Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 3-4 - feb.-mar. 1943

non può parlare, tu parli abbastànza. Troppo! Troppo! (Euridice pia11ge. Si• lemio) ARr. • FaLe piangere vostra moglie. ORF. (mi11accioso) Oh, voi!... (si volta) EUR. - Ah! ART. - State attento! ORL . f: colpa sua. Farebbe voltare un morto. Eme - Oh! sarebbe stato meglio, rest.are rnorta. · (silenzio) ORF. - La Lunai Se la lasciassi parlare, <lo,·e si andrebbe a finire? Domando a voi. Ricomincerebbe la storia del ca- \lallo. ART. - Esagerate .... ORF. - Esagero? ART. - Si. 0RF. - E anche ammettendo che io esagero, chi incomincia? EuR. - !\on certo io ... ORF. - Ah, non sei tu! Non sei tu.. (si volta) EuR., ART. - Oh! ART. - Siete pericoloso, caro mio. ORF. - Avete ragione. La cosa più semplice è che io mi alzi da tavola e che vi sbarazii, della inia presenza, ·poichè m1 trovatl" pericoloso. (si alza. Euridice ed A rtemisio lo trattengono per la veste} F.uR. - Amore ... ART. - Orfeo ... ORF. - No, no ... lasciatemi ART, - Siate ragionevole. ORF. - Sono quello che mi pare ... EuR. - Resta. (lo tira. Orfeo perde l'equilibrio e la guarda. El/a getta un grido. Eurillice pietrificata, 5i alza. li suo viso es/1rime il terrore. La luce si abbassa. Euridice sprofonda lentamente e sparisce. Toma la luce) ART. - Era destino! ORF. (f?allido, senza forze, con ttna espressio11e di falsa disi11voltttra) - Aufl Adesso si sta me~lio. ART. - Come? ORF. - Si respira ... ART.. Siete pazzo. ORF. (nascondrndo semtne più, la sua tortura nella collera) . Bisogna mostrarsi decisi, con le donne. Bisogna far vedere che non c'interessano. Non bisogna farsi prendere per il naso. ART. • Ah, siete un uomo di carattere, adesso! Mi \·orreste far credere che avete fatto apposta a guardare Euridice ... ORF. - Sono soggetto a distrazioni. io? ART. · Avete una be11a faccia tosta; Avete guardato per distrazione! Avete perduto l'equilibrio. A\'ete girato la testa, per sbaglio. Vi ho visto io! ORF. - Ho fallo apposta a perdere l'equilibrio. Ho fatto apposta. a voltare la· testa e vi proibisco di contraddirmi. (silen:io) ART.. Ebbene, se avete voltato apposta la tesla, non mi congratulo con voi. ORF.. ì\'c faccio a meno. delle vostre con· gratulazioni. Mi congratulo da solo. per aver girato la testa verso mia moglie. t sempre meglio che girare la testa verso le donne degli altri. ART. - Lo dite a me? ORF.. Prendetela come vi pare. ART.. Siete troppo ingiusto. 1'1ai mi sono permesso di fare la corte a vostra moglie. ti.ii avrebbe. d'altra parte. ben presto mandato via. Vostra moglie era un:. donna perfetta. Avete avuto bisogno di perderla una volta per renqerve:ie conto. ed ora voi l'avete persa per la seconda, l'avete perduta da vigliacco, tragicamente. Vi siete perduto. Avete ucciso 22 Fondazione Ruffilli - Forlì una morta. Avete commesso allegramente un 'azione irreparabile. Perchè Euridice è motta, morta, due volte morta. E non ritornerà mai più. ORF, - Avanti dunque ... ART. - Cosa, avanti? ORF.. Quando mai avete visto una donna, lasciare la tavola gridando e non ritornare subito a sedersi. ART.. Vi lascio cinque minuti per rendervi conto della vostra disgtazia. (Orfeo getta il suo tovagliolo per terra, si alza, gira intorno alla tavola, va a guardare lo sf1ecchio, lo tocca, si dfrige verso la J,orta e rnccoglie la lettera) ORF. - Che cosa è? ART. - Una cattiva notizia? O•r. (do/Ju aver aperto la lettera) - Non ho potuto leggere, la lettera è scritta al rovescio. ART. - È una maniera per cambiare la calligrafia. Leggete nello specchio. ORF. (dav111ti allo specchio) - Signore, scusate se conservo l'incognito. Aglaonice ha scoperto che l'insieme delle iniziali della vostra frase • Ma Euridice Ritornenì Dall'Averno • compongono una parola offensiva per la giuria del concorso. Ha convinto i giudici che voi siete un mistificat0re. Ha poi sollevato contro di voi, la metà delle donne della città. ln breve. una folla enorme, sotto i suoi ordini, si dirige verso la vostra casa. Le Baccanti aprono il corteo e reclamano la vostra morte. Salvatevi, nascondete• vi. ~on perdete un minuto di tempo. Una persona che vi vuol bene. ART.. Non ci deve essere niente di1 vero (si sentono lontano, dei tamburi che si avvicinano e bai.tono u.n ,·itmo furioso) ORF. - AsColtate?! ART. - Dei tamburi. ORF.. I loro tamburi. Euridice vedeva giusto. Anemisio, il cavallo mi ha gioc:ito. ART.. Non si fa a pezzi un uomo, pe1 una parola. ORF. - La parola è un pretesto che nasconde un odio profondo. un odio religioso. l L Da • L'album des Eugènes. Gli Eugeni Aglaonice aspettava la sua ora! S0:10 perduto. ART. - I tamburi si avvicinano. . ORF.. Ma come, non ho veduto questa lettera. Da quanto tempo è stata fatta passare sotto la porta? ART. - Io sono il colpevole, Orfeo. Hanno fauo scivolare la lettera durante il voSLro viaggio nel regno dei Morti. Il ritorno di ,·ostra moglie mi ha sconvolto. ~,(i sono dimenticalo di avvenirvi. SalvaLevi! OK>".- Troppo tardi. (l'i11ca11lo del cavallo è finito. Orfeo si trasfigura) AR r. NascondeLevi dieLro le rocce, dirò che siete in viaggio ... ORF.. Inutile, Artc;,nisio! Ogni cosa arri• v;t come e quando deve arrivare. ART. - Vi salverò per forza ... ORF. Rifiuto. ART. • È una pazzia! ORF. - Lo specchio è duro. Ha· letto la mia lettera. So quello che mi resta da fare. ART •• Cosa ,·oleLe fare? ORF.. Andrò da Euridice. {\RT. • Non lo potete. O•r. - Lo posso. ART. . Quando sarete arrivato da lei, le scenalc ricominceranno ... 0RF. (iu eslt1si) . Non più, non più, <love Euridice mi Ca segno di raggiungerla. ART. - Soffrite. li vostro volto è contratto! Non lascerò che vi perdiate in questo modo. ORF.. Ah questi tamburi, questi tamburi! s·avvicin:1110 Artemisio, rimbombano, rompono l'aria. ART.. Avete già fatto l'impossibile ... ORr. - Sono legato, all'impossibile. ART. - Avete resistilo altre volte ad un destino avverso. ORF.. Non ho ancora resistito fino alla morte. ART. • Mi straziate... (il volto di Artemisio estnime uua giorn sovrumana) ORr. - A che pensa il marmo nel quale l'artista crea un capolavoro? Pensa: • mi battono. mi umiliano. m'insultano, mi spaccano. sono perduto•. Ma quel marmo è stupido. La vita mi lavora, Arte· misio. Sta facendo un capolavoro. Bisogna che stringa i denti, che mi irrigidisca. Bisogna che accetti, che resti calmo. che aiuti, che collabori, che le lasci finire la sua fatica. ART. - Le pietre~ (alcune 1>ietre rompono i vetri e cadono nella stanza) ORF.. Selci bianche. t il destino. li deslino. Avrò il busto che vole,·o. (una J>ietra rom/Je lo sJ,ecchio) ART, - Lo specchio! O•r. - No. Lo specchio no ... (si slancia sul balcone) ART, - Vogliono tagliarvi a pezzi! (si sentono grida e t.am.bun) ORF. (di schie11a, sul balcone. Si sporge) - Signore... (rullo di tamburi) Signore!... (rnffica di tamb,m) Signore!... (raffica di tambu.ri. E[.!li si 1>reci1Jilaverso destra - In parte invisibile ,lei balcone. - I tamburi co/1rono In suo voce. Buio. A rtemisio cade ;,, ginocchio e si cof1re il voflo con le mnni. Ad 1111 tratto qualcosa vola dalla {,neJlra e cade tiella camera. E' la testa d'Orfeo. Essa rotola verso destra. e si ferma i,, primo 1>iano. Artemisio getta 1111 debole grido. I tamburi s1'. allon· tana no). LA TESTA 01 ORFF.o (J,m·/a con la voce di un fe,ito) - Dove sono? Come è buio ... Com'è pesante la mia testa. E il mio corpo. il corpo mi fa così male! Sono

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