Jst\1~rroRE . E' caparbio. Non me I' a~evi deuo. \\'ALTER - Un mistero anche per me, vi dico. lsPt:rroRE . (stacco) Ma se non cede ... io dovrò ... capisci ... dovrò fare il rapporto alla Direzione Generale prima che lo f:iccia lui. La mia posizione ... E tu dovrai prenderti la tua parte di responsabilità. Hai eccedtno. \\"\LTER • Bisogna impedire che parta, impedirlo ad ogni costo. Ecco quel che bisogna fare. Noi siamo degli uomini praLici, no? E allora non è il caso di fare il processo a noi stessi. Per il momento siamo noi ad aver la testa rotta. Per il momento ... i~l'ETro1u-: - Speriamo di riuscire. \VALILR - Speriamo? (piano) Bisogna riuscire - con qualunque mezzo. lSPffrORE . (guarda Walter, poi abbassa la testa). \\"ALTER - Ormai ci siamo nel torchio . cornc dice lui. Vedremo chi ha le ossa più dure. JntantO, ispettore, muoviamoci. Occorre concedere un aumento di paga agli operai. Lo chiedono. Li 1 renderemo mansueti. Ieri brontolavano dopo il collaudo, li avete sentiti. Quan• do sono insieme si montano e possono anche diventar pericolosi. I SPErroRE . Concesso. concesso. Sciocchezze. WALTER. Ecco. Vado a dirlo. Di qua però nessuno deve mvoversi. (esce). (Dof,o ,m po', da destra entra Carlo con HeYis che porta una vali{!ia\. CARLO - (all'ispettore) Sono quasi pronto, vedete. C'è ancora tempo? ISPETTORE - Non so. CARLO - (a Heris) Va a vedere se le mac chine sono uscile. (Heris esce). ISPETTORc . Anche la valigia? CARLO. Per precauzione .. E' facile che indietro, io, non ci ritorni più. ISPETTORE • Dipende da quel che vorrete. CARLO - No, non da quel che voglio io. Ormai io non conto più. Sono i fatti che m'hanno preso e mi conducono. Non c'è più nessun dissidio tra i fatti e Ia mia volontà. Da ieri vedo chiaro. Sono lucido ... Come se le cose le guardassi fin dentro, e le vedessi per quel che sono, nelJa sostanza. lsl'F.TTORE . Eppure voi con questa alzata cli tesla rovinate tutto e tutti. Non solo rovinate voi stesso, ma rovinate anche il direttore, non lo salvate; perchè qui, dopo, si farà ad ogni modo famiglia nuova. CARLO. E' necessario. Altre facce. ISPETTORE. E danneggiate anche me. CARLO - Voi? Che c'entrate voi? Non siete l'ispettore generale? Su tutto, su tut• ti? Per la giustizia? E allora come vi posso danneggiare? !~PETI'ORE - Eppure, pensateci, danneggiate anche me (confidemiale, perfino untuoso) 1o, a suo tempp, presentai l'ingegnere alla Società; lo presentai, lo raccomandai, lo garantii. Capite perchè mi danneggiate? Ci sono immischiato anch'io nel1a faccenda. 38 Fondazione Ruffilli - Forlì C\RLO - E' vero. Anche voi, da ieri, ci siete I immischialo.. 1\fa soltanto perchè vi siete rifiutalo di prender posizione, di {are l'ispettore generale. Allora ci si trova immischiati, lo so bene. ISPETTORE - Ma anch'io in fondo sono un ingannato. Ingannato da lui, dall'ingegnere, come tulli voi. E se c'è qual· cuno che dovrà pagare sarà certamente lui. Mc ne sono convintO anch'io. La vostra accusa è motivata, è... è importanLe. Vi dico che ne sono convinto. Soltanlo vi chit;do di non precipitare, di prendere ... sì, un respiro. E di lasciarmi jntanto il tempo di chiarire, cli... di approfondire. · CARLO - Non posso. Non posso più. Isn:noRt: . (quasi supplichevole) Ma per• chè? Aspellate. Fatelo per me • per me. L"ispettorc generale si mene dalla vostra pane, condivide - capile? ... C1\1<.LO • E' generoso da parle vostra, ma ormai occorre che io sia solo e vada fino in fondo. Isn:rroRE - ì\1a pensateci. Non ostinatevi. Non vi pentirete. Io so sdebitarmi. Co• nosco bene - siamo vecchi amici le• gati da tanti ricordi . il Direllore ge• nerale degli uffici amministrativi, e una mia parola, potrebbe portarvi da un g-iorno all'allro su, su... Del resto voi l-oiete un giovane che merita ... CARLO • Se vi vedeste, ispettore! Non vi fate compassione? (secco) Voglio uscirne! ISPETTORE • E uscitene. ~1a vedremo. Non mi avete voluto come amico, mi avrete come accusatore. Preparatevi a rispondere presso l'am• ministrazione generale dei vostri registri. CARLO - Non eccitatevi. Non capite ch'io non ho· più niente che mi lega, e quel che• ancora mi lega mi fa ... schifo? Non capite ch'io ho solo bisogno di qualcuno che mi dia spjnte alla ·schiena per aiutarmi ad andar fuori più in fretta, più in fretta che si può? Non capite che io voglio liberarmi! E che volete allora che m'importino i registri! ISPETTORE - Dov'è il ragioniere aggiunto? Dov'è? CARLO- Cercatelo. Forse di là. · IsrlòTTORE . (esce a destra). HERlS (e,itra dalla porla di fondo). CARLO - Le macchine? HERlS . Sono già fuori, signore. Aspettano al confine della palude. CARLO - (con fervore, quasi con orgasmo) Bene. Allora c'è una certa freua; una certa fretta ... GINEVRA . (dal terra:zo) Carlo! (entra, Io vede con la valigia) Carlo ... CARLO. (a Heris, quasi senza badarle) La carichi su11a macchina ... e mi aspetti... HERIS - Sì, signore. GtNEVRA. (accompagna con lo sguardo Reris, uno stacco) Davvero? CARLO. Davvero, Ginevra. Si va. GINEVRA • Quando ritorni? CARLO . Mah! E' per sempre. GJNEVRA - Possil>ilel 1\1a che è successo? Fino a questo punto ... CARLO • E' venuto cPimprovviso, come un terremoto. GINEVRA - Ma è da pano! CAR.LO - (amaro) Anche per le è da pazzo ... . gi,ì. (duro) Ma baita! (Ginevra vuol parlare) Non parlare. Sicuro, è da pazzo! Ma ho deciso, e basta! Voglio vedere fino in fondo. Una curiosità. Mi piace. (intanto è andato ali'armadio e ha sceltO alcuni registri rilegati; li /mtt" sul tavolo) Questo ... questo ... equesto ... L'ispettore è accontentato. Gt.'11:.\'RA • ~-fa lo scopo? CARLO • Me lo chiedi? Non lo volevi anche tu? GINEVRA • Io? CARLO • M~ spingevi ad aiutarvi. « Ricordati • . mi hai detto. Le ultime pa• role sono state queste: « ricordati •. E c·cra solo quel modo. GINEVRA - Ma che cosa salvi adesso? CARLO • Se lo domand~ anche l'ispettore, e non capisce. Vi trovate d'accordo. GINEVRA • L'hai fatto per salvare il babbo? No. Per rovinare \Valter? Vi odiavate tanto? (Ca1'IOtace) Per chi l'hai fatto? CARLO - Per niente. Così, da dilettante. Non vi sembravo, a tutti, un dilet• tante. E adesso vi stupite se... (.;1NEVRA • Carlo, non fingere. Tu non vuot confidarti. E' per orgoglio, lo sento. Ma hai il tuo segreto. CARLO - Oh, le parole grosse! - Gintvra,. non parliamone più. G1NEVRA- E' stato per me. L'hai fatto per me. lo ho avuto il coraggio che li mancava. E ho anche il coraggio di dirti che ti ho amato e anche adesso ... CARLO - Lascia... lascia ... GINEVRA . Perchè hai permesso che l'altro mi prendesse ed io, esasperata dal tuo silenzio, gli cedessi? CARLO . Non si chiedono questi perchè. Non hanno una risposta. Forse pcrchè tu eri fatta per farti prendere ed io non avevo sufficienti qualità di preda. Di come si è fatti a chi si chiede il perchè? GINEVRA- Ma quel che hai compiuto l'hai compiuto per me, perchè mi ami ancora. CARLO . (amaro) No, Ginevra. Disilluditi. Non t'amo... non t'amo più. Gi,-;r.vRA - (risentita) Ora ti vendichi. Lo sento. CARLO - Affatto. Credilo. Non t'amo più. E' finito anche questo. Quaggiù, a poco a poco, finisce tutto. E' terribile quel· che mi fai dire... (stacco) Tu avevi pensato che io l'avessi fatto per una· bassa vendetta, per una meschina ge• losia, per schiacciare un uomo e prendere io il suo posto nel cuore di una donna? Come v'arrovellate tutti per" scoprire un motivo ~he possa giustificare ai vostri occhi un po' miopi quanto è successo! Come fantastic:itel E per te, Ginevra, è l'amore questo mo--
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