,, TEATRDIIREAZIOHE Le conquiste dello &pirito sono molto lente ad affermarsi perchè non si risolvono in fenomeni decisivi e in nitidi stati di fatto. Le nuove tendenze sono contra- .state nel tempo in cui &i presentano, perchè risultauo i,i ovvia contraddizione con. le vecchie già esistenti ed assimilate. Ad ogni azione corri&ponde una reazione uguale contraria, che tende all'equilibrio e alla stasi. !,fa stabilizzandosi utt tale stato di cose il proceuo spirituale, privato della sua indispe,uabile evoluzio,1.e, non avrebbe più vita. In arte, l'innesto delle conquiste ,uiove sulle vecch:e, non è mai preci&o e ca- .sciente ; avviene mediante un. lento processo di penetrazione che soltanto più tardi - -esaurita la polemica • darà i suo\ frutti. Nel vecchio " Teatro borghese,, - con- -8ervatore, pregiudiziale, statico, formali:• zato - l' in,iesto delle ,iuove tendenze oggi si fà sentire sempre più sensibile, anche -8e non possiamo distinguere la sutura. In ogni modo ci sono noti i primi si,uomi. Ricordiamo ancora, come cosa recen- .te, la fama dei teatrini tenebrosi e umidi che si aprivano come catacombe agli in,iziati ai sacri riti del Teatro. La fun:ione dei "Teatri d' avanguardia ,, • sorti all'estero prima che da noi • è stata la stessa: una reazione culturale e tecnica all' acquiescienza dei " Teatri normali,,, dove la u cassetta,, (e quindi la questione di spettacolo-pubblico-incasso) aveva portato ad u,i impoverimento spirituale del reperto'rio e del gusto. In molte città d'Europa sono sorti alcuni teatri,ii di reazione, in contrapposizione ai grandi teatri normali, riconosciuti ufficiali e che davano il tono al 1nome11to. Alla ferrata tradizio,ie teatrale si è contrapposto lo sparuto esperimento. Teatrini gloriosi - anche se spesso di- .sordinati, dimenticati e presto morti per soffocazione - che hanno dato un co,itributo veramente notevole di esperienze e di risultati al vecchio ceppo del palcoscenico ufficiale. Nella loro fisionomia tecnica ed artistica ~utte le celebri scuole teatrali di oggi debbo110 molto allé antiche larve dei tea• trini polemici, affiorati come definizione ( « Sperimentali• ) da più di un quarto di secolo fà. I frutti si comincia,io a raccogliere soltanto da qualche anno. L'influsso dei "'Sperimentali " ,. quindi, ha prodotto un processo di ossigenazione • come si vede • lentissimo; superando una tecuica e 1u1' estetica viete, P, consolidandosi in, nuovissime forme espressive nella coscien- .;a dello spettatore. Fondazione Ruffilli - Forlì Molti autori, attori, scenotecnici, registi, che rappresentano in gran part~ il livello del mercurio teatrale del secolo XX sono partili dagli antichi teatrini: il "'Kamer.spiele », il "Kamerny Theatre,,, il " Erei Buhne ,, , il " Theatro a Coté ,, , il O Laboratory Theatre,,, ecc. Tra gli autori basti ricordare tre nomi che dal teatro di reazione sono pas• sati alla storia del teatro moderno: 0' Neill, Elliot, Pirandello. D' altronde si può dire che "i teatri-. ni,, • come eleni.enti dt antagonismo e ini- ::iatori di un. movimento di superamento • siano se,npre esistiti, esistono ed esiste• ranno. Contrappunto indispensabile alla vita stessa del teatro. " Sperimentale,, è una parola ormai più tradizionale che esplicativa. Ancora troppi pregiudizi sugli "5pe• rimentali ,, ! L'esperienza ci autorizzo. a precisare che 1io1i possono più ·co,isiderarsì come .sinonimo di « avanguardia scalmanata• , « gusto dello strano e dell' i,uisitato • , • sterili entusiasmi giovanili» . Ben altri meriti spettano a questi " teatrini ,. , per i loro effettivi contributi al teatro di oggi e di domani. E' ora che vengano giudicati almeno dalle intenzioni e non più soltanto dalle appareuze pittoresche. ALBERTO PERRINI * I Cineguf e il passo ridotto Quando ili Italia si parla di passo ridotto viene spontaneo pensare alle se• zio,ii ci,iematografiche dei Guf. Una certa regolarità di produziotJe, gara11tita dal• la normale rassegna littoriale, dall' impegno con cui gli universitari si accingono a provarsi in utia tale gara coscienti di una selezione disinteressata che fa leva soltanto su valori di serietà e di preparazione, giustificano questa atte,izione. Oro, dopo a,ini di prova di esperimenti di risultati più o meno positivi, conclusi con regolarità nel giro di nuclei isolati o comunicanti raramente tra di loro ci si dovrebbe domandare, se una tale giu• stificazione debba necessariamente soddi• sfare o se piuttosto, non si debba pensare a far e1itrare definitivamente i Cilleguf su uno stadio più evoluto della loro vita. bite,,diamo far cenno co11queste parole, alla funzione dinamica e quindi costruttiva cui i ci,ieguf potrebbero ambire, costituendosi con una adeguata riorganizzazione, a nucleo vitale, a primo motore dell'attività rivoltistica italiana. ,, Sarebbe opportuno insomma che dai Cineguf, approfi1ta11do appunto di quella certa ufficialità con cui da essi i problemi del passo ridotto possono essere investiti, partisse la spinta i,iiziale per una defini• tiva messa a pu,ito e soluzione del pro• blema di una produzione, seriamente ed industrialmente intesa, di pellicole a pas• so ridotto, Finora infatti si è restati nel campo della teoria (intendendo per teoria on.che la vacuità di una azione dispersiva, azione quindi non giusta ad una definizione su{ campo pratico). Gil, Ond, Istituto Luce, Guf, Cineteca autonoma per la cinemato• grafia scolastica sono giunti ad una coordinazione dei propri sforzi? Crediamo di no, dal momento che la questione più urgente da determinare, quella delle sale, cioè, e del circuito, si presenta tuttora ferma al di qua di og,,i tentativo di so• luzioue, e priva tt.,icora di quella elasticità che già dovrebbe avere se stesse realmente per essere impostata su termini positivamente individuati. Definiamo tale questione determ.i,iante in quanto è partendo da essa che si possono creare le condizioni uno sviluppo del passo rido110. Fare dell' idealismo iii questo campo non solo è inutile ma addiritura nocivo. Dover esaurire a qualche visione sporadica i frutti, del proprio lavoro al livello di un qualsiasi divertimento degno di essere desti,lato a riempire le ore lasciate libe• re da qualsiasi altro lavoro più serio ed impegnativo. Su questo piano, ogni iniziativa tende a spengersi dopo i primi momenti di entusiamo, e lodi ed incorag• giamenti non valgono certamente da soli a sostenere una azione che voglia porre i risultati ottenuti come basi per un pro• gresso, quantitativo e qualitativo, teso al raggiungimento di altri, sempre più convincenti risultati. Se è vero che ogni forza si tempra alla prova degli ostacoli è anche vero che la maturazione e la validità di u,ui forza si compirà in modo integrale se gli ostacoli saranno di natura interiore, tecnica, e non esteriore, formale, organizzativa. Il cin.ema per la complessità della sua natura offre campo ad una ricchissima dialettica interna, fonte inesauribile di esperienze scientifiche ed artistiche atte, per l' entità dell'impegno richiesto' a ma• tura Te anche le energie più ostinate; non c'è quindi nessu,la ragione che valga a sostenere la 11ecessità. di esteriori complicazioni come invece ci sembra opportuno togliere ogni oggetto di distrnzioue per piegare la forza di cui si può disporre ad una libera attività d.-finitivameute garantita da una orga,,izzizione seriomente impostata. 47
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