(TuUi si auviano lentamente. Poco dopo arriva da dietJ·o la collina Adamu.s). ADAMUS . Andato bene, noi Puntuale, avete visto? Be' ehi, dove sitel Ma cos'è successo? Ehi! Forg, Dolin! E la casa ctO,··è? Ehi; tornate! Non lasciatemi solo quassì1. Ma perchè? Forg, Forgi Forg, Doli11 ... E voi due ... (Si sj,e11go110 lentamente tutte le luci. Restano accese e visibili solo le lampade di Adamu.s). IL<, scena rimane per qualche tempo buir1. Un paio di volte si udrà il fischio del treno. Poi sorge l'alba, il cielo si scolora e pian pia,w la scena si illumina). (Si accende la luce del tempietto. Tirsi e Fil/i sono sdraiati sull'er/;etta). TIRSI . Filli adorata, dono del paradiso e tu medesima paradiso della mia felicità. FILLI • Mio pastore. TIRSI · Oh, Filli. FILL1 . Oh, Tirsi. Che mi apparisti un giori10 fra i giunchi sottili e primo segno d'amore formasti per me una ghirlanda di fiori da campo. TIRSI . Fiori per la tua bellezza Filli che miravi nel ruscello fresco. E vedevi le acque divenir tremule per il piacer delJa tua immagi,ne. CoRo . Filli e Tirsi si amano. Nel loro cuore i: la primavera; dolce il loro sospi• ro mum'e a danza i teneri fiori. Ancora non è tramontata la luna che vide il loro primo castissimo bacio; ancora non è nato il giorno che ne vedrà l'ultimo. Ma forse è prossirno nella quotidiana vicen• da del loro amore. Essi 11011 temono il passar delJe ore, sanno che la vita giun• ge a loro sulla ruota della fortuna re cando doni e felicità per U loro amore. ADAMUS . Ancora una volta è giorno. Tut• ta la noue ho corso. Ecco i ricordi. Come un cerchio ci portano lontano tra• .verso pianure gallerie, e quando ci abbandonano ci si ritrova qui fermi dove si era partiti. E si è anche vuoti den• tro. F1Lu - Pcrrhè, Adamus? Non viviamo altro che per rammentare; beviamo la realtà ad ogni sorgere di sole per avei"• ne quauclo la notte è lunga. TJRSt - I.a tua notte stata molto lunga Adamus? ADAMUS - Più di qualsiasi altra. FILLI - E i ricordi te l'hanno resa più breve, pili leggera. AD,\MUS - Ma ora è ancora più triste il ris,·eg1io. Si aprono gli occhi e si vedono attorno quelle stesse cose che pa• reva aver dimenticato. Non è divertente. CoRo - Tirsi, FiJli tornate al vostro amore. Adamus è lontano da voi. Tornate nella selva che vi ha creati. TrRst • Torniamo Filli. FlLLI . Tirsi; eia quando mi amil TtRsr - Da sempre. No, Filli adorata; non ti so dire altro, ora. Guarda, la notte si è aperta sul cielo chiaro del mat• tino: quelle colline, in fondo, sono già illuminate dal sole che fra poco sorger:\ anche per questa valle. AoA,rus . Manca molto che sia giorno? TIRSt • Non mollo Aclamus. I primi raggi ciel sole già fanno rosea corona ai mon• ti. F'Ju.r - Perchè lo inganni? Tmsr - Adamus attende il giorno. Aiutiamolo ad attendere. Fondazione Ruffilli - Forlì FILLI - Non passerà molto tempo, Adamus e le acque del fiume scintilleranno al sole. ADAMUS - Bisogna sempre aspettare. Ma voi pen:.hè v'interessate a me? Tornate al vostro paesaggio, che vi ha creati. E lasciate che questo treno fermo su d: una collina continui ad aspettare senza sapere che forg, Dolin e voialtri due ve ne siete tutti andati. Se poteste" ritor• nare un moruento. CORO . Forg, Dolin e gli altri due non torneranno. Essi hanno trovato ormai la loro casa fra quelle di altri uomim e di altre donne. Hanno disfatto le vali~e. hanno rimboccate le coperte del leuo (Entrano Forg, Doli,·,, I Viagg.ce e li Viagg.rc) ~1a le loro anime, qui, non possono scordare Adamus. Forse un poco di rirnorso; forse soltanto il ricordo. Per essi llltto è già ricordo. E per Adamu, è ancora vita. FoRG - Guarda, Dolin, riposa. l VrAGG.CE- Non riposa, aspetta. Forse aspetta noi. DOLIN - Ma non possiamo veni re, Adamus, non possiamo più venire. Noi lo vor• lemmo. FoRc • Chi sa. Forse non lo vogliamo neppure. Veniamo così sen1.a portar nulla di noi veramente. AoA~1us - Forg, Dolin e voialtri due, perchè non venite qui? Un momento, solo un momento. FoRG - Siamo qui. Adamus. Siamo qui. AoA,\tUS - Oh. Eccovi, finalmente! F0RG - Ti stavamo aspcuando, sai? Tu arrivi alle guauro e uno e riparti dopo un solo minuto. Noi qui ti si aspetta. \'ccli, abbiamo anche le valige. Ma è presto ancora. Dove sei tu a quest'ora? AoAMUS - Ho passato ades.so il bivio. Avevano appena dato il segnale verde quando sono arrivato. Qualche volta debbo fermarmi. ~fa per poco. C'è un merci a quest'ora e i merci non possono tenere l'orario. DoLIN - Adamus ci sarà odore d'aranci nella scompartimento? AoAMUS - Certo. E un signore avrà il colletto della camicia slacciato. Forse un poco russa, dormendo. Tiene la bocca i1:pcna. Viene voglia di chiuderla con un fazzoletto legato sul capo da souo il mento. VIAGG.CF-. Arriverà? Fo•c . Speriamo di sì. ADAMUS - Ma quando sarò arrivato ci sa· rà il capostazione a darmi il via? O m1 farà attendere tanto tempo come quella volta? Ricordate, vero? DOJ,IN . Quanto tempo è passato da allora. ADAMUS - ~folto. Quel capostazione l'han• no mandato via. Per forza. Si. è visto che è stato per colpa sua e cosi dalla lavagnetta hanno cancellato il mio no• mc. Non sono mai arrivato in ritardo io. E quella volta ... FoRc . Be', ma adesso è passato, vero Adamus? ADAMuS - Tirsi, Filli, aiutatemi a salire la collinetta. CORO • La storia cli Tirsi e Filli oggi non esisterà per questi alberi. Fileno non salirà a dar la notizia, e Floro non dovrà . cercare Filli. E non fuggiranno nella notte. (Adamus aiutato da Tirsi e da Filli sale la collinetta). FORGR• Sai, Adamus ho pensato che sarai tu il treno per il mio viaggio di nozze. Ho conosciuto Dolin questa notte, ct sposeremo. AOAM us - Vi sposerete. Poi verrete coì bambini. Badate che non montino sui sedili coi piedi, li sporcano e che non facciano troppo rumore. Quel signore vuol dormire. Ha diritto di riposare. foRG - Ma anche' i bambini hanno diritto di far rumore. AoA'.\1us - Bi.sogna vedere, questo. Non è facile stabilire i di.ritti di tuui. TIRSI . Addio Adamus. ADMIUS · Addio Tirsi. Addio Filli. FILLI • Addio Adamus. ADAMUS - ~tanca molto al sorger del sole? T1Rs1 - Un attimo ancora Adamus e poi il sole sarà su questa•cima, era le Coglié cli questi alberi. E la selva sarà piena di ombre come ora è piena di notte. Adelio. (Tirsi e Fil/i scendono <fa dietro la col• li11etla). AoAM us - Ha già suonato la campanella nella stazione? Sto arrivando. l;-ORC • Ha già suonalO. ADAMUS- E il capostazione è già presso i binari? Non mi farà aspettare; vero? Come quella volta, 1,011 mi farà aspet· tare? FoRc . t già li. Ecco, Adamus, sono le quatro e uno. ADAMUS - Sono in orario. Ecco. Sono in orario. (Adamus spegne le lanterne, poi rimane immobile diritto. Gli altri stanno fermi a guardarlo. Si ode lontano prima, po,, più vicino, il fischio del treno. l quat• tro levano il cajJo verso l'alto in dire• zione del suono che sarà dall'altra parte di dove è Adamus). Fo•c . Addio, Adamu,. DouN . Addio (Sorge il sole me11tre cala il sipario). FINE ------- *----'----- rRilieoi Il " Ferruccio ,, di Pistoia scrive: " Da ciò risulta che per il gior nale (percht .,olitamente le terze pa• gine letterarie sono le migliori di tutte e l-, più abiU) ci si interessa, in definitiva, piuttosto a Joppolo e al suo surrealismo teatrale che a Rnox e le sue vanterie mnrinare, si preferisce piuttosto fare il punto su la poe.,ia • vocale • di Quasimodo e la • umanitd • di Treccani, che mettere a nudo le sud-icerie di un gruppo di ebrei polacchi •. Invitiamo il " Ferruccio ,, di Pistoia a segnalarci· immediatamente, per nostra curiosità quali sono quei quoti• diani italiani che si sono interessati anche solo ne " litori ricevuti ,. del surrealismo teatrale di Joppolo. Grazie, anticipate. * 35
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