Il Socialismo - Anno III - n. 21 - 25 dicembre 1904

IL SOCIALISMO 33 1 prodezza, la clevo.tione verso lo Stato, il sacrificarsi e il lottare per la patria affine di realizzare quaggii:1 in terra il benessere e la felicità generale. Così la Yirtì:1 non è- ancora staccata dalla realtà, ma coincide con essa; la virtì:1 è il meao contenuto nello scopo, non già scopo a s~ stessa. Nell'epoca in cui la civiltà greca decade, nasce l'etica metafisica che s'inizia con la filosofia socratica. Socrate, come filosofo dell'epoca di transizione, si attiene ancora in parte all'antico concetto. Egli è uti– litarista inquanto che tende ad identificare il bene ed il male con l'utile e col nocivo. Però ad onta di questo concetto utilitarista, Socrate aspira ad un principio mo– rale avente validità generale e assolutamente obiettivo; ma. un principio morale assolutamente obiettivo sta in brusca contraddizione con l'etica utilitarista, che è rela– tiva, che si sviluppa in forza delle condizioni e che per conseguenza è essa stessa soggetta ad un cambia– mento continuo. E perciò un principio di morale obiettivo e generale tende ad un'etica staccata dalla realtà e aspira ad una virti.1 metafisica, alla virtù per se stessa. L'astrazione della morale dalla realtù. viene iniziata in tal forma da Socrate. Con P!atone la virtù, così staccata dalla realtà, si sviluppa fino a divenire un vero misticismo ed asce– tismo. Il misticismo trova un'espressione pregnante nel– l'Eros. L'Eros è l'amore disinteressato che spinge alla crea– zione, è l'aspirazione a distruggere tutt9 ciò che è ma– teriale, è l'aspirazione al divino, all'eterno. Il ricordo della vita, una volta vissuta in Dio, fa sorgere nella sua anima dei prototipi. Nato nel centro della vita egli è mediatore fra Dio e gli uomini. In quest'Eros noi vediamo ciò che forma la carat– teristica cli ogni e qualsiasi mistica. L'amore e le aspirazioni vengono spogliate ciel loro contenuto materiale e quest'astrazione viene alla sua volta materializzata. Nel sistema di Platone parallelamente al mistici!-mo si sviluppa l'ascetismo. La morale ascetica ha origine dalla parentela del– l'anima con Dio e questa morale strappa l'anima al mondo, poichè tra Dio e il mondo esiste l' insopprimi– bile contrasto tra ciò che è mutabile e transitorio e ciò che è immutabile ed eterno In base a questa parentela divina che viene fon– data nell'anima dall'effetto posteriore esercitato dalle idee, l'anima deve per necessità naturale ritorr:are presso la divinit:l. L'essere materiale è quindi il più grande ostacolo all'unione con Dio, o, come dice Platone: il corpo è la tomba dell'anima. Da Socrate in poi l'etica ascetica diventa il principio fondamentale della filosofia greca. li sistema cinico e quello stoico sotto certi aspetti differiscono sostanzialmente. ma concordano nella loro tendenza etica. E' veramente virtuoso e saggio colui il quale ha acquistato la calma assoluta vincendo tutti i suoi affetti. L'indifferenza verso tutto ciò che è esteriore è la più grande virtll. è beatitudine. Se l'ascetismo del cinico e dello stoico si differenzia da quello del buddista in quanto che il primo non ap– pare cosl estremo come l'altro, ciò non di meno es~i hanno l'identica tendenza che deve necessariamente con– durre alla negazione della volontà di vivere. Zenone, Cleante, Eratostene e molti altri stoici hanno dedotto dal loro sis~ema questa conseguenza logica quando, togliendosi la vita, hanno rinunziato al mondo colla calma d'un santo buddistico. Molto più che in Grecia, misticismo e pessimismo d'ogni genere si diffondono all'epoca della decadenza del grande impero romano. Che questo fenomeno sia un prodotto delle condizioni sociali è ormai riconosciuto da tutti gli storici della civiltà. Durante la grande epoca critica della Riforma il misticismo rnette radici profonde nelle masse popolari. Il misticismo di quel tempo ha un grande signific..1to inquantochè esso si oppone energicamente e senza ri– guardo alcuno all'oppressione della Chiesa e della sua gerarchia, ma ciò nonostante questa forza vitale del misticismo non ~ che accidentale. Poichè mentre il mi– sticismo nega l'intero mondo materiale, esso viene a negare, ciò si comprende, anche quelle forme sorpasSate ed ingombranti che meritano d'esser negate. Ad onta di questo suo lato rivoluzionario. il misticismo della Ri– forma è tuttavia profondamente mistico, ascetico. Dri,1 Wesen slampfe 111eder. L'avere una individualità è pec– cato. Nulla son le opere esteriori. L'abbandono dell'io in lcldio, che può esser raggiunto colla mortificazione della carne, ecco l'essenza del misticismo, come ben lo definisce il \\"indelband. Il grande periodo critico della Francia comincia nel secolo di Luigi XIV. Malgrado lo splendore esteriore della Francia, il suo leviatano si dissolve inr.eriormente e il grande movimento filosofico cielgiansenismo acquista importanza. Uscito dal celebre Port Royal, esso si dif– fonde sempre più e penetra nel popolo. Per quanto differenti possano essere le opinioni dei singoli mistici. si tratti della visione en Dieu di Male– branche, o ciel /e cueur a scs raiso11s que la raiso11 m• co1111ail pas di Pascal, l'essenziale del misticismo si rias– sume sempre nella formola Ubi 11il 1,a/es, ibi 11il11e/is. La dottrina del conte Tolstoi - della quale tratta il lavoro presente - nasce nell'epoca critica della Russia e riceve vita, incremento e conferma sempre maggiore dalle condizioni della società contemporanea dell'Europa occidentale. Coll'esposizione che noi faremo della dottrina tol– stoiana, dimostremo che la dottrina di Tolstoi ras– somiglia nelle linee foncbmentali alle dottrine sopra citate. Giunto alla fine cli questo capitolo, vorrei rispondere ad alcune obbiezioni che mi si potrebbero fare. Prima dì tutto può esser n1.ossa la domanda: Sono esse tutte somiglianti le civiltà che abbiamo enumerate? No, certamente, nè era mia intenzione dimostrarlo. Tra i momenti comuni alle summenzionate civilt~ va annoverato senza dubbio il contrasto di classe. il

RkJQdWJsaXNoZXIy