Spetttacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 2 - gennaio 1943

do\'e sci stata, da dianzi? È un'ora che no11 ti vedo. JNA • ;\on vedi? Ho colto gli ultimi crisan• temi. li tuo giardino ora non ha più sorrisi. Ho fauo male? Du1'. - Anzi. FtL (li è accesa una sigaretta) - Non hai a,·uLo paura, a gi1are sola così fra i cipressi? Hai ancora la rugiada sui cigli, come se avessi pianto. Sembri un piccolo elfo della sera. JNA • Gra1ie. (si volta ve1·so di lui di scallo: c'è nella sua voce un palpito di piccolo cuore) Tieni un momento questi fiori. (a Dot1atella) Vado a prendere quel vaso di cristallo che è di l.ì sul tavolo. Posso? Vengo subito (glieli d,ì e esce da de5lra) DIAN. (dopo averla guardata uscire) - lea mi parlava di te, con tanto entusiasmcl FR. - Senti. E' rnnto cara. Però è irrimediahilmente • Jna •. Clementina, Laurina, Caterina... Chissà. Del resto non ha importanza. DIAN. - Può essere un pregio. FR.. La poesia del cantuccio ... lna rientra. IN• - Dammeli. Come li tieni male! (11 prende e li dispone nel vaso). Ecco. FR. - (guardandola) - Hai una grazia particolare nel fare queste cose. (Pausa un po' ~mbarazzata). INA - (/1/l' improvviso, come fuggendo col wore) . Vado a .togliere la pelliccia. (sulla port11, a Donatella) Ricordati di telefonare a Liliana. Gliel'hai promesso sta· mani (esce da destra). SCENA IV. D1AN. - Oh. D:w\'ero. Giusto, perchè tu non sai chi ho conosciuto stamani! FR. - Se dovessi tenermi al corrente d1 Lulli quelli che vai conoscendo ... OroN .• Macchè! Una ragazza. F•. - Chi sarebbe? ... Questa Liliana? DtAN. - Si. Una che ti conosce benissimo? L'abbiamo scoperto per caso. FR.• f\1i conosce benissimo! E chi è? DuN .. Guardiamo se ci arrivi, Una piuttosto piccola, brnna, molto graziosa ... L'ha portata su Jna ·stamani. Sono venuti in quindici o sedici, )e; con tutti giovanotti · con otto macchine, pensai Devono avere un mucchio di quaurini. Lei è tornata ora da Roma, c'è stata quasi due anni... Ohè! Sennò le dico che tu l'hai compie tamente dimenticata. FR. (ancora al limite dell'avventura impossibile) . Ma no, aspetta... A Roma ... (pausa) Si chiama Gelli, di cognome per caso? DIAN. - Ah. Bravo. FR.. No!... (11ausa) Hai conosciuto la Liliana Gelli (pama) Ma è impossibile! DIAN. Perchè, scusa? T'ho detto che ~ amica di Jna. FR. - Ma ... proprio lei! (è stupito come se entrasse in un castello fatato) proprio lei ... DtAN. - Già. Cosa c'è di impossibile? FR. (sema ascoltarla) - Ma no ... Non puoi capire. La Liliana... La Lilli. Ma come è venuta quassù? ... D1AN.- Oh. Non hai ancora capito? Andavano tntti · a fare una gita, e siccome li ho veduti dal giardino, insieme ad Tna, sono venuti qua. Lei mi conosceva già,... di fama. Dammi il telefono, pe1 favore. (Franco si alza) E accendi anche la luce. Sai come si fa? FR. - Si, ti ho veduto fare altre volte. (va all'angolo de.-.tro della scena: su di un tavolo vi è il telefono; per terra, dietro, Fondazione Ruffilli - Forlì la spina dei lwni - tre, con bassi paralumi. Franco è come sopra p~nsiero). Come la trovi? DIAN. • Mah. Mollo educala. Ha una pet· tinatura simpaticissima. Oh, Dio. Non ricorclo il numero. FR. - Ai miei i.empi era 28-i0l (è chinato e seminascosto a cercare la spina). DuN. • No, no. E' cambiato. Bisognerebbe guardare l'elenco. Ma cosa fai? FR. • Non trovo la spina, qui ... (Dianella si alz.a, con un piccolo sospiro, va anch'essa 11ell'angolo. E' buio fitto, gli oggetti sono leggeri, senza definite misure. I tre lumi si accendono. La luce, che i paralumi costringono in masse di• vise, crea quella superficiale e passio11nta atmosfera propria dei salotti eleganti. Franco avanza lentamente dall'angolo destro, verso sinistra. E' impacciato, quasi fosse abbagliato dalla luce, che fn1.re t tenue all'altezz:a del suo viso. Si /enn.a accanto al divano, vi si appoggia. A sinistra vi è ora luce, qua.si che la scena fosse un angolo di destra di un più vasto salotto. Si ode viciuo un radiogrammofono, e una sordina di voci e, di quando in quando di risa b1evi. La musica è un jazz-hot. Il primo disco che si ode i • Arkansas Bleus II Cllntato d/1 Lada Williams). LILIANA (entra da sinistra: ha in mano un lungo bicchiere con ghiaccio e una bottiglia di wisky) - Oh. Si può sapere perchè ti nascondi sempre in questo angolo? FR. (si è ripreso) - Mi piace star qui. Si è vicinissimi e lontanissimi al salotto. Lu .. - Già. Un osservatorio perfeuo. (sta versando) Bevi forte, tu, vero? l'R. - Si. E' una brutta abitudine che ho preso in Africa (appena detto questo, si volta di scatto verso la poltrona in fondo). Lu,. . Che hai? (pausa) Tieni. FR. - Grazie. (beve a piccolissimi sorsi com.e di uno affatto abituato a bere) (Il canino di prima attraver.ta la scena) L1L. - Sirti!! (lo fJrende in braccio: vezzeggiandolo) Sirti bello. Cosa facevi, solo solo, eh? (lo bacia) Vuoi fare il misterioso come lui? Tesoro. (a Franco) Non trovi chC è delizioso? , .• SI. L1L. • Vieni di là, ora. Balliamo? (lo prende per mano) FR. (allunga le labbra) - Lasciami qui ... L1L. - Oh. Come vuoi. Ma che cosa hai? Sei nervoso? FR. - Perchè. Semplicemenle vicino a questo divano sto meglio che altrove. Non so, mi sento accanto a me stesso. L!L. (lo guarda) . E poi di qui osservi. L'hai detto ora. Puoi criticare bene. E come ci ritieni stupidi. Superficiali. No? (si siede sul divano). F• .. Ma gli altri non mi interessano ... (le si sie,le accanto) L1L. . E io? Non sono come gli altri? FR. - Ti pare che in questo caso avrei perso tanto tempo per te? LtL. • Gra1ie. Gr:lZie per gli altri. ~fa io non mi sento affatto diversa. (seguendo il ritmo della musica) Fee1in Tomorrow ... like I feel today. SCENA V. Entra da sinistra, ballando molto compostamente, una coppia. Ina, e un giovane grassoccio come un. fiore di serra. Ln,. lna, hai veduto Socrate? INA - No. Ma aspetta... Dianzi era qui (come presa da ispirazione, va alla poli ro1111 con alta spalliera) Socrate? SoCRATE (si affaccia di lato, poi si alza e esce dalla poltrona: è u.n giovane ossuto. Sguardo allucinato di miope sotto le , pessissime lenii) (gravemente) Cosa vuoi? \NA (cli colpo intimidita, quasi balbettantlo) - Niente ... t. Lilli che ti vuole. L!L. . Scusa, hai \'Oltato tu la poltrona verso il muro? (Socrate fa cenno di sì) Povero filosofo, cercavi di isolarti... (al giovane grassoccio) ... stasera si nascondono tutli... (t1 Socrate) volevo chiederti se volevi bere qualcosa. SoCR. (ron. un cenno negativo) - Grazie. · To! Ma lu... (e 1·ivolto a Franco) FR - (si è alzato) - Già. E tu sei Soc,atc Marsan. (si stringouo la mano) Lu ... Vi conoscete? (f,nusa) FR.. Sì. All'Università. Piuttosto non conosco questa signorina. LrL. - Come. non 1i ho presentato Jna? (Ai•viene la presentazione: pr,i, contemtJoraneamente) FR.• ~on credevo, veramerHe, di trovarti ... SocR. - 'on ti stupire. Io qui ho un invito permanente. Sono un lontanitsimo cugino ... L!L. (prende la hottiglia del wisky e il bicchiere di Franco e si auoia verso sinistra. Il giovane grnssoccio la prende sottobraccio. i?:. rico,ni11cinta ln ·,nusica). GIOVANE GRASSOCCIO - Ecco. Anche questo l'hai comprato in America? L1L. - Si. hai sentito? Jmmy Dorsey e Theo Lewis • drumer •. (escono) (Paitsa) SCENA VI. Souo in scena lna, Franco e Socrate. In questa scena - che è la /oudamentale essi si disporranno istintivamente qua.si in fila, col giD1Jnne Franco nel mezzo. Sem• brerà bilanciato fra. i due estremi della sua i11utile complessa natum. - INA - Giusto, Socrate. La mamma di Lilli , 1oleva sapere se hai portato tu quel mazto di crisantemi. (indica il mazzo di fiori sul tavolino, rimasto naturalmente dove lei stessa, due anni dopo, l'ha muso, clupo aver culto i fiori dal giardino <ii Dianella) SocR. - Io? lNA (a Franco) . Li avete ponati voi? FR. - No, veramente. INA - l?. strano. Non si sa di dove vengono. Che bei fiori, vero? (essi annuiscono) . A me piacciono molto i crisantemi. Soc•. - Di piuttosto che ti si acldicono molto. • O bellezza autunnale, che cerchi un richiamo ... •. Ricordi Brétonne? INA - No. lo sono un'1gnorantè. SocR.. M'ale. TI nostro amico (indica Fran• co) potrebbe giudicarti indegna di queste mezze I uci ... FR. - Affatto. SocR. - Non mi dirai che tu ami le sane ragazze ignoranti. Ti conosco abbastanza per saperti dedito alla cultura, magari agli orpelli della cultura antologica. FR. (con un o,·ribile sorriso) - Chiamala ad• dirittura salottiera. Titoli e prefazioni. SocR. (sod,lisfatto) . Ah, ah. Buonissima questa. 11 tuo attuale vademecum sarebbe l'Almanacco della Medusa, ah, ah. FR. (c. s., volgendosi ad lna) - Vuol mettermi alla gogna ... INA . Non ci badate. Lui fa sempre cosl. .. SoCR. - No, per carità. Anzi, mi fa pia· cere ,·edcrti. (è appoggiato e come amoro.wmente aderente alla poltrona. I suoi 11

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