Il Socialismo - Anno III - n. 24 - 10 febbraio 1905
IL SOCIALISMO 373 « sopraffarlo » nel senso ora detto. In altri termini, ciò significherebbe l'impotenza del Partito socialista ad in• canalare un vero movimento rivoluzionario nella massa, poichè rivoluzioni a scadenza fissa, organizzate e ben <lirette. non esistono che nella fervida fantasia di anime poliziesche ... Ma se per « sopraffare >) s'intende che I' orienra- 1.:ione, la forza, il fenomeno stesso della riyoluzione pro– letaria è stato una sorpres:t per gli uomini politici, che nell'impeto stesso della bufera essa si è prefissa uno scopo molto al di là di quello che il pubblico atten– deva, altora il Partito socialista è l'unico fattore della vita pubblica ne! regno dello t1.ar che gli avvenim.enti non abbiano sopraffatto, che abbia potuto ess1:remoral– mente padrone della sirnazione. L' ìmprovvìsa sollevazione politica della massa a Pietroburgo è stata un fulrninc a ciel sereno non sol– tanto per i cretini senza cervello che formano la cricca dei ladroni intorno allo czar, non soltanto per quel mucchio di <t sacchi d'oro>) che in Russia occupano il posto di una borghesi?.., ma sopr:uutto per i liberali russi, per quei signori banchettanti ad majonm libertafls g/()riam, che a Kiew e a Odessa ricevevano gli oratori proletari con grida dì «abbasso» e « fuori », per gli Struwe e compagni che ancora alla -;1igilia della rivo– luzione consideravano l' a1.ione rivoluzionaria del prole– tariato russo come un « concetto astratto », e credevano potere abbattere le mura dell'assolutismo solo con i piagnistei liberali di « persona lit:\ eminenti ». Ed ancora lo fu per quello strato disunito e mobile costituito dai rivoluzionari i11kllet111ali, che ondeggiando ad ogni momento di qua e di là come erbe al vento, ora credevano solo alla bomba ed ai revolvcrs dai ter– ribili motti incisi sulla canna, ora soltanto ai ciechi tumulti di contadini, ora a nulla piì:1; ed un giorno giubilanti, un giorno agonizzanti volteggiavano - mobile sabbia nella marea rivoluzionaria - dal terrorismo al lil;eralismo e viceversa, e ad una sola cosa non pote– rono mai prestar fede: alla autonoma azione di classe lei proletariato russo. E solo i rigidi « dogmatici » del partito S•)Cialista russo, i Plechanow, Axerold, Sassulitsch e i loro di– scepoli, questa gente 'I,: caparbia», «angolosa», che in certi ambienti del!' Internazionale g·ode la stessa ono– rifica impopolarità dei guesdisti francesi, avevano pre– de/lo da decenni il 22 gennaio di Pietroburgo, con quella sicurezza e serenità invincibile che soltanto è data dalla scienza, e lo avevano preparato e determi– nato con la loro propaganda cosciente. E' stato appunto il « dogma> marxista che ha reso possibile al partito russo cli p1evedere già da pili di venti anni, con sicurezza quasi matematica, cd in mezzo alla bizzarria delle condizioni sociali russe, la. evolu– zione capitalìstica nelle sue grandi linee, di anticiparne e realizzarne le conseguenze rivoluzionarie con una attività sistematica. E' il « do~ma » marxista che rese possibile ai so– cialisti russi di comprendere il carattere politico del prolet:iriato e che esso solo s..'lri il fattore dapprima dell'emancipazione politica della Russia cl:tll'assolutismo, e poì della propria <lai giogo c.:apit:1listico.Il «dogma» marxista, in virtù del quale il partito russo non tra– lasciò mai di difendere contro tutto e contro tutti la missione politica di classe del proletariato - in un tempo che \' esistenza fisica cieli'operaio si doveva desumere dalle fredde statistiche uOi.cialidell'industria, e soltanto con vivaci polemiche si poteva fare ammettere l'esi• stenza di un proletariato. E poi, quando l'esitante i11ttlletl11a/e si guastava i sonni con la preoccupatione che il capitalismo russo si sviluppasse in e profondità » e non in « larghezza » vale a dire che l'industria, agguerrita dalla tecnica estera perfezionata, occupasse un troppo scarso numero di proletari, in modo che la classe operaia russa fosse numericamente troppo debole per il suo còmpito. trion– fava il «dogma• marxista, come quando soltanto dalle memorande pubblicazioni sulla frequenza degli operai 11ellesale di lettur.1 pubbliche, si scoprì l'esistenza civilr del proletariato russo, con ~•eguale meraviglia, con la quale si sarebbero scoperte nuove tribi1 selvaggie nelle foreste vergini dell1America. E piì:1tardi, quando malgrado l'esistenza della classe lavoratrice, malgrado i grandi scioperi, non si credeva che all'eflicacia poli,tica del terrorismo studentesco! Ed ancora l'altro ieri, quando, malgrado l'enorme mo· vimento socialista in Russia. all'estero si credeva, con vero semplicismo da dottrinari, sopratutto ed innanzi tutto al movimento libtralt'. E ieri, quando di fronte all:i guerra, daccapo non si sperava nell'azione di classe del proletariato russo, ma nell'azione dei giapponesi. E nell'ultimo momemo, quando si credeva non alla politica autonoma e rivoluzionaria del proletariato SO• cialista, ma per lo meno ad una miscela di tutti i par– titi « rivoluzionari >>e d'opposizione, ad un pasticcio politico, nel quale, dato il grande momento e movendo da un punto di vista superiore si dovesse impastare in frena e furia la politica proletaria insieme con tutte le altr'!. Nel 22 gennaio il mondo intiero ha veduto il pro– letariato russo in rivoluzione; rivoluzione politica ed autononm. E' stato lo spirito di Marx che sulle vie di P~tro• · burgo ha dato la prima grande battaglia per la libertà russa, ed è esso che prima ç dopo, per fatai~, inelut• tabile legge di cose, conquisterà la vittoria. IL Dopo il primo atto. A Pietroburgo la. sollevazione del proletariato fu spontanea e ne <lette il segnale un condottiero d'occa– sione, :-iebbenc scopo, programma e carni/ere po!itiro, come risulta ora da informazioni precise, furon dctcr• minati <bi fatto che vi presero parte opcr:1i socialisti. Nel resto dell'impero e specialmente nella Polonia, la spinta e la direzione <lei movimento vennero sin da principio da parte dei socialisti, certo non nel senso che il partito possa di motu propno, a proprio bene– placito, suscitare uno sciopero in massa: esso dovè piuttosto secondarc dappertutto la. spinta della classe oper:1ia. che gi:\ : 1.lk prime noti1.ic, alle prime voci
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