CA•LO . Chi, certa gente? \VALTER . Ma sii li Direttore. Che credi: son sempre superiori e ci tengono a fartelo sentire. CARLO. (fino adeuo ha giocalo, ad,sso diventa beffardo) E LU vorresti Carmi credere che hai avuto soggezione del Direllore? Tu? Vahl (irridente, quasi cat!ivo) Potevi, dirlo alla figlia. \VALTER • Ma la figlia è una cosJ e lui è... un 'al tra. CARLO • (c. s.) D'accordo: lo credo bene. (stacco) Sicchè, il Direuore: un tiranno. Io l'avrei dello un buon uomo. Magari un buono a nulla, ma un tiranno ... \\' ALTER. (imperterrito) E testardo per di più. S'impunta, capisci. lo l'ho lasciato fare. CARLO • (ricominciando il gioco) Capisco. Hai legato l'asino, come si dice, dove vuole il padrone. \VALTER. Appunto. I progeui infaui sono suoi, solamente suoi, 'Firmali. Debita• mente firmati. Capisci? CARLO • Se capisco! \VALTER - lo la vedevo in allro modo. Avevo un ahro progeuo. Posso mostrartelo. (Fa per andare vergli gli uOici). CARLO - Lascia stare. Nella vostra roba non capisco niente. Ma è invece interessarne sapere che tu avevi un altro progetto, m1 progetto tuo - un progetto che puoi sempre esibire... nella e\·entualiLà ... - dico - non si sa mai ... Può essere una prova, no? Capisco. Capisco bene. Capisco tutto. E non era facile nemmeno dopo quel che avevo saputo. Mi restava un dubbio. dicevo: no, non può essere proprio cosi. (stacco) Senti: rovesciamo le carte. Ormai conosco il gioco, e bene. \\.ALTER - (si agita e fa per anelar contro Carlo). CARLO - Sta cheto. Arrivo fino in fondo. Hai voluto giocare anche con me. E va bene. Fino adesso t'ho lasciato fare. Adesso basta. Ora sappi che io, io solo qui dentro - io e non l'ispeuore, io e non il direuore, io e non tu, perchè nemmeno Lu le conosci bene • ora sap1>i, dico, che io solo qui dentro so quel che valgono le tue carte. Te le co11Lo in mano. E allora puoi rovesciarle. Rovesciarle perchè so tutto. WALTER . (Rauco) Tullo? Che tullo? CARLO • L'ispezione l'hai voluta tu. \VAL1"t:R • Bada, Carlo. CARLO - E' ,·ero. \VALTtR • E se :-1nche fosse che vorresti insinuare? (e gli si fa nuovamente contro). CARLO - (gelido) Sta cheto. li dico. Non è ancora il momen10 buono per al• iare la voce. T'an·erto. Con me puoi comprometterli. Intesi? Voglio arrivare fino in fondo, Lasciami dire. \\'ALTER • E finisci! CARLO • I falli io li conosco per[ellamente. Luce del sole. Devi esserne persuaso. E conosco anche le intenzioni. Le tue. Fondazione Ruffilli - Forlì I I tuo discorso di prima è sta lo una conrerma. Ci siamo? Tra noi due me• glio essere cinici - non dico sinceri - ciuici. \\.ALTER • A\lanti pure. CARLO • (m1tora una sospensione) Non mi piace. Non mi piace il tuo pasticcio. \\,\LTER - Temi ancora per te? CARLO - Affatto. Ma non mi piace. Hai fallo male a lavorare da solo. Perchè mi hai messo da parte? Dovevi Carti vivo c111checon me fin da principio, fin da quando hai ideato ... il progeuo tuo - capisci? \VALTFR - Avanti. CARLO - Niente. Più niente. Vediamo di rimediare finchè c'è tempo. Ho finito. \VALTER • Rimediare? Sai quel che dici? CARLO - Ho l'impressione di sì. WALTER . Vah! (e fa per avviarsi). CARLO• Non mc ne andrei se fOMi in te. Bada che non scherzo del tullo. (Walter si ferma) Rimediamo o che io ... \V.ALTER • Tu? CAKLO - Ah, non capisci? lo potrei dire qualcosa, no? \VALTER • Tu dire qualcosa? Perchè? E dove lo trovi il coraggio? CARLO - Che coraggio! Un ticchio! Cosl! Lo sai come son fallo! Sta attento, allora. \VALTER . (loroo) Carlo, lasciami in pace. Tu sei fuori cli questa faccenda cd è hcnc vi rimanga. Non intrometterti. Non provarti! Perchè se provi... CARLO . Minacci, già. Vuoi farmi paura? (si misurano). \VALTER • (dnpo un silenzio) Non dici più nien1e? (silenzio) Del resto io lo so come sci. CARLO- Lo sai.. come sono? ... \\"ALTER - Lo so. Ti piace parlare. Ci tieni ad apparire perspicace. E lo sei. anche. A te piace giocare con i concetti e con le fra~i come a me piace giocare con gli uomini di carne e con i foui reali. Dovevo capirlo subito. In- \·ece mi sono irritato ... CARLO- Perchè tu continui a credere a un gioco. eh? Un gioco mio? \\'Al.TER - Sicuro. Tanto clic s'io ti dicessi . ora . qui: parla, dì quel che vuoi, a chiunque, agisci, insomma, come ti pare e piace, tu . scommetto - non pronuncieresti una parola, non alzeresti un dito. E che male c·è, dopo ttllto. Sei fatto cosi! E va bene. Non sai agire: sai parlare. C,\RLO • Mi conosci... mi conosci. .. E· fa. cilc conoscermi eh? Si legge ... come lo portassi scrillo - Incredibile! Bisogna che mi convinca... mi si conosce subito ... (in sile,izio guarda I-Valter con occhi sp,11ti). WALTFR . (gli gira attorno scrutandolo di sbieco. Ritorna alla carica) Prima di tutto: sai che significherebbe parlare? Ci hai pensato? Eh? (silenzio) Pensaci. La colpa si ritorcerebbe proprio con tro di te. Un anno e più di silenzio. Tu cadres1i con me: diventeresti più che un responsabile: un complice addiri1tura. Lo sai. CARLO - Lo so. \VALTER • Lo scopo allora? C\RLO - (enigmatico) Così! Per finirla! Una idea halzana. ,\li vengono. \VALTER - Ah, ma tu scherzi davvero! CARLO - Dici? \VALTER - Vuoi r:1gionare? Ragioniamo. Che faccio io? Divento padrone di diritto in un posto dove fino a ieri sono stato paorone di fallo. Tullo qui. CARI.O· E gli altri? \VALTER - Cli altri? Il Direuore fa le va• ligie - naturale. Ginevra . è una hclla figliola ... Ti piace? CARLO - Quando tu passi sopra una cosa vi lasci sempre una riga vischiosa, come di bava. Mi ra schifo! Tullo quel eh<; hai toccato tu: Ginevra, suo padre, gli operai, i la,·ori... Tullo. E anche me. Sicuro ... \VAl.1'>:R- Non fare il difficile. Sta al fallo. E ragiona. Dopo tutto mi apro la mia strada. E· necessario che mi affretti. Valgo. So di valere. In ombra e sotto• posto ci son rimasto abbastanza. Alla fine. poi, ci guadagnamo tu!ti. Pensaci un po'. Ci guadagno io. Ci guadagna la società che tiene mc anzichè il vecchio Direttore. Ci guadagna l,;i che è spinto a ritornare in palria per ri pos~1 t si, e ci ritorna se non con la glori.l ron i soldi fatti. Ci guadagna Ginevra ... perchè tra noi. immagini... CAa.:L0- Non 1i pare c1·esscrc clìventatu logico tutto a u11 tratLO? Scni:t una grin1.a \\.ALTER • E" vero. Ci prendo gusto anch'io Vedo che tutto torna con la logica! Chi ci guadagn·a ancora? Tu, ll1 pe1 esempio. C,\RW. Io? \VALTER • Tu diventi il mio uomo. (°.\RLO. (sile11zio) Bada che il tuo pasticcio non mi piace proprio. Per l'ultima voha te lo dico. \\'AI.TFR • Oh. basta! Sono io che non ho pili \oglia <li ~rhrr,~1rrl C-.ARLO. E io scherzo ancora invee-e. Rimedi o che io ... cosll Perchè? Vuoi saperlo? Perchè puniamo tutti cli palude e sento montarmi la nausea. il disgusto. Non fìd~1rti di me. T'avverto. (e va sul terrazzo) WALTER. (lo segue preoccupato) CARLO (pacato) Vengouo. Sono qui. (rieutra) 0 \VALTl:R · Chi c"è? CARLO • Guarda. Tutti e tre. E che passo maniale. (si mettono inconsciamente in • poshione •) ISPETI'ORE - Entriamo. ALF • Prego. Prego. Prima voi, ispettore! Avanti direttore ... ISPETTORE • Ooooh! Il nostro nuovo ragio• niere non h:1 ancora dimenticato le regole di quella ... di quella buona educazione che noi onnai ci siamo messi sotto i p,ecli. Per forza, eh! \VALTER ~ (stringe calorosamente lo mano ali' ls/>et ore) 35
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