Spetttacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 2 - gennaio 1943

Nef film ho('mo • La falena « di Cop., la musica e I.o fotografia sono funzionalo1ente impiegate. I t CI ì'I ENl t\ lt\ J NIZJAMO da questo numero la pubblicazione a puntate di un lungo saggio di Renato May sui rapporti esistenti tra cinema e filosofia: saggio interessante, che non sempre si allontana · per chi sa bene intendere dal nostro programma. N. d. R. 1- PREMESSA. Questi appur11i meditati in tona cli ope1;11ioni, dura111e le lunghe attese, potranno per vari motivi apparire non del u110 privi di interesse. Da quando il ci11e111a è stato in\'entato è esistito colui che pittore. musicista, architetto, letterato ecc. ha visto il fenomeno cinematografico soto la specie di piuura, musica, architet· tura, letteratura ccc. Mancava alla serie colui che venisse a dirci che il cinema· è filosofia. Ora è chiaro che il cinema è soltanto cinema. ed ogni speculazione intesa a dimostrare il contrario, si risolve in VUO· to accademismo. Ma nella convinzione che il pensiero sia unità, qualche cosa di vero in qlleste analogie che si tenta di stabilire, ci deve pur essere. ~,fj sembra quindi che il sostenere Lesi di questo genere, quando si dia a1le argomeritazioni conseguenti la sola importanza che esse hanno (non si presentino, cioè, in buona o cattiva fede 42 Fondazione Ruffilli - Forlì fJtOSOflt\ c.omc infallibili dogrni di una nuova religione) possa dar luogo ad osservazioni ed ,1 constatazioni curiose, anche se non specificatamente utili. Il ca~o • cinema-filosofia • si presta particolarmente a tali osservazioni. :t ancora da 1,rabilire se la filosofia possa essere scienza od arte; i metodi dei vari filosofi sono, a mio avviso, tutti buoni, e tutti fecondi, i sist~mi sono invece, se non errati per via di paradossi o scarsità di cono• scenz.a, per lo meno inaccettabili. Classico a questo proposito, e lo cito a titolo• di curiosit.ì, .il famoso paradosso di Zenone il quale evidentemente confondeva gli infi11i1i con gli infinitesimi quando sosteneva che Achille non può raggiungere la tar· laruga (1). Un elementare sviluppo matematico degli spazi percorsi dai due dimostra che si tratta di due serie che differiscono solo per una quantità finita, e quindi superabile. E la conclusione è che altrettanto sarebbe assurdo per la tartaru· ga 110n f~rsi raggiungere da Achille. Ogni sistema filosofico pone come condi1ione essenziale alla propria esistenza l'ac• cettazione di proposizioni assiomatiche, (2) ed è probabile che nessun filosofo riesc~ mai ad eliminare la necessità di tali atti di fede che logicamente infirmano la vali• clità dei sistemi stessi, ed eternamente li 1·endo110 criticabili. Il fascino della filosofia consiste forse appunio in questa irraggiungibilità. i\fa questa inestiguinbile sete di rkc1ca origina 1111;1 disinteressata auivi• 1:"1clcll"i111clletto che conduce al metodo, e il metodo è qualche cosa di acquisito e di concreto. rhe applicato al pensiero scientifico ha daw in ogni 1empo i suoi inne• gabili frulli. Questa potrebbe costituire una prima ragione di utilità di questi mo• cles1issimi appunti. Comunque sarà stato forse tutt'altro che dannoso 1en1are di meuere a contatto due cli,ersi 1ipi cli imellige111a come quella cinemarog:ralìca e quella filosofica. Fuori di q11e~te considerazioni, è bene ripeterlo ancora una volta, il cinema non è che cinema, e quanto si affannano a cercare di dimo~tr:He la somiglianza della sua natura t.011 quella di altre fonne e di altri processi, non fanno che, al massimo, riaffermare senla possibilit,ì cli ulteriori scoperte o "iluppi, la fondamentale unità dello 1.,pirito. E questa è ormai cosa su cui tutti sono d"accorclo. 2. CONSTATAZlONE. Come arte ìJ cinema ha dato luogo a molte discussioni, e come scienza esso si è..· ri,·elato in breve volgere di tempo po· 1e111cstrumento di indagine. Come in pre• --c111a cli ogni nuova espressione del pen• "Jiero. e di ogni inusitata fenomenologia, !"uomo di cultura è stato attento a stabi• lire relazioni, correzionali, analogie e con1ras1i. così eia collocàre fenomeno ed espres- ~ione nelta sfera della conoscenza al loro giusto posto, non come isolate manifestazioni sensibili della fantasia o dell'ingegno, ma come attività coordinate e conse· g11enti. Di qui lo sforzo di dimostrare sul piano dell'esletica l'analogia fra il pro• cesso di creazione ciel film e quello dispie- ~a10 dall'artista in ogni altra forma d'arte (lro})po spesso pol;irizzato con miopia su qucs1ioni minime, o appoggiato su concetti di cui la pretesa universalità è presuntione pili che orgoglio. Esempio: la e1crna c<l inutile polemica circa il cosidello , autore del film•). (3) Di qui ancora la fecondità deHa ricerca che, per la tecnica e la scienza, ha portato queste ad una felice collaborazione col cinema con innegabile frutto reciproco. Ma l'indagine, trovandosi a spaziare su troppo vasti orizzonti, logicamente è stata \'Olta alla ricerca delle prime e sostanziali soluzioni pratiche. Cosl se qualche volta si è affacciata negli scritti e nelle teorie la speculazione filosofica, ciò è avvenuto pm per caso che per intenzione; più per riflesso della personalità di chi scriveva che per deliberata volontà di inqua· drare la ricerca in un sistema, o di ~coprire nena natura del fenomeno una n• prova del sistema stesso. I contatti dei filosofi col sistema son& quindi tenui ed occasionali, spesso form:1li

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