Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 1 - dicembre 1942

Cocteau disorienta. Cocteau non si definisce. Qualcuno ha voluto chiamarlo " L' enfant terrible ,, altri giocoliere, altri saltimbanco, altri prestigiatore. Si è ricordato Cocteau e il music-hall, Cocteau e "Le Boeuf su.r le toit,, Cocteau e i balletti russi. Lo si è colto quasi sempre nel suo aspetto dinamico pirotecnico, coloristico, come una meteora in corsa vertiginosa attraverso i firmamenti di Montmartre e dei Boulcvards 1920. .Ma se è pur vero che in Cocteau si troverà sempre un poco, il bambino surreale che getta ali' aria un mondo di carta colorata e suona le trombe nelle orecchie dei signori dignitosi, si troverà anche, e ben evidente, il fanciullo che sa incantarsi. " Ci so,1-0 i poeti e ci so,io le persor,e gra,1-di " . Se è vero che gli si scoprirà un talento funambolico, un'abilità di ballerino e d'equilibrista, una prontezza a cavar monete dal naso degli spettatori, il fondo e l'essenza delle sue parole resterà a qualche cosa di meno esteriore e ancor meno,tangibile. Cocteau " fa " il fonografo dei " Fidanzati della torre Eiffel" , Cocteau improvvisa blues e rag-times al piano del suo bar di Rue Boissy d' Anglas, Cocteau mette in caricatura mezzo mondo, ride, dedde polemizza ; e il gioco è fatto. Coclea u non si è lasciato prendere, al metro dei giudizi troppo cauti e tradizionali. Per un tentativo di comprensione ci sembra questa la chiave. Cocteau non "vuo• le,, lasciarsi definire, o meglio lascia che si definisca il disegno esteriore de Ha sua " vera " vita di uomo e di poeta. "Il s' agit, en somme, d' Ctre i,1-vi.,ible jusqu' a nouvel ordre, e' est a dire o.ssez vite ou assez leot, ou asse: démouè, ou assez: m6ué pour f!tre mal vu de ses contemporains " . Per noi, Cocteau resta J' impenetrabile cavallo del suo " Orfeo,, "che si tuffa e ritorna cou fiori strappati dalle profofl• dità della morte " poeta che "è ,, nel mistero senza essere andato a cercarlo. "Nous sommes les mystèresdu mystère,,. E non diremmo mistero assulutamente co.ntemp lativo od estatiço ma piuttosto me• tafisico orizzonte, oscurità illuminata da sprazzi di luce diabolica. A questo lume il poeta è più vicino ~l'alchimista, all'astrologo che ali' invasato o al veggente • un reveur est touyours wa, mauvais poéle. Una rivelazione primitiva che ci riporta alle sublimità pitagorica dei suoni, • numeri, parole, .. cifra, pensieri, - geometria, e che consegna l'artista ad una ineluttabilità matematica " lavoro alla mia scrivania di legno, sulla mia sedia, co,1, la mia penna di legno e questo non mi impedisce affatto, di essere responsabile in un certo senso, del corso degli astri". Il mondo mitologico della "llfac• cbioa infernale,, è tutto Hospeso in Fondazione Ruffilli - Forlì COCIEAU uomo RELffllSTERO questa insondabile atmosfera a piani perfetti e simmetrici e perciò inevitabili. L' inelluttabilità dell'equazione. La catastrofe risulta una X immutabile e certa nell'attimo stesso deUa proposta dei termini . trame di vita. Fuori di questi, restano accenni, parole arti sospesi, fiori, flu.idità nebulose e colorate come di apparizioni spiritiche: frammenti a segnarci un mondo di deviazioui impossibili, ancor più lontano e vaghissimo, dove eternità parallele s' incon• trano e il regno non ha più senso. Mistero di mistero, appunto. In " Orfeo,, • il sopra11naturale, la morte, il cavallo, Artemisio angelo custode, la testa di Orfeo . entra iu gioco direttamente, frecÌdamente, senza difficoltà. Siamo immersi fino al collo nel mistero. Tutto può avveuire. Giochiamo a mosca cieca co" gli Dei. La geometria, il rito da compiersi con assoluto scrupolo è tutto nei preparativi, scene, tavoli piedistalli, caraffe d'acqua, fazzoletti, rulli di tamburo. L'annuncio del prologo crea la sospensione del quadro ''fuori,, dello spazio • . . . il minimo rumore intempestivo causerebbe la morte di tutti noi, poichè lavoriamo a gnu1-de alte:za e senza alcuna rete di protezione. C' è poi lo specchio con la sua superficie liquida in cui ci si sprofonda a creare il vuoto assoluto • ...•.. prima si va a destra poi a sinistra, poi diritto, poi ancora a dest,.a poi . . . . poi non ci sono più direzioni, si gira intorno. Ed é la Morte. Azione lucidissima, a ritmo d'orologio - ingranaggi, sfere molle • e lampeggiante come un bisturi, in cui l'inconoscibile e l'impenetrabile racchiuso nei guanti rossi della ~forte, nel ·cavallo parlante, 11ello specchio è certo più ermeticamente pauroG. TESTOHI : Ballerina sdraiata so della falce, di Cerbero, della porta dell'Averno. Non farsa metafisica ma piuttosto ope• razione di alta chirurgia, con tutta la sua incertezza, il suo imprevisto e la sua so• spensiooe, assistita attraverso una parete di vetro ed un'altoparlante. Se Cocteau è oel mistero duoque sarà sopratutto perchè à voluto sempre essere un poeta . e come tale . continuamente partecipe " a equilibri sopra,uiaturali ,, " il poeta rassomiglia ai morti, perchè cam• miria sconosciuto in mez.:o ai vivi" .Ma non per questo esiste la possibilità 0di confondere la " poesie H di Cocteau in una considerazione di estemporaneo e di confuso. - la poesie e' est l' exactitude, le chi/• fre. Or les gens trouvent l' inexactitude poetique, roma,iesque. Una tale affermazione prima d' ogni altra cosa servirà a darci la ragione di CO· me tutta l'opera di Cocteau, da Parade ad Antigone, dai Dessins a Le sang d' un P&ete, nasca sotto un segno di poesia. Poesia di romanzo, di teatro, poesia grafica, cinematografica, critica e polemica. Forse è in una tale poesia critica, modernissima ed elegante, nelle sue decise polemiche che Cocteau non riesce a sfuggire completamente. Le affermazioni, le negazioni, le prove e il concludere, esse sole, aiutano qualche traccia per un profilo. Ed è tutta una storia di coeienza e di linearità che si viene a proporre. Cocteau vive il credo di Satie come ce lo riporta nella sua "Lettera a Jacques :M.aritain " • sostituire le forme ai riflessi delle forme ecl imparare che ciò che è grande non può avere l'aria di grande, quello che ,iuovo avere l' aria di nuovo, quello che è ingenuo l'aria di iogenuo, che i veri urtisti sono degli "amatori,, cioè ge,ite che ama la poesia senza farne professione. Essere dunque " Onesti " , essere se stessi, in .eq uilihrio con se stessi. Lasciar giocare l'istinto che "conosce il mistero", e amare, amare tutto ciò io cui si ha Fede E' il credo umano di Cocteau. La, poesie c' est la machine à a fabriquer l' amou.r. Più oltre, . diremo, • non resta che questo bisogno d'essere indovinato, - bisogq.o di fanciullo, - specie di alto pudore o timore che una incomprensione, può tragicamente prolungare . ma da dove possono usci• re anche inattesi capolavori. Sia <1uesto un tentativo di discorso - premessa per uno assai più luogo . su un poeta in un'epoca, troppo facilmente considerata sca<lu• ta e fissata all'esperimento ed all' esasperato. GIORGIO STREJIC,ER 21

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