Spettacolo : Via Consolare - anno III - n. 1 - dicembre 1941

dl q)adFe rJludb ATTI DI TUlllO PINllll Nota a Pinelli Si rimane subito colpiti dalla estrema conc,·etezza del dialogo, anzi del periodo, della parola. (A un certo momento si è quasi ·indotti a credere che, qni, il discorso si trasformi in parlata,) Questa concretezza è quel che di veramente compiuto e personale ci è dato regist,·afe nel teatro di Pinelli. E diciamo fin da ora, come conclusione, che la forma letteraria, lo stile è il punto veramente vivo a cui si riduce tutto il mondo dell' auto,·e. E fo,·se è dire troppo dire « mondo_•, poichè si dovrebbepiuttosto parla1·e di inclinazion·i, di att1mzioni, di presentimenti; di un tendere verso qitalcosa di a,·cano - di mitico o di misterioso o di squisitamente cultu,·ale - che non diventa quasi mai sentimento a causa di una scarsità di persuasione intima e per la presenza d·i una certa dose di gratuità nella delibernzione: scelta, non necessità. Pinell-i preferisce l' atteggiamento - che consente una elegante ma più superficiale mutevolezza - alla posizione - che è, sì, apparentemente più statica e più esposta al . pericolo della scoperta sincerità (di denunciarsi, cioè, subito per quella che è), ma d' alt,·a parte consente, se outentica, di giungere alle profonde stratificazioni della poesia. Perciò anche Pinelli ci sembra irretito nella assurda posizione derivata dall' abuso dell'estetica crociana: la p1·eoccupazione stilistica induce a scansare o ad attenuare l' impegno mo,·ale. (Per le belle immagini D' An11u11zio ha certamente sacrificato la fedeltà a sentimenti già avv-iati). Un sentimento che rimane a mezzo o che, peg gio, si deflora in pm·a immagine è davvero una cosa mostruosa. In Pinelli c' è appena la traccia di questa mostruosit<I perchè in lui l' inganno non è del-iberato (ho detto che Pinell-i è « fr·ret-ito •, il chegl-ipermette di essere,in un certo senso, ancora «ingenuo•, e la sua malattia diventa di stagione letteraria). Le sue commedie, specie le ultime e questa che si st-,mpa, suggesiseano d' altra parte qualcosa di tendenzialmente notevole. La vita terFondazioneRuffilli- Forlì restre ombra misteriosa di una vita ultraterrena ; l' ansia degli uomini d·i riportare alla terra, in una so,·ta di strano rito ,·eligioso, non più pagano e nemmeno cristiano, una realtà ultraterrena e di costituire così uno strano paradiso antropomorfico ; tutti i momenti di tregua della vita fisica sentiti come istanti propizi pe,· istintivi sondaggi nel futuro, sono indubbiamente motivi poetici assai importanti, ma a patto di essere affrontati con una coscienza verginalmente fanatica, a patto di esse,·e proposti come la «persuasione• del poeta e non soltanto come notazioni marginali del suo gusto o della sua impressionabilità religiosa o lir-ica. Ripeto che i pe1·icoli di questa « p,·esa di posizione• non sono scarsi, specie se gl-i assunti rimangono tanto impo-rtanti : ma sfuggire al rischio d·i commettere dei grossi e,·rori induce a rifugiarsi in compiute mediocrità. E non è questo proprio il caso di Pinelli. Però in liii (e anche in questo Il padre nudo) le cose più significative ,·imangono ai margini della favola. Rimangono ai margini, infatti, la scena dei vagabondi e quella tra Oliva e Bosco che sono appunto le cose veramente belle e nuove del lavoro. La morale della favola invece, come già ~~~~~~~~~====-~ -- ,...,. w _..., ...,,..,,..,.., PERSONAGGI FELICE CIRILLO PINFERI BOSCO OLIVA GALLO REBUGLIO IL MENDICANTE li. CANN~;GGIATOlrn Pl<IMO VAGAB0,1>0 S~;CONllo VAGAB0Nll0 • 1,' UOMO • IL GIO· VANE· SllCONDO GIOVANE· TERZO GIOl'A!\'E QUARTO GIOVANE • IL CACCIA'l'OR~;. ATl'O PRIMO UH J1endio collinoso inondato di sole. A mez.za costa una. j1ia1tlt1 ricca di foglie, stagliala sull'irnmenso cielo a:.zu.rro. A destra, ai f1iedi della scena, la st rodll /Jrovinciale, bordatt1 di una siepe di billncos/Jini in fiore. Al fondo, 1111 viottolo con una larga c11rvl1 sale dalla stra<la all'allura. A /l'ombra della pianta, la nuca appog• giata sulle palme riunite, le gambe ac• cavai/ate, sta sdraiato Cirillo PinfeYi. Cirillo Pinferi è lungo, secco; dal voinella Pulce d' oro, più pensata ed esteriore, al modo di quella di un apologo a cui non si può più credere interamente e a cui invece piace ripensare. Ma, quelle due scene, avrebbero potuto a-~che non esset·ci: la rigorosa economia della commedia non le richiedeva. Insomma: lo svolazzo, la d·igressione finiscono per diventare più importanti dello stesso racconto. E vo,·- r;,mo anzi che quel che è, qui, ancora svolazzo e digressione diventasse tutto il dramma, che l' opera intera salisse a quel l-ivello, almeno -intenzionalm~nte, a r-ischio di imbruttirsi. E a questo punto, guardando al futuro, ci vengono dite dubbi. Primo: se, in tal caso, l'inell-i non dovesse cercars·i altri personaggi (intendo, un' alfra categoria di personaggi). Secondo : se, in tal caso, Pinelli non dovesse fa,·si un altro « st-ile • egualmente conc,·eto ma maggiormente snodato che gli co;isentisse altre trasparenze e altre ,·arefaz-ioni. P inelli è un aitto,·e che potrebbe avare il coraggio di buttare all'aria una casa già bell'e fatta e a suo modo leggiadra e ,·esistente, com'è qiiella ai oggi, per fa,·sene, con qli stessi mattoni di demolizione, un'altra in cu·i poter rifugiare adeguatamente la parte, ci pare, più autentica - nuova - di se stesso. ;,. lo scarno sJ1orgo110 gli zigo,,ii, il naso, il mento. Oahi ceft-sti arguti e fermi; baffi biondo grigi sJ1iove11ti sulla bocca nel cui 'angolo JJare nascosto un sorriso. Ge- ~lisce JJacatamcnle, con una vitalità co11le11ula e sorniona. rlccanto, un jJo' jJiù ;n, basso, siede Bo- ~ro, la /Jif){l i,, bocca, asso,·to 11ell'in• /aglio di una cauua. Abbo11da11te caJJigliatura nera ed arruffata sulla fronte chiusa ed ostinata; vol(o squadrato mas- ~iccio; corpo tarchiato ed un jJo' goffo. In JJielli, 11/JfJoggiato al Jronco, un -rammcello ora tr~ i denti ora nelle ossute mani nervose, sia Felice: bion.lio come il fJadre, frrequieto e contento di vivere, Come Bosco, 11u1con gesti più rapidi e uervosi, sta intagliando una canna. FELICE: Quanto vale la pertica? CIRILLO P1NFED1 (J,igramenle): Vale ventiquattro tavole. 19

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