Il Socialismo - Anno III - n. 20 - 20 novembre 1904

306 IL SOCIALISMO velare chiaramente la sua missione ... stavo per dire divina, perchè mi venivano in mente i preti. Io resto stupito innanzi a questo lucido e semplice quadro delle relazioni preistoriche e forse anche (nel– l'intenzione dell'autore) protostoriche: e perchè non so ùa che studi egli sia autorizzato a così nette afferma– ;doni, confesso la mia ignoranza e accetto il fatto com– piuto. Rilevo poi con meraviglia e sacro terrore che la casta militare, trionfante e avvezza dalla guerra al sa– crificio d'ognuno per tutti, schiaccia la testa all'idra dell'individualismo delèterio e corruttore e inizia il ·re– gno del vero e puro ed eccelso collettivismo. Passando ad altro ordine di idee, il M«nde afferma che per una efficace preparazione guerresca sono ne– cessari equilibrio fra i mezzi d'offesa e di difesa, ade– guato vettovagliamento e nessuna specializzazione: que– sta si aveva prima della grande rivoluzione e portava la formazione d'una casta isolata dalla rimanente vita nazionale. Come se ora l'esen..:ito (e intendo gli ufficiali, perchè la massa anonima e spregiata dd seniplici soldati conta solo per farsi ammazzare) non formasse in tutto il mondo, per necessità di cose e per adattamento morale, una casta che si stima unico sostegno della vita nazionale e padrona delle sorti di essa e sprezza i vili borghe– succi che s'arrabattano a fori1ire con le imposte il so– stentamento di essa casta, e la plebaglia macera e af– famata che si travaglia e stenta nell'opera acre del pane e in ultimo basisce, quand'anche non si faccia balorda– mente uccidere dai patriottici moschetti pel gusto di vociare senza costrutto. Il Mande lascia trasparire il suo sconfinato entusia– smo per la <( nazione armata » (intendi esercito penna– nente) trionfatrice, con la grande rivoluzione, dell'Eu– ropa congiurata, e sapientemente careggiata dalla Prus– sia di Federico II e prosecutori. - Sapete perchè la Francia le buscò nel '70? - ci tuona il colonnello dall'alto del suo grado e della sua cattedra di filosofia della storia e sociologia - non lo sa1)ete ? ve lo dico io : fu perchè il popolo non era istruito a dovere e corroborato con la grande mo11a del patriottismo e della nazionalità (come al tempo della grande rivoluzione) e la ferma di sette anni attutiva la, efficacia dell'esercito. Dunque (e questa è la morale della favola), affine cli produrre quella purificante feb– bre che è la guerra, inoculate bene nei bambini il mi~ crobo inebbriante del patriottismo a tutti i costi, in modo che giungano alla caserma convenientemente preparati, fate poi breve la ferma, non perchè le terre abbiano pii1 braccia e le mamme si privino meno a lungo del loro sostegno e della loro gioia, ma perchè le culture patogene ben curate e sviluppate a dovere nella caserme sieno disseminate più arnpiamente e più spesso e spie– ghino tutta la loro sociologica efficacia. Che monta se l'agricoltura procede o peggiora o ristà; che importa se il commercio ristagna, se l1istruzione è spaventosamente inadeguata alle esigenze della vita d'un popolo che vuol chiamarsi civile? Nelle esauste finanze della gente c'è sempre tanto che basti al mantenimento dell'eser– cito, ed esso può bene smungerlo quel tanto; oh se può! Tutte le energie intellettuali, sentimentali e finanziarie d'una nazione devono esser dirette all'unico e santo fine di creare, sostenere, accrescere, divinizzare il suo glo– rioso esercito permanente, a mortificazione dell'indivi– dualismo e a maggior gloria del collettivismo. Va bene così, colonnello Mande? Che contentezza! .Finora, come si vede, presunte cause della guerra e contingenze di essa, ma dei benefici eftetti annunziati in principio nulla di nulla. Uno dei vantaggi com.pare tuttavia ora stesso; eccolo: le nuove condizioni militari e tattiche non impongono, come le antiche, la neces– sità dell'esecuzione automatica e impersonale (lascio al– l'autore la responsabilità dell'asserto, perchè io non mc ne intendo), ma esigono autonomia, iniziativa e. intelli– genza, elementi essenziali di riuscita nelle imprese in– dustriali; inoltre la disciplina che si riporta dalla mili– zia ha un'utilità di prim'ordine nelle grandi industrie. perchè rende il giovine operaio mezzo imbecille (l'au– tore in vero dice, per eufemismo, dominatore di sl: stesso, cioè facilmente dominabile dagli altri) e ossequente alla volontà, qualunque essa possa essere, dei capi, ciò che in sostanza è l'obbedienza cieca o automatismo, tanto odiato, a parole, dal Mande, e fa a pugni con l'auto– nomia e altri bei termini usati piì.1su, ma converreUIJe assai a tutti i "t\ 1 [ande del mondo, che in fondo sonu poi brava gente e si dolgono anch'essi dei fatti come quelli che in casa nostra avvennero a Berra, Giarra– tana, éa.ndela. Torre Annunziata, Buggerru, e sareb– bero contenti come pasque se la disciplina li evitasse. Pure io non capisco come avvenga che gli Stati Uniti d'America siano il più potente ed invadente Stato industriale della terra e abbiano le piì.1 colossali imprese (i lrusts e cartelli sono loro prodotto esclusivo) pure avendo avuto, ed avendo cli fronte agli altri Stati così detti civili, il formidabile esercito· stanziale che tutti sanno. Gli è che la prosperità economica e la industriale d'un popolo hanno cause ben più numerose e profonde di quelle assegnate dal semplicismo del tenente colon– nello Mancle. E non ci si venga innanzi con l'abusato esempio della Gerniania, la quale, se così rapida.mente ha visto prosperare le sue forti industrie e costituirsi i suoi ampi commerci e le sue potenti associazioni di pro– prietari e di lavoratori, lo deve a.Ila piì.1libera esplica– zione del carattere nazionale con le preziose qualità di riflessione, di metodo e di costanza, non già al forte organismo del suo esercito che è 1111 effetto di esso ca– rattere. Per ora, dunque, il primo vantaggio della guerra e, per essa, dell'esercito permanente, addotto dal Ma.nde, è assai. problematico per non dire in~ussistente. Ma il buono viene da ultimo: immaginate voi quak sia la principale causa (causa, badate bene, sicchè il colonnello cerca spiegare ancora la guerra, e i vantaggi sono sfumati) della guerra nella società contemporanea? Ve la do a indovinare in mille, e per facilitarvi la ri– cerca vi dico che dietro questa conclusione Napoleone . Colajanni col suo libro sul socialismo, che è una glo– rificazione della solidarietà crescente, e l'illustre autore francese che studiò questo massimo fattore dei rapporti

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