Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 1 - dicembre 1942

zjoni varie, etniche, geografiche, $loriche ecc. è divenuto attraverso questa via pa• Ìdmonio della cultura dell' uomo comune. Si tratterebbe naturalmente di dare un pre• ciso indirizzo ed un certo ordine a questo mondo caotico. E la cosa non appare del tutto impossibile. Ma è chiaro che il fine spettacolare di questa produzione ed è la produzione di ogni casa cinematografica, d~bba trascendere la pignolesca ricerca del- ]' autenticità scientifica. In un famoso film ambientato in un ospedale si vedevano dottori al tavolo ope• ratorio, con grernbiuJi bianchi abbottonati sul davanti. Ma questo poco importava se il 61m, raggiunto un livello d' arte, riusci• va, come è riuscito, a dimostrare, del dot• tore, il sacrificio, l' abnegazione, l' eroismo contro la morte. La stessa osservazione va fatta a proposito dei film storici. Altra volta bo dimostrato che la forza persuasiva del montaggio, impiegata tendenziosamente, può falsare I' interpretazione di materiale cinematografico, anche documentario, ri• preso cioè nella realtà attuale, e che l'autenticità del materiale dipende quindi solo dall' autenticità della notizia che il materiale stesso illustra. Per ciò che riguarda il film storico, ciò che conta molto più che la verità. di un mobile o la fedeltà rigorosa nella suc• cessione degli avvenimenti o nell' impossi• bile ricostruzione dei volti e dei gesti, è la fedeltà allo spirito: è il rigore nell' in• terpretazione del clima, delle cause e degli effeui, del significato infine di ciò che, dati alcur:ii presupposti, porta a quella certa soluzione che si intende prospettare. Che il cinema didattico propriamente detto possa costituire un utile, anzi indispensabile strumento al servizio della scuo• Ja, è cosa che si dimostra facilmente. La memoria così detta « visiva ,,, è noto, è ca• ratteristica degli i11dividui più che non lo sia quella "auditiva,.,. Si dica ad esempio ad una persona la parola " tromba ,., e nella stragrande mag• gioranza dei casi questa semplice associazione di sillabe stimolerà nell'individuo il ricordo visivo dell' oggetto evocato, prima che il suono. li che é indice sicuro di maggior immediatezza delle immagini rispetto al suono. Il ritmo della narrazione attraverso immagini (e ciò si collega ad una· delle peculiari caratteristiche del film· come mezzo espressivo: concetto dell' idealità di tempo e di spazio), può inoltre su• perare la parola in velocità. Ciò che porta, in definitiva, alla possibilità dl condensare molta materia in minor tempo d' esposi• zione, e ad adeguare questo alla più o meno pronta percettività dei discenti, classificati per età, grado di cultura ecc. La generica disposizione, sia pure ra• zionale, di un' aula scolastica prevede necessariamente poichè i corpi sono impene• 44 Fondazione Ruffilli - Forlì trabi.H, una pluralità dei punti di vista. La visibilità inevitabilmente ue soffre. Lo scher• mo permette invece agli allievi, identificati con la macchina da presa, la scelta conti• nua e comoda· dei punti di visibilità migliore. E ciò si verifica per tutti gli allievi indistintam~nte, attraverso la successione delle inquadrnture del film, ordinate dal montaggio. Si pensi ancora alla possibilità di costringere l' attenzione degli allievi sulla superficie dello schermo, entro i li• miti del quadro, alla misura rigorosa del• I' intensità delle sensaziooi che si vogliono provocare, calcolata nel rapporto della gran· dezza dell'oggetto fotografato, alle diwen• sioni (costanti) del quadro che lo contiene ecc. ecc .. E si comprenderà facilmente come il cinema possa raggiungere nel campo della didattica fattori di chiarezza evidente, efficacia suggestiva, facilità mnemonica, come nessun altro mezzo potrebbe dare. Accettata la grossolana suddivisione che abbiamo posto al principio, si potreb• be ora aggiungere che i film del primo tipo dovrebbero tendere alla creazione di un' atmosfera attraverso l' "arte,, del cinema, mentre i secondi dovrebbero pre• valentemente utilizzare le maggiori risorse del cinema inteso come." linguaggio,. ori• ginale. Ma poche volte, discutendo dei rap• porti fra cinema e scuola, si è pensato che in realtà il cinema, oltre che mezzo espre S· sivo, è anche, ed appunto Jinguaggio. Così coloro c~e conoscono poco il cinema hanno cercato di opporsi al suo ingresso nelle scuole, come dannoso fattore di distrazione, mentre i più accesi entusiasti vorrebbero addirittura ehe esso sostituisse la viva parola dell' insegnante. Soluzioni irragionevoli, come si vede: cinema e parola possono, e debbono integ~arsi, come linguaggi diversi, atti ad esprimere io diverso modo. li materiale didattico che il cinema può fornire alla scuola è ingentissimo, men• tre la tecnica del film, con le possibilità offerte dal e rallentamento », e accelerazione», e marcia indietro», e passo a uno», e grafici e disegni animati.,, e fotografia a raggi infrarossi», e Roentgen-cinematogra• _6a » ecc. oltre ai tipici mezzi espressivi del 'film: inquadratura, montaggio ecc. ecc. dischiude alla d.idattica nuovi, ed altrimenti inaccessibili campi. Integrazione, dunque, e non sostitu• zioue della parola dell'insegnante. Su questa base dovrebbe a mio avviso poggiare ogni soluzione ciel problema dei rapporti fra cinema e scuola. Ogni altro argomento che a questo si riallacci: (questione del formato, orari, modalità per la realizzazione e la distribuzione del film, formazione di categorie di tecnici specializzati, collaborazione di questi con gli insegnanti ecc. ecc.) riilette problemi d' organizzazione. Ed in questo campo ciò che conta più che la discussione, poichè molto fino ad oggi se ne è discusso, è l' azione. RENATO MAY Clt\lft Jiottoi tetti di rPal1Ji(Ji " Tn. I monti la p1tria ha una ll1Lonoml1 ; nttla pl1nu11 nr,n l'ha. E' una donna unz.a taccia all• quale non 11 PO· SUBITO, la sua piccola patria perduta in un' immensa città, René Clair, ce la pre• senta con un mare di tetti e di altane, con uoa selva di comignoli. Comignoli barocchi di case patrizie, altri di latta: qnelli della gentucola, degni della più squallida bolième, che mandano nelle notti azzurre la loro aniwa alle stelle che sono più vicine. Di giorno i camini dei voveri fumano di meno: la povera gente è per le vie a cantare can• zooette, a rubacchiare, a dir male del prossimo. Dimentico del cerebralisrno di En• tr' ticte, di Pa.ri.s qui dort e de LP voyage iniaginaire, questa volta René Clair ha fatto un film col cuore di Chapeau de paille d' ltalie, de / due timidi e del posteriore Per le vie di Parigi. Qui è lo squisito narratore dei ricordati comignoli, delle scale ripide e poco illuminate, delle camerette le cui pareti trasudano tante macchie gri• gie, dei taxi sgangher"-li, delle &agazze tra• via te dagli occhi ingenui, delle comari dalle gambe grasse e dai ciuffi grossi, dei giovinastri che fumano soltanto cicche e bevono peniotl digiuni, dei vecchi misantropi che temono gli spifferi d' aria, la musichetta dei vagabondi ed i cani. Sotto i tetti di Parigi è la storia breve di pochi, comunissimi giorni del grosso paese Montmartre, storia di schietto sapore paesano come una cronaca di Frusaglia. I personaggi, nel film, sono molti. René Clair si è proposto uno studio di tipi per la maggior parte equivoci. I suoi apaches e le sue gigolettes però, amoralmente io4 genui, ·primitivi, in fondo in fondo haono qualcosa di buono ; agiscono male più per colpa dell' ambiente che pe, la loro. I due che vogliono litigare ali' entrata del tabarino, si danno delle manate, si ingiuriano, sono lì lì per picchiarsi • dando vita ad una delle sequeuze più saporose •, e finiscono per non litigare; gli amici che già si son levate le giacche e rimboccate le maniche, si abbracciano. I person,ggi di Sotto i tetti di Parigi le cose non le fanno sul serio; la loro catarsi la trovano presto in modo elementare: gli amanti facendosi gli sberleffi, il vecchio beone buttando via il vino e bevendo un bicchiere d' acqua ; anche il feroce poli• ziotto si mette a cantare con la gente. La narrazione di quest' opera è schiva di ogoi ricercatezza estetica, naturale, come se Clair avesse detto ai vicini di casa che incontra ogni giorno per la scala, agli amici di caffè, alla gente che passa per la via :

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==