Spettacolo : Via Consolare - anno III - n. 1 - dicembre 1941

NOTA Una Venezia cinematografica tutta particolare, crediamo. questa del '4L. Altre «Venezie• personalmente non ne avevamo viste finora; ma dài discorsi degli amici e dalle memorie dei critici ricaviamo la stessa conclusione di cui sopra. Il f11ttore di questo tono diverso sul piano di una certa produzione internazionale è ovviamente la guerra, che in specie ai paesi belligeranti ha dettato delle inintenzioni di propagancla, sia col cercare di far bene e grandiosamente, sia con espliciti films propagandistici. In altri termini preoccupazioni ed urgenti sono intervenute nel concepimento e nella realizzazione delle opere, preoccupazioni spesso parallele, seppure non coincidenti con fini d' arte o di mero commercio. Indubbiamente quindi il cinema possiede un interesse di socialità contingenti ed attuali, e sul cui adeguato piano critico va giudicato: ossia come espressione di esigenze aspirazioni certezze di un popolo che combatte. Una materia viva di eroismo si offre infatti alle mani del regista tedesco, che rimpasta ed esprime, con perizia, sebbene non sempre con misura. Ricordiamo per esempio nell' episodio dell' organisma in Wunschkonzert un particolare eroieo di grande efficacia, così, come fatto, eppure realizzato con una mano troppo legata ai particolari e fors' anche un po' indecisa. Così dove Ueicky comincia a trattare la parte più esplicitamente apologetica, le sue risorse si ridueono a lunghi e· noiosi primi piani. D' altra parte la regia di Pabst è rimasta un compromesso un'ottima seeneggiatura ed un impreciso trattamento che da qualche tempo in qua - ne riparleremo fra poco - va assumendosi l>1.funzione di eontenuto. Anche nel caso Pabst sono intervenuti fini tendenziosi, evidenti nel racconto della vita di un' attriee ehe può rappresentare per i tedesehi un vanto nazionale. In Annelie soltanto - ci pare - la vita dell' uomo ger- . manico si esprime con un' organicità di racconto : vita onesta che partecipa con tutto l'impegno alle vicende della Patria, per cui la Patria è un elemento fondamentale nel quadro di quella vita di famiglia che il regista ha presentatQ. Certo è che in Germania perfetti sono i mezzi tecnici, abili i registi, brav·i gli attori. ~bbiamo apprezzato in Pania Wessely quel tipo di misurata contenuta recitazione, che suppone accettati e quindi superati i problemi di una recitazione verista. Krauss ci ha dato un saggio convincente della sua sensibilità trasformandosi sotto i nostri occhi, nella interpretazione delle varie età dllll' uomo, senza quasi cambiare trucco, e senza d' altronde cadere in istrionismi intemperanti. In Italia molto s'è lavorato, in senso quamitativo, e il tO[\<>d' i particolare clima lo si v~ ·esprimendo in quei documentari, come Uornini sitl fondo e La nave bianca. In quest' ultimo un certo estro e un' intima convinzione sono riusciti a creare un'opera di propaganda intelligente, e di .una intelligenza ·tutta italiana, che ri~rova quell'equilibrio necessario non attraverso un' analitica precisione di particolari tecnico-artistici, ma nella propria validità come sentimento umano. In quanto alla rimanente produzione italiana, dobbiamo confessare nostro malgrado che essa ci pare priva di indirizzi, se si toglie lo spettacoloso di Blasetti - che ci chiediamo fino a che· punto sia valido le in30 FondazioneRuffilli- Forlì Una inq1tadrat1trci de " Il Bastardo ,, tenzioni di Andrea ]<~orzanoin Ragazza che dorme, e parte del film I mariti. Ancor meno che di registi poi, noi mançhiamo di attori cinematografici; e questo è molto grave, proprio nel momento in cui la produzione r.azionale si accinge a combattere sul piano dell'autarchia. Piuttosto che parlare della produzione straniera (tra cui segnaliamo un suggestivo film norvegese Il bastardo) ci pare interessante rilevare una tendenza che va man mano giustificandosi artisticamente, e che conduce la cinematografia al racconto letterariamente inteso. Gli amanti del cin(}ma puro - già cosi allarmati per il pericolo teatrale - si allarmeranno ancor più di fronte a. questo nuovo pedcolo; ma c1 pare che non sia il caso, anche perchè crediamo the il cinema rafforzi così le sue possibilità di apporto concreto a problemi e soluzioni attu!lli dello spirito. Ad un certo punto ,infatti, stanco delle suggestioni e delle complicazioni tecnìche, il cinema si è posto al ser• vizio di un contenuto definito: condizione sempre più essenziale è divenuto il trattamento, letterariamente compiuto e precisato. Abbiamo cosi un nuovo cinema, che va giudicato relativamente, e il cui stile si definisce non nel compromesso ma nell' attuazione di concetto letterario ettraverso un' espre~sione cinematogrnfica. La dimostrazione più felice di c'iò l'abbiamo trovata nel film svizzero di Lindtnerg (Lette,•e d' arnoresmarrite), in cui un' organica parabola narrativa si esprimeva ciuematograficamente. • Questo cinema ve~rà giudicato dinanzi 'ali' idea del Cinema dagli specialisti di estetica cinematografica, •ma a noi già soddisfà per la possibilità di una valorizzazione continuatistica. TURl V,ASILE

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