Spetttacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 2 - gennaio 1943

garni e ciò che viene erroneamente inteso teatralilà. e ricercato nell'architettura teatrale o meglio nei riflessi storici. alle origm1 murati su questa geometria dello iìpeuacolo, pecca di incomprensione nella sua esistenza attuale, avendo curato soltanto una progressione di rapporti precipuamente qualitativi, come costume e logica, tralasciando quelle necessità che dovevano imporsi appunto in seguito al perfezionarsi del fondamento di tale concetto: la costruzione architettonica, l'edificio-teatro. Dalle gradinate di Segesta, ai posti eterogenei .dei vecchi teatri, alla moderna idea di costruzione per spettacoli sono cambiati ed aumentati i problemi di una tecnica spirituale senza che si sia affinata una quantità espressiva tale da rendere evidenti le deformazioni del lavoro teatrale, e quindi superarle, oltre l'ambito dell'evoluzione storica fra i punti di teatro all'aperto e teatro chiuso. Una rappresentazione, accompagnata alle deformazioni fisiche, visive ed acustiche, acquista un diverso valore spirituale, appercettivo o cosciente secondo il livello di preparazione ed esperienza dello spcltatore, secondo la sede da cui questi assiste, collocato fra la platea ed il loggione. La divi sione in palchi nuoce alla sociaJità del teatro, aiutando con il frazionamento la nascita dello spettatore individuo, che oggi, come quello di Wagner ha aggiunto l'attributo critico. Se il teatro è prima che popolare fenomeno oligarchico soltanto l'influenza di una costruzione tradizionale lo costringe in determinate forme e non possiamo dire che esse siano le uniche forme possibili. La schenè fu usata per le trasformazioni che gli interpreti, pochi. dovevano subire per rappresentare i molti personaggi: dilficolL-1 materiale sorpassata da tempo, maturandosi accanto salientemente le esperienze di Pirandello, di Cecov (cfr. 1° atto, La Procellaria), di Wilder. Per sostenere ed alimentare tecnicamente la finzione non occorre costruire oggi teatri a ridosso di monti. I Greci avevano il « luogo per la danza (orchf!stra) Plinio ci parla di una platea mobile, abbiamo il quadrato per gli incontri di pugilato, e il campo di calcio, ed esperta scenotecnica e regia coi loro avanguardismi, ma, quando al di sopra di ogni moda e di ogni funambolismo, questi aspetti sono stati considerati fino al fatto suggestivo e alla qualità suggestiva compreso il teatro arena dei frateJJi Podestà; da questi invece si poteva cercar di annuJlare un trito modo d'intendere quanto fosse o non fosse teatrale, eliminata la suggestione del teatro chiuso come forma rigidamente finita e non suscettibile di varianti nel suo ambito. in parallelo sviluppo all'opera in musica. In scguìto a realizzazioni compiute, è stato auspicato da mo1Li un teatro all'aperto. Non ci interessano le possibilità pratiche, ma un teatro all'aperto ha una sua teatralità, diversa da quella delle commedie di coloro che ora la propugnano. E se staremo seduti in loggione diremo che il teatro all'aperto vuole la tragedia. Nessun Gravina assillerà oggi qualche giovane MeFondazione Ruffilli - Forlì tastasio: la mancanza di una tragedia nazionale era a quei tempi parallela al piacere della parvenza per se stessa, si trovava il riso nella corruzione e lo scopo artistico era immediato, il melodramma, 1 pittori veneziani, soltanto il Timoteo di Machiavelli usciva dalla coscienza di piacevole superiorità e tolleranza umana. Oggi commedie e tragedie hanno perduti gli attributi distintivi per di\'entare una chimerica poesia a teatro (cfr. anche Pirandello. « Ciascuno a suo modo •. • Primo intermezzo corale • ), araba fenice che per non sapersi troVare· e, se trovata, conoscere è stat~ dimenticata per cose più assillanti o più nuove o anche casualmente portate. Il Leatro inteso come arte compiuta. sinteSi volendo di ogni arte, ma distinta per il suo particolare modo che attinge l'origine della sua esistenza, comporta il problema della ricerca della teatralità diviso •sopra tre ipotesi. Se le cause del modo teatrale (che è teatralità, diverso da categoria teatrale che è il teatro) esistano o siano eia ricercarsi più favorevolmente: nella tradizione, storia delle opere scriue per il teatro; nella auuale costruzione degli edifici teatrali o in quella che dovrebb'essere secondo architettura o esigenze morali; o collocando infine la virtualità produuiva di quella oligarchia sul piano delle conquiste e delle affermazioni che le altre arti hanno raggiunto. (Scriveremo ancora per evitare a noi l'utopia altrui il fraintendere. che il teatro è sempre, prima assai che nei ragionamenti, in un artista che realizza uno spettacolo dal Lesto teatrale di un poeta, il quale creerà il componimento teatrale secondo canoni proprii, che avrà derivato dalle sue personali esperienze e convinzioni o dalla stessa forza cui è poeta - cfr. Pirandello - prefazione ai , 6 personaggi • . Con la quale affermazione si vorrebbe permettere di andare avanti in teatro, se non è possibile fare qualcosa). l caratteri del modo teatrale sono <la ricercare contemporaneamente nei tre punti citati: tradizione per penetrare le esi• genze della produzione teatrale di una epoca a confronto della sostanza da esprimere, dell'atmosfera in cui si rende so· ciate. li teatro come edificio, il palcoscenico, integrazioni del primo argomento, da poter considerare in modo lato, fra teatro immaginato simbolo e le propaggini della finzione che s'inseriscono nella platea, consiglia sperimentalmente di ricrea· re il problema sopra un piano di rapporti fra pubblico e attori. Lo stile di un teatro, l'ambientazione nel suo ten~po, non hanno luce dalla atmosfera di un periodo, secondo una grande arte, ma dalla gravità spirituale, aristocratica e individuale, del tempo. Dalla prima supposizione dovrebbe ridursi il teatro a riproduzione del fenomeno, inferiore al fenomeno stesso, il quale in sè non è estetico, nè preestetico ricordando Eivrenov, mentre. considerando l'affermazione secondo, l'apporto delle altre arti al teatro, secondo la rivoluzione tecnica (per tecnica fino a mondo poetico) e la gravità spirituale, non ha molto campo di esempi nella storia, rimanendo at• tuale iJ problema, per avere un teatro che sia teatrale in quanto non musica, pittura o letteratura e contemporaneamcn• te adatto ad essere in teatro. come viene da rapporti fra enti ed esistenti, di qua• lità sociali e protologiche, di sostame umane e trasumanate, come scrissi precedente• mente, senza dipendere quindi dall'uso tealrale come sembra che si voglia far credere, SERGIO MORANDO g~ pe,lo danzatrice Cumani ** Il vento delle selve chiaro corre alle colline. Precoce aggiorna: l'adolescente, del sangue, ha simile sgomento. E l'orma dell'acqua è l'alba sulla riva. Si esauriva in· me il supplizio della sabbia, a batticuore, spaziando la notte. Duole amorevole antichissimo [grido: pietà per l' animale giovane colpito a morte fra l' erbe d' agro mattino dopo le pioggie [nuove. La terra è in quel petto [ disperato, e ivi ha misura la mia voce : Tu danzi al suo numero chiuso e torna il tempo· in fresche figure: anche dolore, ma così a quiete vòlto che per dolcezza arde. In questo silenzio che ràpido [ consuma non mi travolgere effimero, non lasciarmi solo alla foce ; ora che in me a mite fuoco, nasci Anadiomene. SALVATORE QUASIMODO (da " Ed • ,ublto sera.,, Mondadori, 1942) 19

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==