Spettacolo : Via Consolare - anno III - n. 2-3 - mar.-apr. 1942

molto bene: roba nuova, elegante. Si sente l'aria di lassù. CARLO Lascialo stare, Ginevra. GINEVRA - Avrele portato libri. ALF - Veramente ... CARLO. Non è uomo da libri. Si vede. GINEVRA- Peccato! E nemmeno canzoni, dischi nuovi? ALf . La mia roba sta tuua in una piccola valigia, signorina. CARLO- Cerchi 1e canzoni? Si balla ancora a casa tua? GINEVRA . Qualche volta - più di rado, però. (a Alf) Voi sapete ballare. ALF - Mi muovo. CARLO. (comincia a sorridere) Ahi Continuate a ballare! Anche Walter? G1Nt:VRA - Si capisce. CARLO - Con te? lo l'ho visto ballare con te. Una voi ta. (ride) A che mi fai pensare .... GINEVRA • Che hai? . CARLO - Niente, niente. (ride) Un uomo come lui non dovrebbe mai ballare ... GINEVRA. (ride anche lei) È un po· goffo, vero? CARLO - Un uomo così fone ... che vorrebbe far tremare la gente ... diventa ridicolo ... un enorme pagliaccio... anche lui un animale domestico ... come noi. .. più buffo, anzi... (non ride più. Altro tono) Tuui eravamo buffi, allora. Anch'io. Dillo lU, Ginevra. GJNCVRA • Non si poleva dire di te. Non t'esponevi mai. CARLO . (a<l Alt) Allora andavo anch'io a casa sua. Erano quei famosi primi mesi - v'ho detto - in cui si perde un po' la testa. (A Ginevra) Facemmo arrivare un pacco di dischi - ricordi? Tuili ballabili. (Ad Alf) Per far piacere a lei, unicamente. Io non polevo nemmeno sentirli. Ero avvezzo alla musica seria. Quelli che avevo portalo con me erano roba classica. ?t1'ero detto: li suono per consolarmi un poco. (a Ci nevra) Invece sono ancora di là, sa,. così come li ho portati. G1NE\ 1RA - Mai suonati? CARLO. Quaggiù, mai. Non ci ho più pensalo. E poi anche se l'avessi voluto il grammofono l'avevi rimasto tu. ,GINEVRA. Questa è una storiella che non sapevo. Nessuno lo conosce mai, fino in fondo. (ad Alt) Attento! Potresti però venire a suonarla stasera la tua musica classica. È arrivato un amico del babbo dalla Direzione Generale. Un uomo serio. Bisognerà panargli un po' di gente. Verrà anche Alf. AL, . (un gesto di assenso). -CARLO. (lieveme11te interessato) Quando è arriva LO? GINEVRA - Oggi. Oggi. CARLO - Ho capito: è la staffetta. GINE\IRA - Che cosa? CARLO- La staffeua. A giorni avremo una ispezione. Lo sai? GINEVRA. No. Ma sarà. Allora a stasera. CARLO . Non scappare. (stacco) Io non ci vengo a casa tua. Verrà Alf ... in rappreFondazione Ruffilli - Forlì sentanza. (Intanto s'è avvicinato a Ginevra e le ha circonddto confiden1.ialm.ente le spalle con un braccio. La porta in disparte) Tu però dovresti informarti di quest'ispezione ... GINEVRA • Non ne hanno parlato affatto. Mi sll1pisce, anzi. CARLO - Appunto. Occorre saper qualcosa? GINEVRA - (un'ombra appena di preoccupaziolle) Temi ...? CARW - No. niente. Soltanto mi farebbe piacere non esser preso alla sprovvista nel caso che ... Sai: il mio sonno ... GINEVRA - (ridendo) Già... il tuo oonno ... (s'avvili). CARLO - (<lttro) , ·o, no. Non ridere. Dico sul serio. Il mio sonno. Va dall'amico del l.Jabl.Jo. E stasera vi manderò Alf. GINEVRA- (ad Alt) Lo sentite che modil? CARLO - (impaziente) Va, va. GINEVRA - (esce dopo aver salutato con la 11u1110 A lf che la segue fino alla ringhiera e l'accompagna con gli occhi). ALF • (Senza volgersi, a Carlo che s'è nuovamente sdraialo) Una bella creatura! CARLO • (distrailo) Già ... E poi non c"è che lei di donne. Non si può scegliere. ALF . (E' sem/,re alla ringhiera). CARLO - Avete sentito la notizia: avremo un 'ispezione. ALF - (si volge, mli non risponde). CARLO - Dico a voi. ALF - Si, un'ispezione. CARLO - Potrebbe venire anche l'ispettore generale. ALF - E il motivo? Non son pratico ... CARLO. Mah! Indovinelli! Una noiosa novilà in mezzo a lanta noia. Arrivano come le piogge, gli ispettori. Pazienza .. ALF - (Preoccupato) I registri, ragioniere, non sono ancora aggiornati. Ve l'ho detto. CARLO - Lo so. Non importa. ALF - Non vorrei che ... CARLO- Non pensateci. Rispondo io. Volevo faivi soltanto alcune raccomandazioni. Ispettori, voi, non ne avete mai visti. A.1.F- Mai. CARLO - Ottimamente. Sono quasi sempre presunlUosi. O stupidi o presuntuosi. Vengono per annusare, per frugare. Si fermano due giorni e grelendono di capire. Qua invece bisogna consumarci gli anni per capire. Meglio cosll Si traua di diventare abili per l'occasione, di farsi credere pratici, intelligenti, navigati... E si finisce per metterli in soggezione. ALF - Gli ispettori? CARLO - Gli ispettori. Bisogna far vedere che ormai si possiede lo spirito dell'azienda. Capito? R(cordate l.Jene: spirito dell'azienda. Loro dicono così. E ci tengono. Hanno le loro esigenze, questi ispettori, in fatto di terminologia! ALF - Lo ricorderò. CARLO. Bravo! E poichè mi sono messo su quesla strada vi dirò anche che non sarà male anelare al limite della palude ad · incontrarlo. Siete una faccia nuova. Vi domanderà chi siete. Siate disinvolto, mi raccomando. E alleggeritelo d'un po' di peso: il giubbone, la copena da viaggio ... Il viaggio inclina al malumore. Vi sarà grato. Quando giungerete qui, dopo quella passeggiata al suo fianco, voi sarete un altro. ALF - Non scherzate? CARLO . (conlimtando) C'è un solo pericolo: che vi lasciate prendere dalle nostalgie. Per esempio quando vi do manderà notizie del vostro paese: at• tento, è un tranello. Raccontate con molta indifferenza, con cinismo, quasi, come d'uno ... cercate di capirmi - che non lascia nè ricordi, nè affetti. .. capite? Non ci sia ombra di rimpianto, di nostalgia nelle vostre parole. Diversamente vi giudicherà inadatto a vivere quaggiù, e non vi potrà stimare. Ci riuscirete? ALF . Vi ringrazio. Terrò questa linea. Non mi sarà difficile, credo . CARLO. :'-1011 vi sarà difficile? Forse perchè non lasciate nessuno? ALF • Sì, lascio i genitori. CARLO - Nessuna donna ... ALF . Forse ... CARLO - Allora ci si può tradire. Badate! ALF - No. Quando s'è tagliato. CARLO - Ah, perchè voi avete tagliato. ALF . Mi son fallo forte e ho lagliato. Adesso è come non abbia più niente dietro le spalle. Come se fossi nato solo. CARLO - Ma... bravo! Spezzare così, come avete fatto voi ... E non c'è pericolo che si saldi quel che credete d'aver spezzato::. ALF - No, se non voglio. CARLO . (quasi esplodendo) Ahi Ma voi giovanotto farele fortuna , quaggiù! Una magnifica fonuna! Perchè quaggiù bisogna proprio essere forti cosi, come lo siete voi I Tac! Tagliare! Senza pili nostalgie, senza. più rimpianti! Allora si può anche lavorare in questo inferno. Lavorare come ho visto lavorare voi in questi giorni. (Fissa Al{) lo vi guardo e mi domando come si possa perdere la memoria a quel modo. Quasi vi invidio. Voi, scommello, non ricordate già più come suonano... le campane ... ALF • Le campane? ... CARLO- Le campane, sì: delle chiese, delle torri - a stormo . a morto... Questa pelle qui - vedete . mi s'è fatta dura per questo sole, per queste piogge, eppure mi è rimasto il desiderio di sentir suonar le campane ... Quel rimbombo ... Ah I Allora bisogna dormire. Non c'è altro scampo. Il sonno, per dimenticare ... ALF . (guarda Carlo come si guarda una cosa strana. Dalla pia'},ura viene un mormorio che diventa a mano a mano sempre più distinto). HERIS . Vengono gli uomini della palude, signore. CARLO- Qua? (11a alla balaustra, il clamore 31

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