Lo spettacolo italiano ha appreso soltanto la lezione del naturalismo scenico, e nel peggiore dei modi; il resto, e in Europa sono successi dei fatti alquanto pesanti, è -.estato in superficie : il risultato ne è il mat• tatore, il capocomico, che a loro volta sottintendono implicita~ente la Compagnia di prosa. Da considerare · qui non come f ormola di sistema pratico ma come indirizzo spirituale e interpretativo dello spettacolo. La individualita del/' attore che dovrebbe scomparire nel tutto unitario dello spettacolo viene potenziata, esaltata, scoperta infine nei suoi piiì nascosti difetti. Il grande attore soffoca i suoi compagni, forza l'equilibrio (derivato dal testo) scenico, crea un q,~alcosa di abnorme di falso, una volta in qualche modo comprensibile nei riferimenti con lo spettatore e con la sua sensibilità ma oggi inconcepibile (assurdo se non fosse invece t,itt' ora imperante mercè un pubblico vecchio e scaduto e un sistema che in termini di po• litica teati-ale ha sempre soggiaciuto al pressapochismo, al compromesso, all' incompeten,za. Questo segnare il passo che la scena italiana ha fatto nei confronti di quella mondiale ha portato alla morte accertata di uno spettacolo italiano storicamente attuale. E' 1.m fatto che solo alcuni teatri spe• rimentali e solo per un mimero ristretto di intenditori, riescono ad offrire quella che dovrebbe rappresentare la media minima del valore di esso spettacolo. La sensibilità del pubblico, anche di quello piiì grosso, ha accettato ormai internamente la f antasticità e la stilizzazione di tutta l' arte moderna e con essa quel ·suo ironico, sofferto necessario surrealismo che le permette di ,non protestare davanti alle soluzioni tecniche piiì strabiliu.nti. Orbene il grandguignol di Renzo Ricci il verismo sentimentalistico dell' attore e dello spettacolo italiani non può piiì soddisfarla. Si vuole rispettata una propria intimità, si vuole riconosciuta la faticosa, scavata esperienza umana nei suoi valori 'lii ignuda, essenziale, semplicità. Ma poichè l'esposizione deve essere qui lineare e per sommi capi, correlativamente a quanto abbiamo Bià detto in proposito conviene accennare, per esaurire questo argomento, a quei preliminari di cui dicevamo poco fa, insomma all'organizzazione dello spettacolo. Non c'è dubbio che è proprio su un presupposto iniziale di mezzi, di sistema che quest' ultimo determina se non il proprio valore estetico, per lo meno la individualità tecnica della propria arte. In nessun altro caso di creazione artistica la condizione pratica entra con· importanza così decisiva. Per questa ragione un rinnovamento della nostra scena non può essere richiesto trincerandosi pigramente dietro u una presunta nuova spiritualità e a un nuovo senso del drammatico che lo attuerebbe per impulso interno ma deve essere conquistato con una azione continua nel senso di un rif acimeiito completo della attuale formula organizzativa. La quale, ormai scevri di ogni animosità polemica per l' evidenza 4 FondazioneRuffilli- Forlì stessa del fatto, possiamo definire formula borghese cioé legata a una funzionalità economica capitalista. Non c' è dubbio che iii un piiì o meno lontano ieri essa abbia potuto esaurire le esigenze di un determinato pubblico, offrendo alcuni risultati, oggi è ugualmente certo che non regge ali' intervento di interessi che fanno capo a ,in g,isto notevolmente alfi• nato, e di richieste che possono sembrare di nawra tecnica ma che hanno una loro interna giustificazione psicologica. Del resto vediamo piiì particolarmente. La Compagnia di prosa, unità di misnra di essa formula, per primo è legata, a una mentalità, che per intenderci potremmo dire, capocomicale, e nella s,ia conformazione interna, a ,uia differenziazione gerarchica mortificante la personalità e la persona dell' at• tore. Ma a parte questo elemento psicologico che ri• guarda piuttosto nna moralità e una umanità ancora troppo lontane dal costume italiano la compagnia di prosa non può soddisfarci per ragioni di natura così essenziale che ci si meraviglia ancora come si possa indulgere alle sovvenzioni e agli incoraggiamenti. Ragioni che possono essere riassunte brevemente. La compagnia non è in grado, constatazione assai pacifica, di impegnarsi di fronte a certi presupposti culturali che ormai il livello di educazione del pubblico ci fa considerare come base unica e quasi sottintesa e non solo non riesce ad andare col sno spettacolo piiì in· là del testo come sarebbe invece auspicabile data la povertà della nostra, di oggi, letteratura drammatica e data l' inattualità della vecchia anche se esteticamente validissima, ma neanche a leggere come si dovrebbe il testo medesimo e solo questo. La compagnia riguardo a mezzi pratici in gene• raie è limitata dal fatto che è costretta a girovagare di città in città e pertanto non può darsi ,ma sua dotazione tecnica stabilmente sufficiente, dotazione che è invece imperiosamente rivendicata dalla sensibilità di un pubblico cresciuto alle sorprendenti invenzioni del cinematografo, della radio ed altro. La compagnia, non può avere il tempo materiale necessario alle prove di un repèrtorio così fitto e così variato quale è costretta ad assumere nella segreta speranza di sostituire con gli stessi risultati finanziari, alla qualità. la quantità e non può disporre che di certi attori e solo di quelli. Il repertorio ne viene ad essere determinato ( quando non accade che anche gli autori scrivano le proprie commedie nella considera• zione di un qualsiasi complesso di prosa): si giustificano così quelle esclusioni, quelle dimenticanze, quegli sconoscimenti da una parte e dall' altra, quelle riesuma: zioni, quelle predilezioni che nei nostri anni piiì ingenui sempre ci meravigliarono sembrandoci inspiegabili. Una polemica come questa nostra sul teatro investe naturalmente una questione piiì generale di costume e potremmo divagare profic1tamente in proposito, sem• pre a nostro vantaggio, ma ci siamo ripromessi di documentarci su una base esclusivamente tecnica e di evitare per quanto è possibile ogni discorso generico. La migliore compagnia di prosa, quando il caso volesse che fosse animata dalle migliori ~ntenzioni,
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