Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 3-4 - feb.-mar. 1943

f, q Da • L. album des Eugènes. Indigestione LA MoRT[ (lavandosi le numi) - Vi piace questo cavallo? RAFF. - Oh sì. signora, molLO! LA ~10RTE - Che ragazzo! Sono sicura che vi piacerebbe averlo. E' semplice. Asràele, l'alcool. (a Raffaele) Troverete un pezzo cli zucchero sull'altro La\ 1010. RAFF. -. Si, signora, c·è. LA Mo•TE - Dateglielo. Se non lo vuole, glielo darò io stessa. Asraele, i guanti di gomma. Grazie. /s'infila il guanto della 1n.auo destra.} · RAFF. - Signora. il cavallo non vuole prendere lo tucchero. LA MORTE (prende lo zucchero) - Mangia, cavallo, lo voglio. (il cavallo mangia, indietreggia e sparisce. Un drappo nero chii,de la ,iicchia) Ecco fatto. (A Raffaele) E' vostro. RAFF. - La signora è troppo buona. LA MORTE (andando a fJTen.dere la sedia lasciata da Artemisio, presso la porta a vetri) - Ancora una seuimana fa voi pensavate che io fossi uno scheletro con un sudario ed una falce. Mi immaginavate un orco, uno spaventapasseri... RAFF. - Oh. signora!... (durnnle queste battute, Asraele copre lo specchio con un lemuolo) LA MORTE (iufilandosi l'altro guanto) • Si, sì, si tulli lo credono, Ma. mio povero ragazzo, se fossi come la gente mi vuol vedere. lutti mi riconoscerebbero. Ed in· vece, io devo entrare senza essere vista. (posa la sedia vicino alla scala, nel centro) Asracle. provate il contatto. AsR. • Funziona. signora. (rumore di mac• chi,ia elettrica) LA MORTE (tira fuori un fazzolettino, dal suo camice) - Benissimo, Raffaele. Volete avere la compiacenza di bendarmi gli occhi con questo fazzoletto? (intanto che Raffaele le benda gli occhi) Dunque, abhiamo un campo sette-dodici ed una onda di sene metri. Regolate tutto sul quattro. Se aumento andate fino al cinque. Non passate il cinque per nessuna ragione. Stringete forte. Fate un nodo 20 Fondazione Ruffilli - Forlì doppio. Grazie. Siete a posto? (Asraele e Jlaflaele si mettono dietro alla tavola, uno accanto all'allro, in piedi, con le mani dentro le scatole di metallo) Co· mi neio (s'avvicina alla sedia. Lento mo• vimenlo delle mani, come una mas5ag· giatrice o un ipnotizzatore, intorno ad una lesta . invisibile). RAFF. (sottovoce) - Asraele. AsR. (sottovoce) . Ssst... LA MORTE • Parlate, parlate, non mi di• straete. RAFF. - Asraele, dov'è Euridice? LA MORTE. Me l'aspettavo. Vedi Asraele, sempre la stessa domandai Spiegagli. AsR. • La Morte, per toccare le cose della vita. attraversa un elemento che le de• forma e le disintegra. Con i nostri appa• recch i possiamo afferrarle là, dove si ve• dono. Ciò evita dei calcoli ed una per• dita di tempo considerevole. RAFF .• Sarcl>he insomma. come tirare ad un pesce, auraverso l'acqua, con una arma da fuoco. LA MoRTE (ridendo) .' Se così volete. (gravemente) Asraelc, preparami il rocchetto. AsR.. Si. signora... La signora sa. dove si trova A rtemisio? LA MoRTt: . Sta riportando Orfeo a casa. RAFI~. Ma se corrono, avremo il tempo di finire tuuo? LA MoRrf.: . Questo riguarda Asraelc. È lui che stabilisce il valore del tempo. Un'ora per me, dev'essere, per loro, un minuto. r\sR. - la lancetta passa il cinque. La si· gnora vuole iI rocchetto? LA MoR1"E . Auaccalo e poi portalo qua. (Asraele sparisce e rieulra in scena con il rocchetto. La morte conta i passi tra la sedia e la cam~ra. Poi si ferma din• 1wnz.i alla pnrta. Asraele le dà il rocchetto, una specie di metro automatico sul quale s'avvolge un (,lo bianco che esce e/alla camera) AsR.. Raffaele, avete il cronometro? RAFF. • L'ho dimenticalo. AsR. - Eccoci a posto. LA MORTE • Non fatevi venire i nervi. C'è una maniera molto semplice, per rime• diare. (/,aria a bassa voce con Asraele) AsR. (avvicinandosi alla ribalta) - Signore e signori. la Morte m·incarica di domandare a questo pubblico se un signore sarebbe cosi gentile di prestarle l'orologio. (ad un signore che, nella prima fila, alza fa mano) Grazi~. signore. Raf• facie. volete prendere l'orologio del signore. (azione) LA MORTE- Fatto? AsR. - Pronti. (rullo di tamburo. Il filo si svolge ed e11lra nella scatola tenuta dalla ,/\,forte. Asraele e Raffaele nel fondo, voltano le spalle. Asraele conta con una mano in aria, come gli arbitri di pugilato. Raffaele fa lentamente dei segnali .timili a quelli del codice di trasmissione per la Marina) AsR. - Hop! (il rullo di tamburo si ferma. Raffaele è immobile, il filo /eso. La Morte si precit1ita nella camera. Esce senza il fazzoletto che le copriva glì occhi, con una colomba che si dibatte, at• taccata all'estremità del filo. Non si sente più il rumore della macchina elettrica) LA MORTI: - Auf! Presto, presto Raffaele, le forbici. (corre s1tl balcone) Venite qua e tagliate. (taglia il filo, la colomba vola via) Mettete al suo posto la gana. Asraele, fagli vedere. t semplicissimo, lascia• lo fare. bisogna che impari. (Asraele e Raffaele chiudono le scatole di metallo, ripongono il camice. La Morte si ap- /1oggia coutro la tavola di destra. Guarda il mwto con una profonda fatica. Passa lentamente il suo IJraccio e la mano destra sulla fronte, come un sonnambulo che ,;i risvegli; come per uscire da uno stato di ipnosi) AsR. · Tullo è a posto, signora. LA MORTE • Ed ora chiudete. Sono pronta. Il mantello. (Asraele le mette it man• Lello sulle spalle, intanto che Raffaele chiude bagagli) Non dimentichiamo AsR. · No. sjgnora, niente. L"- MORTI-.: • Allora andiamo. Lo SPETT. - Psst... As•. - Ah, scusate! LA MORTE- Cosa c'è? AsR. · L'orologio. Raffaele, resLiLUisci l'o. rologio al signore e ringrazialo. (azione) LA MORTE • Sbrigatevi. Raffaele, sbrigateVi. RAFF. - Ec~omi, signora, sto venendo. (la Morle si affretta e si ferma imniobile co11 le braccia tese, davanti allo spec• chio. Poi vi fJenefra. I suoi aiutanti la seguono. Fanno gli stessi movimenti. Sul• la tavola di destra bene in mostra, la Morte ha dinienticato i suoi guanti di gomma) LA VOCE 01 0Rr. (subito si seule la voce di Orfeo) - Voi non la conoscete. Non sapete di che cosa è capace. Sono delle commedie per farmi rito~are a casa. (la jJorta si apre, entrano. Artemisio si pre• àpita verso la camera guarda, indie 4 treggia e si mette in ginocchio sulla soglia) ORF. • Dov· è Euridice!.. 1on risponde. Ahi questa!... Divento pauo! Il cavallo; dov'è il cavallo? (sco/1re la nicchia) Sparito. Sono perduto. Cli avranno aperto la porta. l'avranno fauo impaurire, dev'essere un colpo di Euridice. Me la pa• gherà. (si precipita verso la camera di Euridice) .\RT. • Fermali! 0RF. • M'impedite di entrare da mia moglie? ART. - Guardate. ORF. · Dove? ARr. · Guardate auraverso i miei vetri. ORF. (guarda) - t. seduta. Dorme. ART. • t morta. ORF, • Cosa? ART. • Morta. Siamo arrivati troppo tardi. ORF. · No; non è possibile. (spezza i vetri) Euridice! Amore mio! Rispondimi. ART. • t inutile. ORF. • Lasciatemi entrare. (scosta Artemi• sio) Dov·è? (alla quinta) L'ho appena vista, era seduta vicino al leuo. La ca• mera invece è vuota. (rientra in scena) Euridice! ART. · Avete creduto. di vederla. Euridice è con la Morte. ORF. - No! on m'impana niente del ca• vallo! Voglio rivedere Euridice. Voglio che mi perdoni di averla trascurala, di averla cosi poco capita. Aiutatemi, salvatemi. Cosa posso fare? Non perdiamo del tempo prezioso. ART. - Queste buone parole vi salvano. Orfeo ... ORF. (1,iangendo, affranto sulla tavola) - Morta. Euridice è morta. (s'alza) Ebbe· ne... la strapperò alla Mortel Se è necessario. l'andrò a cercare fino all'Inferno! ART .• Orfeo. Ascoltatemi. Calmatevi. Do· vete ascoltarmi... ORF. . Si... sarò calmo. Riflettiamo. Studiamo un piano ... ART. - lo ho il mezzo.

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