:Jt di dldamu{J; Un atto in due tempi di GIIBERTO LOVERSO * * * Delenninali dall'ambiente Adamus, treno Dòlin, ragazza (a me par carina) Forg, giovanotto ben pettinato Còropus, altro treno, ma secondario alla vicenda Caposwzione. capostazione I e Il viaggiatore J• viaggiatrice Uomo della legge Pastore in funzione di telefono Viaggiatori, viaggiatrici Determinali dal /Jaesaggio Coro l'illi, pastorella Tirsi, pastore Fi leno, vecchio Floro, pastore Pastorella (Sala d'aspello di una piccola stazione di provincia. È uolle. Forg e Dolin, sui div,rni, aspettano. Entra il Capostazione a far q,wlcosa). Fmi.c - Scusate: una domanda. l'èrchè portate quel filetto d'oro sul berretto? CAPO STAl.. . Così, per distinguermi dagli altri. Sono capo stazione. FoRC - Molto bene. Un'altra cosa. Voi credete che, in linea generale, i cassetti possano essere ro\'esciali dalla finestra? CAPO STAZ. • Scusate, non ho capito la domanda. FoRG . Tavolo, armadio. Chiaro? CAPO STAZ .• Tavolo, armadio, chiaro. FoRG . Cassetti. Chiaro? CA1'O Snz .. Chiaro. FoRC . Si possono, dunque, rovesciare i casseui dalla finestra? CAPO STAZ. - In taluni casi e in talune circostanze, io credo di sì. Fo•c . Molto bene. Allora, può essere rovesciato dalla finestra anche un cassetto contenente il vosLro cappello rosso fi. tettato d'oro? CA.Po STAZ. • Senz'altro. FoRG . Ecco, era questo che volevo sapere. Potete andare. Venile più tardi per la prova scritta. /CafJOsta,ione esce) DouN . Scusate signore, anch'io sto aspettando il treno. FoRc. . Cara signorina, tutti aspettiamo sempre u11 treno. DOJ.IN - No, no, giovi11otto. Con me no. A me questi discorsi non lit dovete fare. Tutti aspettiamo un treno. La finestra che da sul cortile. Il signore vestito di grigio. L'ingranaggio della civiltà. No. A mc no. Piuuosto. dato che. aspettando anch'io il ,·ostro stesso treno, do, 1rò passare qui dentro esattamente ugual numero di minuti che voi, e, quindi, a un céi-to punto bisognerà pur chiacchierare, dire qualche cosa, non vi pare che sarebbe meglio cominciare subito? FoRc . Per me, immediatamente. Comit1• cio io? DoLIN - Se non vi dispiace comincio io. Fondazione Ruffilli - Forlì Perchè volevate rovesciare dalla finestra i I cassetto con dentro il cappello del Caposta1.io11e? FORG. Cosi. Sono esteta, io, oltre che viaggiatore. E quel cappello rosso, filettato d ·oro, me lo immaginavo, rovesciato il cassetto dalla finestra, scendere lento contro la bianca parete della casa... O 110. Contro un cielo auurrrissimo. Piano, sapete, scende piano nell'aria, ondubl11Clo lieve. Vedete, c'è anche piccolo 1,osco; il cappello è lì, sopra; sulle cime più alte degli alberi. Si è posato fra due piccoli rami. Un soffio leggero ,di vento - tepido s'intende - il cappello si rivoltola, cade; un ramo più in basso, un altro: una foglia è staccata che a\'eva cercaLO <li tenerlo: guardate quel rosso, quell'oro Lra il verde e il bruno delle cortecce. Ormai è giù. Nelle acque - limpide s'intende - d'un ruscello. Se 11e va, capo\·olto, galleggiando. L'oro si riflette nelle acque, la stoffa rossa si ammolla. Ecco: tutto qui. DouN . Si, va bene, e poi? fORG - Poi hasta, finisce cosi. pouN . Ah, bello, molto bello. Ma la clignitù. dico la dignità non tanto del capo stazione, quanto del cappello che crea i I capostazione. FORG - Ferma. Ci siete cascata anche \'Oi. Z\'oi siamo pupazzi ,·estiti. Dateci un ber• retto rosso a filetti d'oro ed ecco un capostazione. Ma, dentro, un uomo CO· me tutti gTi altri. DouN . Giusto. Ma la dignità del cappello, dico. FORG ~iente, cara signorina: proprio niente. Piuttosto, dato che si deve parlare, t.iuto per parlare e far passare il tempo, vi domanderò: credete voi che la dignitil sia un risultato dell'esperienza? DoLIN - Non so.. Pnò essere. Effettivamente la dignità ... FoRc; . Ecco, vedete. Se noi potessimo trovare il senso di dignità ciel cappello rosso a ftleui d'oro, avremmo risolto molte cose. OouN . Molte? Non credo. Qualcuna, ecco. Ma molte... :\1on è facilé'Rsolvere le cose, credetemi. Si possono impostare, ma poi risolvere .... · FORG - Scusate non vi ho nemmeno chiesto come vi chiamate. OouN - i\li chiamo Dòlin. Sono una ra· gazza così come voi mi vedete. Aspetto il treno perchè voglio partire. Fo•c. . lo mi chiamo Forg. Ed è la verità. Avrei potuto dire, mi chiamo Sàl· taner, Mòrel. o altro. Invece vi dico la verità. Mi chiamo Forg. Dentro di me ci sono parenti, amici, case, lettere scritte, e rice\'ule. Ma c'è ancora molto posto vuoto. Almeno credo ce ne sia ancora. Quando non ce n'è più si muore. E proprio non ne ho voglia. Aspet• to anch'io il treno. Perchè voglio arri- . và.re però, non partire. DouN - Dove volete arrivare? fORC . Si vuol sempre arrivare in qualche posto. E appena arrivati si vuol partire. Pensate: in questo momento ... DOLIN - ... quante persone sono sui treni. Arrivano e partono. Dove andranno? FORC • Come avete fatto a indovinare il mio pcnisero? OouN . Non lo so. Un pensiero che è arrivato di là fuori, dai binari, metà è venuto a voi metà a me. L·importante è che ci sia tutto. CAPOSTAZ. (entra) . Sono venuto per la prova scritta. f'ORG . Ah; già, molto beue. Scrivete allora. DoLJN - Ma deve fare degli esami? Fo•c - Sì, glieli faccio io, cosi. Lui può essere benissimo che gli abbia fatti. e superati. Però io non mi fido. Chi mi dice che lui non sia un signore qual• siasi che h.t trovalo un cappello rosso a f"iletti d'oro, se l'è messo in testa, ha costruito questa piccola stazione, e at• tira i viaggiatori e li fa aspe~tare per ore ed ore senza che un treno possa mai arrivare? CAPOSTAZ. • Signore, questo 11011 dovete dirlo Mi fa male, ecco. Vi assicuro che il treno arriverù. ci sono i binari là fuori. potete benissimo vedere voi stesso. Fo~c . Binari. binari. Facile acquistare bi• nari. Treno. Ci vuole il treno. Un treno che arnv1 rn orano e parta 111 oral'!o col fischio. [' troppo facile far credere alla gente quello che s'i vuole. Non mi fido, ecco. E poichè l'unico modo per sincerarmene è quello di farvi l'esame per sapere se siete verarnente caposta· zione, ora ,,e · lo faccio. Esame scritto. C,\l'oSrAz .. Molto bene. Mi dispiace che 110n abbiate fiducia in me, ma pazienza. FoRc • ~fio caro. non è per voi come voi. E' una questione di principio. Dunque. Scrivete. Vi dò un tema ed un problema. 11 tema i: questo. • Non avete mai pensato cli far deviare i binari o farli passare dalla vostra stanza da letto, di modo che la mattina non vi dobbiate alzare alle tre per il dirette delle quattro e uno•. OouN - Quello delle quattro e uno è il 110s1 ro, vero? CAPOSTAZ.. Sì signorina. E' il vostro se se voi prendete il diretto delle quattro e uno. Se non lo P! endetc ... DouN - Bè questo va da sè. FORC - Problema. Cli C'è un binario solo e" due treni arrivano l'uno da una parte e l'altro dall'altra. Si fermano e non possono pi,', proseguire. Il Signor Filippo viene da voi e vi dice che deve assolutaCAPOSTAZ.. Difficili, perbacco. CAPOS rAZ. - Difficili, per bacco. FORG• Difficili, ma necessari, credetemi. Solo così potrò veramente aver fiducia in voi. CAPOSTA7. .• Bene signore, \'ado a lavorare. FORC • Buon lavoro signor capostazione. E, 25
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