente perse· guibile e dal 1927 ad oggi non possiamo affermare di avere visto un solo film che - completamente • noi possiamo dire riu• ecito. Ad ogni modo, in molti dei film pro• dotti, abbiamo trovato il germe, il seme di questa perfezione a cui gli artisti che li crearono tendono ancora con un af6namenlo sempre più deciso delle loro sensibilità espressive:- E dovremmo ora parlare di Cinema e Teatro, di Cinema e Lettera• tura, di Cinema e Musica, di Cinema e Arti figurative per potere approfondire quanto abbiamo detto sopra precisando i limiti del Cinema rispetto agli altri generi artistici. 46 Fondazione Ruffilli - Forlì Così potremmo riportare film cinemato• grafici, film teatrali, film letterari, film pit• torici ecc. ma non ci sarebbe troppo facile • come abbiamo detto sopra • citare dei film senza attributi speciali. E paHiamo a citare certi pregiudizi che esistono sull'arte cinematografica ed a esaminarli convenientémente. Molti infatti di quei teorit.:i che negano al cinema l' ar• tisticità, gliela negano in quanto esso è nato nel , 895 meutre tutte le altre arti sono nate con l' uomo stesso. Non attacchiamoci al fatto arte e arti, generi e ape• cie che abbiamo già sopra precisato e che ci condurrebbe ad una speciosa disserta• zione risolventesi in un solo fatto di pa• role e ri>!uardiamo l'accusa. Ci pare che quei teorici scambino il mezzo tecnico con il valore espressivo e non pensino che fin dalle sue prime manifestazioni di vita l' U'{· mo sentì la espressività del movimento delle immagini e fin d'allora eLbe potenziai• mente scoperto la nuova arte anche se il nuovo mezzo meccanico doveva essere ri• trovato eolo nel 1895. E citeremo ancora una volta con Francesco Pasinetti la famosa incisione del cinghiale ritrovata nelle grotte di Altamira in lspagna e realizzata dall' i• gnoto uomo delle caverne con un cinghiale avent~ più gambe l' una accanto all'altra per poter dare, in potenza, a chi avrebbe visto il suo lavoro l'impressione del movi• mento. Così anche Tito Lucrezio Caro sente quest'esigenza dell'uomo primitivo, nel suo " De rerum natura ", mentre Paul Valéry (riportiamo da Lo Duca) ritrova addirittura neHa " caverna ,, della " Repubbli• ca " platonica la prima "camera nera " e dice " réduit à un très petit trou 1'o_u• verture de son antre, et revetù d' une conche sensible la paroi qui lui servait d' écran, Platon, en développant son fond de caverne, eiìt ohtenu un gigantesque film ,,. E come queste altre premesse potremmo ritrovare al Cinema, ma, senza ri• portarle e magari senza ritenerle valide, noi ritroviamo la ragion stessa del Cinema nel fattore fisico che I' uomo ha da quando è sorto alJa vita nel suo stesso occhio. Nè • ai fini di una polemica sana • ci par valida l'opposizione di coloro che negano l'arte-cinema in quanto affermano non potere esistere arte dove più personalità concorrono alla composizione e al.la crea• zione dell'opera. E' infatti facile rispondere, anche senza rifarsi a coloro che affermano potervi essere arte frutto di collaborazione e nemmeno gli altri che pensano addirit• tura l'arte come solo risultato della collaborazione di più personalità • chè noi in linea di massima non siamo neppure d'accordo con quelli • è infatti facile rispondere che ·anche in arte-cinema vi è ( o per lo meno teoricamente dovrebbe esserci e praticamente ogni tanto è) una sola perso• nalità che crea l'opera e questa • indiriz• zando le altre • unifica gli sforzi in possi• hilità creative soggettive. E' a questo punto che vorremmo considerare i rapporti fra l'arte e Ja realtà e di conseguenza quelli fra il cinema e la realtà stessa. Se l'arte ha da essere non-realtà intendendo la realtà in senso fisico e feno:°1enico o se per lo meno deve avere come cont,uuto una realtà tras6gurata, il cinema, anche il più realistico, dimostra di avere il reale nelJa sua forma mentre il contenuto che si può ri• portare alla tesi-base del soggetto trasfigura il reale e lo generalizza in una morale che si ritrova sempre fra quei pochi film fino ad oggi prodotti che si possono classificare come film d'arte. Così i problemi che sor• gono fra arte e realtà vengono ricondotti ad un solo problema di forma e contenuto, problema che anche in cinema può essere pienamente risolto col bilanciare i due elementi fino a rendere ropera di qttella omogeneità espressiva che può commuovere ed emozionare i pubblici. E ci par giunto il momento di conclu• dere, Non vogliamo però finire senza con• statare come (in rispondenza a tutti gli in• flussi delle altre arti sul cinema) vi sia pure un inftusso notevolissimo del cinema sulle mentalità e • conseguentemente • sulle altre arti. Così anche vogliamo aggiungere come il cinema in 47 anni abbia percorso sia tecni• camente che esteticamente una strada di gran lunga superiore a quella che le altre arti banno in tempi lontani percorso nello st~sso breve spazio di tempo. Se non sem• pre l' estetica è corsa alla pari con la te· cnica e spesso anzi è rimasta indietro, ancor più dobbiamo notare come il processo evo• lutivo del cinema vada svolgendosi in ritmo accelerato. Ci piace quindi vedere con fede, in un domani che sentiamo concretarsi velocemente, il Cinema, completato da altr~ molte conquiste tecniche e atilistiche (che ogni giorno si vanno scoprendo) in un'arte che, diretta alla quasi totalità delle masse, aspirerà - trovato il superartista padrone di tutti i mezzi espressivi e sensibile creature del bello • a divenire l'arte universale cui l'umanità si rivolgerà religiosamente e con lo stesso fervore con cui si rivolse. ai primi albori della sua civiltà al teatro. An• che in questo modo, partiti da un astratto ragionamento esteticot possiamo indicare il cinema d'arte educatore sociale quale mezzo efficace della elevazione delle masse al bello universale soggettivamente esplicantesi nelle opere dei veri artisti. ENRICCOAMPOAESI Sta per uscire un numero di "PAJJU6LIA,, dedicato _alla pittura a cura di Gianni Testori. Prenotarsi presso •Pattugli a • Sede Littoria - Forlì.
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