Il Socialismo - Anno III - n. 20 - 20 novembre 1904
IL SOCIALISMO odierni. possono andarsi a riporre. Poichè, quand'anche sottoponeste il vostro cervello alle conct.!:doni pii1 strane nun verreste a capo di nulla, ve lo apprendo io, cioè ve lo apprende il tenente colonnello l\'lancle qual sia il pili prolifico seme di guerre nd mondo moderno: è... la scienza. Rimanete increduli ? Per convincervi, ecco cume avviene: la scic111.a crea nuovi bisogni, i nuovi Uisogtli producono sete di supremazia commerciale, gli t.:migrati chiedono l'appoggio della patria anche in af– fari privati, seguono rapporti diplomatici, insutllcit:111.a di essi, guerra. La faccenda è d'una chiarezza e sem– plicità impressionante, e se non la capite è segno che non la volete capire e non so che farci. Le nazioni poi sono alleate tra loro, quindi guerra universale che riesce alla supremazia d'una razza su tutto il mondo. Pure, se credete che qui finisca, v'in• gannate: la razza vittoriosa, mancando la contesa, si corromperà, sorgerà dalla corruzione il piì:1 volte cse• crato individualismo, e, fra i vari gruppi della razza dominante, botte ùa orbi, lotta ferina e implacabile per l'esistenza. Che quadro consolante, non vi pare? )l\1vvedo che gl'ignoranti plebei, i quali logorano la libra pel pane degli altri e mandano i figli a farsi ammazzare, e i piccoli borghesi che rischiano di capitar 111alc egualmente, non si accontentano a questo quadro fosco e meraviglioso cl't:viclcnza e di scie1v;a profonda così ndla ragion morale come nella sociale. ~ poichè i Ma11dc e i grossi re della finanza se ne accontentano, gli uni per amor della sciabola.e dei galloni e per amor della suprematia cornmerciale messa come pomo della discordia gli altri, io, per eguagliare un po' i pesi nella bilancia, cerco cli dare agli umili una soddisfazione .... di parole, per ora. Voi vi sarete maravigliatì, o lavoratori e piccoli proprietari e piccoli industriali, tutti voi, insomma, uo• mini die sieti piccoli nella vita odierna e date il nerbo del sangue e dd denaro alle guerre. vi sarete maravi• gliali di sc.::ntireche la riunione degli uomini pel fine della guerra sia l'espressione pili pura del collettivismo ..: ogni tentativo cli liberarsi dal militarismo sia letale per via dell'individualismo che farebbe pullulare Ora, lasciando al tenente colonnello Ì\lanùe la con• ~ola1.ione d'un preteso fatto che sfuma in paroloni, io cerco dare a voi quella delle parvle che adombrano un fatto. Uall'articolo ch'io vado esarninando si traggono due conclusioni interessanti: l'un.a, che la professione ha un'influenza decisiva sul carattere degli uomini e sul– l'indirizzo mentale di essi, massime certe professioni (per chi non l'abbia ancor letta ricordo la Psicologia del militare di professione del Hamon), e lo dimostra il \lande stesso, che sarà bene un intelligente e colto uf- 1iciale superiore, ma in certo senso non ci vede affatto (c..laltonismo intellettuale) e c..:itain avore della guerra il parere del Moltkc (che potè essere gran tattico e gran generale e uomo fermissirno, ma prima di tutto era soldato incanutito nel mestiere delle armi), il che equivale a citare il parere d'un prete in materia di vita futura; l'altra conclu~ione è che ormai sarebbe tempo di finirla con le forzate e false applicazioni della teoria darvi111a11adell'evoluzione in occasioni e modi ripugnanti con essa. E poichè non Uasta affcrn1arc, come fa il Mande a proposito della scienza che figlia la guerra, ma occorre, potendo 1 dimostrare, rn'ingegnerò di ùire in breve qualco~a di preciso secondo le forze, e piì:1se• condo gli insegnamenti de' maestri. In sociologia, come si è abusato dell'organismo, dallo Schaeffie e seguaci principalmente, per confusione <.lei• l'analogia con I' identità. così s'è abusate della teoria cli• Carlo Darwin per imprecisione di idee. Gli studi po• derosi di lui sull'origine delle specie per selezione e adattamento riescono al precipuo postulato della con• correnza pèr la vita della specie, la quale si sdoppia in lotta fra varie specie animali per la sussistenza e: lotta fra i maschi della stl:!ssa specie pel possesso della fem• mina. Tu altre parole ciò si esplica schematicamente così: se due specie animali si trovano sopra u1Mcstcn~ sione che fornisce sussistenze per una sola, esse ven– gono a competizione, e la specie piì:1debole, soccom– bendo, viene distrutta perchè l'altra piglia tutlo il cibo per sè. Ualle condizioni varie di questa concorrenza. as– sidua fra le specie che richiede acquisto di meai per riuscire e da altre contingenze attinenti ali' ambiente (adattamento d'inèlividui della stessa specie a climi di• versi, ecc.), o a processi fisiologici intimi (eredità), ri suita il differentiamento di esse specie; ma questo punto non tocca il nostro tema. Hisogna pure notare che il trionfo del pili forte, che altri disse sopravvivcnta ciel piì:1adatLO o altrimenti, cd è tutt'altro che facile a spiegare, si deve intendere in senso latissimo, perchè oltre alla forza entra in gioco l'astuzia, o condi1.ioni psichiche transitorie (p. es. la paura che rende immobili e fa sfuggire all'occhio ùd nemico) o condizioni puramente fisiche (mimetismo, vclocità 1 odo· rato, udito, ecc.). La lotta per l 1 amore fra i maschi finisce con la vittoria del più forte (mammiferi in genere) o del meglio colorito o più canoro (uccelli), e può non aver luogu affatto (pesci in genen::). Questo per gli ani– mali: ma per l'uomo la cosa deve andar divt:rsamcnte perchè enLrano in gioco elementi nuovi fortis'simi, quali la variet..1.dei mt!'u.i d'offt:sa e difesa arLilìciali, la mag• gior acuteaa men tal~ originaria, i tesori di modificazioni intellettuali e morali sopravvenute nel corso cle'secoli a causa de'bisogni e della comunanza cli vita e per mczzu del linguaggio articolato. Tuttavia, volendo pure ,uu– mettere nell'uomo lo stato originario cli animale infc. riore, si dee sempre ricordare (e a questo pare non ba• dina i partigiani dello stato di guerra a base darviniana) che, prima d'essere tedeschi, italiani o russi, siamo uo• mini e come tali della stessa specie: quindi niente guerra. che è la riprodutione artificiale di quel che ~ la con– corre11Za vitale fra gli animali inferiori, presso i quali l'annientamento o minoramento collettivo (diretto o in• diretto) avviene da specie a specie e non mai nel seno d'una stessa specie, dove gl'individui periscono per cause diverse dalla lotta per l'esistenza. Dunque la. dottrina di Carlo Darwin non giova ai guerrafondai, nè alla concorrenza ft!roce e senza quar– tiere tra uomini fino alla consumazione de'secoli 1 come la vuole il Mande. li quale, con l' idea della guerra
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy