della rappresentazione, la musica è il Tempo ; e con ciò non intendo affatto una " durata nel tempo ,, ma il Tempo stesso. Essa determina per conseguenza le misure : anzitutto le proporzioni coreografiche nel loro svolgimento, poi i movimenti di massa fino ai gesti individuali infine con maggiore o minore urgenza, le proporzioni della scena. Nel dramma parlato è la vita che offre agli interpreti esempi di durata (Tempo) ; l' autore non può stabilire la durata della parola, sebbene egli imponga un minimo di esigenze (2) con la quantità delle battute ; e l' azione drammatica non fissa con la precisione necessaria nè lo svolgimento dei movimenti scenici, nè le proporzioni del " décor ,,. Nel dramma del " poète-musicien,,, al contrario, la durata è rigorosamente stabilita, e stabilita dalla musica che modifica le proporzioni che la vita avrebbe dato. Perchè quasi tutti i nostri gesti accompagnano la parola, oppure sono dalla parola sottintesi ; e alterare la durata di questa è altresì alterare la durata di quelli. Inoltre, la musica, per sua natura ha bisogno di snodarsi, in modo che i movimenti, (3) non suggeriti dalla parola ma dall' esperienza quotidiana di vita, sono ugualmente alterati dalla durata degli sviluppi, indispensabili a questo mezzo espressivo (4), ma estranei (una volta realizzati scenicamente) alla vita drammatica, e in rapporto con essa solo approssimativo, o anche in aperta opposizione (5). Ecco pertanto delle condizioni essenzialmente diverse da quelle del dramma parlato. Se l'opera lirica non avesse reso popolare il mutamento nei riguardi della durata naturale, non sarebbe stato possibile di realizzare in tutto, il dramma wagneriano senza preoccuparsi di questa alterazione fondamentale. Pertanto non sarà più la vita ad offrire agli interpreti esempi di durata e di sviluppo ma la musica che li imporrà direttamente : e questa alterando la durata della parola produrrà le stesse alterazioni nei gesti, nei movimenti, nella scena : lo spettacolo intero si sposta così su un altro piano. Ciò che caratterizza il dramma del " poète-musicien ,, e ne determina l' alto valore, è il mezzo che egli possiede, grazie !llla musica, di esprimere il contrasto interiore, mentre il dramma parlato non può che suggerirlo. Poichè la musica è il Tempo, essa dà al dramma interiore una durata che deve rispondere a uno spettacolo. Nella vita, i moti dell'anima, del corpo, della mente sono simultanei. Se la musica esprimesse i 8 Fondazione Ruffilli - Forlì moti dell' anima con un semplice aumento d' intensità il problema non esisterebbe. Ma non è così ; e ne deriva che all' alteraz~one nella durata della parola si aggiunge questa cosa assai complessa della durata necessaria ali' espressione del dramma interiore. Ora, ammessa la natura speciale della musica, il dramma interno non può trovare negli esempi di durata che la vita offre al dramma parlato, il tempo sufficiente al suo sviluppo (6). E' questo che distingue definitivamente il dramma wagneriano dal dramma parlato dal punto di vista pratico del regista; per non entrare in considerazioni, di un altro ordine, che distinguono le. due forme rifacendosi alla loro origine. Si tratta dunque di un dramma, nel quale tutte le proporzioni di durata e svolgimento che la vita fornisce al dramma parlato sono modificate, e al quale si accompagna una nuova durata; quella del dramma o contrasto interiore, che la vita non può offrirgli (come durata). [Nota: io non intendo affatto sostenere che la musica non possa esprimere simultaneamente il dramma interiore e l' azione rappresentativa: io alludo semplicemente al fatto della durata del dramma interiore, la quale impegna delle scene che essa possa riempire e che può anche rivelarsi in uno spettacolo nudo - spettacolo nel senso necessario al dramma parlato -]. I mezzi di rappresentazione del dramma parlato non gli sarebbero pertanto utili ; e quelli dell' opera lirica, che per la loro durata sarebbero di comodo uso, devono essere scartati ugualmente perchè non sono causati che da un prolungamento arbitrario nel tempo senza necessità drammatica. Ne risulta che la realizzazione scenica del dramma wagneriano deve essere effettuata con i soli elementi offerti dallo stesso dramma wagneriano, e che è la tecnica teatrale (le cui attuali condizioni non prevedono che il dramma parlato e l' opera lirica) la quale deve adattarsi e arricchirsi alle nuove esigenze. Queste esigenze potranno mai essere accertate? No ; perchè esse non dipendono che dal dramma stesso e non si appoggiano nè su una convenzione, come nell' opera lirica, nè sull' imitazione più o meno fedele della vita come nel dramma parlato. Ogni dramma determina pertanto la sua realizzazione scenica, e la tecnica teatrale propriamente detta, qui non serve che come limite elastico e generico. La conclusione inevitabile è che il dramma del " poète-musicien ,, ricade per intero sul suo autore e che questo non può sperare
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