Spettacolo : Via Consolare - anno III - n. 1 - dicembre 1941

volo t'è venuto in mente di portarla con te? Bosco: Chi? SECONDOCIOVANE:Oliva. Bosco: i:: venuta a chiamarmi, e poi abbiamo fatto la strada assieme. (Di botto, forte): J:: lui, che è tutto nudo? PRJJ\IOCJOVANE:~illol Bosco (Più forte): i:: lui, che è tutto nudo, là in mezzo? 1\1.onnorio di -risa. Bosco (dopo tm attimo): Dov'è, Felice? PRIMO GIOVANE:Non c'è. TERZO GIOVANE:Se n'è andato. OLIVA: Oh, ha fatto male. Bosco: .E lui, è lù in mezzo, tutto solo? Breve silenzio. SECONDOGIOVANE: E che vuoi farci? È un uomo come tutti gli altri. Bosco: No. OLIVA: Non è un uomo come tutti gli altri. È suo padre. Silenzio. Bosco: f\llorn. bisogna coprirlo. (si toglie · il mantello): E bisogna anche spegnere quelle lampade. PRIMO GIOVANE:S'ha da spegnerle? OuvA: Spegnetele. (Le /am/1ade si s/1engono. Nella penombm, Bosco deJ,one il m,mtello sul padre). SECONDO GIOVANE:Che fai, ora? Bosco (cJie sta tentando di sganciare la lanterna appesa sul capanno): Di chi è 9uesta lanterna? ]'1rnzo GIOVANE:O via, ora mi pare che esageri. SECONDOc1°'1ANE: Non tirare, non tirare cosi, che la rompi. Bosco: È wa? SECONDOGIOVANE:Sicuro, che è mia. Bosco: Toglila tu, allora. PRIMO GIOVANE: Perchè s'ha da stare al buio? È ridicolo. Bosco: Toglila... (la strappa con collera). SECONDOGIOVANE: Lasciala dov'è! Bosco (la getta violeulemenle a terra, ai pie<ii del Giovane. L'oscu,·ità completa piomba di colpo st1lla scena). SECONDOc10VANE: Oh oh, dico, Bosco! OLIVA (gettandosi tra i due che si s0110 afferrati lottando): Fermo, Bosco! Fermi! Venite Aiutatemi! Separateli! (Gli altri si sono iulerposti, li hanno divisi). SECONDOGIOVANE:Io ti rovino! Bosco (selvaggiamente): Va' via! PRIMO GIOVANE: Tu meriteresti un carico di botte, sai. TERZO GIOVANE:Tu ~redi che si sia qui per divertirsi a guardar tuo padre? Bosco: Andate via! QUARTOGIOVANE: o senti. .. OLIVA: Andate via. Lasciatelo stare. Andate via . .P1uMo GIOVANE:Òra si va', può esserne certo. Ora si va. TERZO GIOVANE: l\1a questa ce la ricordiamo, sai. Bosco: Andate vial 24 Fondazione Ruffilli - Forlì OLIVA: Ora vanno, state queto Bosco. Lascia~ telo stare, non ditegli pili niente. QUARTO GIOVANE: Una cosa ancora voglio dirgli; ma gliela grido or ora, perchè la sentano anche in paese. Andiamo. (Tutti escono, meno Bosco e Oliva). Breve silenzio. LA VOCE DEL QUARTO GIOVANE, fortissima: Bifolco. Fragore di risa che si tlllontanano. OLIVA: State qui, Bosco. Lasciate dire. Bosco: lo 11011 volevo punto muovere. Silenzio. OuvA: Sono andati via. Bosco (ancora tutto fremente): Io sono con1cnto che se ne siano andati. Mi sembrava di essere io, nudo, là in mezzo. OLIVA: Ora che cosa farete? Bosco: Ora a n1io padre ci penso io. OLIVA: Senti~e come dorme tranquillo. Bosco: Prima che venga la luce elci giorno, gli rimetterò i suoi vestiti. OLIVA: Adesso che non c'è pili nessuno. Pausa. Bosco (tentando t111 grido): Oh! Silenzio. Bosco: Oh! Silenzio. OLIVA (le11la11doessa />ure): Ohi Silenzio. OLIVA: Che grido ha risposto? Bosco: Nessuno. OuvA: Sl; ho sentito il grido di un animale. Bosco: Era il grido di una faina. Pausa. Bosco (ha tratto la pipa, l'ha messa tra le labbra; ha acceso uno, due fiam,miferi, che si sono sfJenli per il treniito delle mani di lui): Piangete? OuvA (brusca): Spegnete quel fuoco. Bosco (esaminandola alla luce del fiammifero): Perchè piangete? OuvA: Spegnete (con un colpo un po' bru• sco sj,e{fl1e il j1iccolo fuoco). Bosco (crolla il capo, il, silenzio). (Breve J,ausa). OLIVA: Tullo questo silenzio mi suona qui dentro; e poi, c'è vostro padre che donne qui vicino a noi. Io passo sovente, al mauino, nella camera dove dorme mio padre; e allora cammino in frcLLa, senza guardare. Bosco: Pcrchè? OLIVA (che seguita a padare con una specie cli con.citazione commossti che non riesce a domare): Pcrchè mi fà soffrire vedere mio padre nel sonno. Bosco: Ah. Allora, è come quando mori suo padre. OuvA: Il padre cli chi? Bosco: Il padre di mio padre. lo non lo volli vedere, morto e rimasi tutto un giorno e tutta una notte a girare per i campi, lontano da casa. OLIVA: Perchè succede questo? Bosco: Che cosa? OLIVA: Che io soffro a vedere mio padre che dorme; e voi non avete voluto vedere il padre di vostro padre morto? Bosco (dopo un silemio): Io non lo so. Breve silenzio. Bosco (turbalo): Che faticai Io non lo so. C'è qualcosa che viene su dal fondo. OuvA: E. se ne può parlare soltanto di none. Pausa. Oliva e Bosco si guardano fìssamenle u1i istante. OLIVA: Buona sera, Bosco. Bosco: Sentite, Oliva, io voglio dirvi una cosa. OLIVA: Che cosa? Bosco: Che io ti sposo. OLIVA: Mi vuoi bene? Bosco: Si. OLIVA: Da quando,_ mi vuoi bene? Bosco: Non so. Breve silenzio. Bosco: Io credo che ti voglio bene da sempre. OLIVA: E perchè non mc l'hai eletto prima? Bosco: Perchè non lo sapevo. OuvA: Te ne sei accorto questa sera? Bosco: Si. JJ reve tJau.rn.. Bosco: Sci contenta, tu, di sposarmi? OLIVA: Si. Bosco: Anche tu mi volevi bene? OLIVA: Oh, io no. Te lo avrei detto. Bosco: Ahi E adesso, mi vuoi bene? OLIVA: Adesso, sì. Bosco: Come mai? OLIVA: E tu, lo sai? Bosco: No. OuvA: M'a non importa. Bosco: lo non sono mai stato così solo con te, come questa notte. OLIVA: È soltanto questo? Bosco: No. Breve silenzio. Bosco: È anche ... Oh, come si sta male a doversi spiegare! OLIVA: Non dirmi niente, allora. Bosco: Ho deciso che voglio dirtelo. Forse è pcrchè ho picchiato quel ragazzo; o pcrchè c'è mio p,1drc che dorme nudo là dietro; o forse è questo odore di terra al buio; io non so. lo 11011 mi sono sentito mai come questa sera. OuvA: Ecco, adesso hai detto. Bosco: Non ho mica finito. OuvA: Che c'è, ancora? Bosco (quasi con violenza): C'è che le me braccia sono bianche, è i tuoi denti scintillano. OuvA: Jo lo so che ti piaccio. Bosco: lo vorrei che questa notte tu fossi già mia moglie, Oliva. OuvA: Anch'io, lo vorrei. Bosco: Allora non dirmelo. Va' via, Oliva. OuvA: Ora vado. Addio Bosco, caro Bosco. Ancora. una parola. 19 vorrei darti un bacio, prima cli anelarmene. Bosco (tremante): Oliva! OuvA: M'a io so che posso dartelo, e che tu, dopo, mi lascerai andare; pcrchè sa•. rò tua moglie. (lo bacia. 'È un bacio ra• pido, w, po' im/1acciato) :Addio, Bosco. Buona notte, caro Bosco. (esce). TELA

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==