uova spezzarsi quando gli. alberi s'ab· battono poichè Lagliano loro i rami. Gu UCCELLI Ecco l'istante gioioso del crepuscolo, in cui vengono a danzare sull'erba gio· vanette e giovani. E Lulti hanno dei baci che vogliono cadere come dei frutti troppo maturi o come l'uomo quando sLa per essere deposto. Guardateli, guardateli danzare, giocherellare, stare insieme, cantare dal tranlonLO all'alba, sua bianca sorella. UN MONACO ROSSO (alla fine del corteo) Ho paura di vivere e vorrei morire. SLrazio della terra! Lavoro, o tempo perduto ... GLI UCCELLI Gai! Gai! Uova roue. La friuara faua è cucinata sui fuochi [fatui.] Qui, qui! Prendi a destra Va a sinistra innanzi a te Dietro la quercia abballuta Là e là. In alLro tempo e vicino alla foresta di Mal,•erne, poco dopo il passaggio dei Monaci. CRONIAMANTAL li vento si (ende davanti a me, le foreste s'abbattono per diventare una via larga. con carogne da una parte e daH'allra. I viaggiatori incontrano troppe carogne, <la qualche tempo, delle carogne che parlano. [L ~1:ONAC::0 ROSSO Non. voglio più lavorare, voglio sognare e pregare. Si coricò, con il voi to al cielo, sulla strada corsa ai lati da salici color di bruma. La notte era venuta con chiaro di luna. Croniamantal vide i Monaci sospesi sul cor• po noncurante del loro fratello. Sentì al !ora un piccole gemito, un flebile grido morto in un ultimo sospiro. E lentamente essi passarono uno dopo l'altro davanti a Croniamantal, nascosto dietro un cespuglio di salci. LA FORESTA ~1i pb.cerebbe smarrire questo uomo in mezzo agli spettri che fluttuano tra le betulle. Ma egli fugge verso il tem• po che viene e dove, eccolo, ritorna. Un rumore di porte lontane si cambiò in un rumore di treno in corsa. Una strada larga, erbosa, sbarrata da tronchi, lastricata da enormi pietre vicine. La Vita si suicida. Un sentiero che delle persone percorrono. Non si sono mai stancati. Rei souerranei dove l'aria è pestileniiale. Dei cadaveri. Delle voci, che chiamano Croniamantal. Egli corre. egli corre, fugge. Nel bel bosco, Tristellina passeggiava meditando. TRISTELLINA T! mio cuore è triste senza di te, Croniarnantal. Ti amavo senza saperlo. Tullo è verde. Tutto è verde al di sopra delta mia testa e sotto ai miei piedi. Ho perduto chi amavo. Ora dovrò cercare qua e là e laggiù. E in Fondazioné~uffii°li - Forlì in mezzo a lllllO e tuui si troverà bene qualcuno che mi piacerà. Tornato da altri Lempi, Croniamanta) get· tò un grido, prima di scorgere Trislellina, rh·edendo la ·sorgente: CRONIAMANTAL Divinità! Che sei tu? Ove è la tua forma eterna? TRISTELLINA Eccolo, pi,, bello che prima e di tutti ... Ascolta, o poeta, sono tua ormai. Senza guardare · Tristellina, Croniamantal si sospese sulla fonte. CRONIAMANTAL Amo le sorgenti, esse sono il simbolo dell'immortalità quando non si esauriscono mai. Questa non ha mai mancato ·Ed io cerco una divinità, ma voglio che mi sembri eterna. E la mia fonte non ha mai mancato. Si mise in ginocchio e pregò davanti· alla fonte, intanto che Tristellina, in lagrime, si lamentava. TRISTELLINA O poeta, adori la fonte? O mio Dio, rendimi il mio innamorato! Vieni! Conosco delle canzoni così belle. CRONIAMANTAL La sorgente ha il suo mormorio. TRISTELLINA E allora dormi con la tua fredda amante. Che ella ti anneghi! Ma se Lu vivi, Lu mi appartieni e tu mi obbedirai. Ella se ne andò, e allreversò la foresta degli uccelli che cinguettavano, la fonte colava e mormorava, intanto che si levava la \'OCe di Croniamanlal che piangeva e lasciava 1nescolarsi le lacrime all'onda adorata. CRONIAMANTAL O sorgente! Tu che zampilli come un sangue inesauribile. Tu che sei fredda come il marmo, ma viva traspa• rcnte e fluida. Tu, sempre nuova e sempre uguale. Te che dai vita alle rive che verdeggiano, io adoro. Tu che sei la mia divinità che non ha uguale. Tu mt dis!leterai. Tu mi purificherai. Tu mi mormorerai la tua eterna canzone e di addormenterai, la sera. LA FONTE Dal fondo del mio piccolo letto pieno d'un oriente di gemme, ti ascolto con piacere o poeta che ho incantato. Mi ricordo di una foce ove avremmo po· tuto vivere, Lu come il Re Pescatore ed io, aspettandoti soto i meli. O isole dei meli! ~,fa sono felice nel mio piccolo letlo prezioso Queste ametiste sono dolci al mio sguardo Questi· lapislazzuli è più bello di un bel cielo. Questa malachite mi rappresenta un prato. Sardonico, onice, agata, cristallo di rocca, scintil1ante staserai Perchè voglio dare una festa in onore del mio innamorato. Verrò sola, come si conviene a una vergine. La potenza del mio amante, il poeta, si è già tutta manifestata ed i suoi cloni sono dolci al mio cuore. M'ha dato i suoi occhi tutti in lacrime, due fonti adorabili ad aiutare il mio ru• scello. CRONIA~IANTAL O Fonte che fecondi, le tue acque ,;ssembrano la tuo chioma. I fiori nascono attorno a te e noi ci ameremo eternamente. Non sentiva che il canto degli uccelli e il fremiLO delle foglie e, anratti lo sciacquio d"un uccello che giocava nell'acqua. Un uomo apparve nel piccolo bosco: era Paponaue l'Algerino. S'avvieinò alla sorgente danzando. CRONIAMANTAL Ti conosco. Sei Paponatte, che studiò in Oriente. PAPONATTE Lui stesso. O poeta <l'Occidente. Vengo a trovarti. Ho saputo della tua conversazione, ma. capisco che c'è ancora modo di chiaccherare con te. Che LUa voce è rauca, e haia, ( ..ce umidità! Non c'è da meravigliarsi se la tua ,·occ è rauca, e hai bisogno d'una medicina per chiarificarla. Mi sono avvicinato a te danzando. Non c'è modo di tirarti fuori dalla situazione nella quale ti sei cacciato? CRONIAl\·IANTAL Puah! l\fa dimmi ~hi L'ha insegnato a danzare? PAPONATIE Gli angeli in persona furono miei maestri di danza. ÙONIAMANTAL Gli angeli buoni o quelli cattivi? Ma non importa, non insisto. Ne ho abbastanza di tulle le danze, salvo d'una che vorrei poter danzare ancora, quella che i greci chiamavano Kordax. PAPONAT1'E Sei allegro, Croniamantal, allora pos• siamo divertirci. Sono felice d'essere ,·enuto qui. Amo l'allegria. Sono felice! f. Paponatte con gli occhi brillanti, pro• fondi e roteanti si fregò le mani ridendo. CRONIAMANTAL Mi rassomigli! PAPONATl'E ~on molto. lo sono felice di vivere e tu Li uccidi vicino alla fonte. CRONIAMANTAL Ma la felicità che tu proclami, la dimentichi? E dimentichi la mia? Mi rassomigli! L'uomo felice si frega le mani ridendo, tu l'hai fatto. Annusale. Che odore hanno? PAPONATTE Un odore di morte. CRONIAl\lANTAL Ha! ha! hai L'uomo felice ha lo stesso odore della morte. Fregati le mani. Che differenza tra !"uomo felice e il cadavere? Io sono felice benchè non voglia fregarmi le mani. Sii felice, fregati le mani! Sij felice! Ancora di più. Lo conosci ora l'odore della feliictà. PAPONATIE Addio: se tu non badi più ai vivi, non c'è pilt maniera di parlare con te. E intanto che Paponatte s'allontanava nella notte, dove bri11ano gli innumerabili occhi delle gestie celesti, dalla carne impalpabile, Croniamantal si alzò di colpo pensando. CRONIAMANTAL Ecco, ne ho abbastanza della natura e dei ricordi che essa evoca. Ne so abbastanza sulla vita, torniamo a Pa· rigi e cerchiamo di ritrovare questa squisita Tristellina Ballerinett'a che mi ama alla follia. (Tra d. Giorgio Strehler)
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