Il Socialismo - Anno III - n. 20 - 20 novembre 1904
IL SOCIALISMO 3 1 3 la ribellione alla costrizione fisica esteriore che vuole che il pesce viva nell'acqua; e così gli uomini della preistoria secondo la nuova concezione sociologica po– /t71r,110, do11eva110 ribellarsi alle condizioni della vita sel– vaggia. primitiva e vivere per esempio come panno vi– vere oggidì due miliardari del Nord-America. Contro le afferma1ioni ultra-anarchiche (c'è un'anar– chia anche nella scienza ? chi lo sa ?) del Fabbri io risposi : Qui sta tutta l'inferiorità di principio e di metodo dell'anarchismo di fronte al com,mismo critico, il quale ha della società e della stori:1 una concezione renlislica. E' iJ determinismo oggetlivista il principio anima– tore del movimento socialista; il cc punto di vista >) de– gli anarchici è il << soggettivismo critico», la negazione, la ribel/io11e ... epilettica alle leggi della vita che sono tisse e determinate, è l'alto di 1. 1 olontà impotente dinanzi alla rausndone necessaria rlei fenomeni. Per i socialisti la vita sociale è determinata dalla 11isn tergo dell'evoluzione antecedente e dalle condi- 1.ioni-ambiente di ci:i.scun momento storico. Tutto ciò che è soci:i.le nasce determinato, ambientato in una maniera precisa. cc L'evoluzione di ogni sistema• scriveva Carlo Marx_ fornisce le condizioni materiali per produrre dei can– giamenti efficaci e duraturi nei rapporti sociali entro i quali si è trasformato l>. <e i sa con quale energia, aggiunge il Sorel, la :-;cuoia marxista (cui noi strettamente apparteniamo) ha insistito sull'impossibilità di tentare la rivolU2.ione fin– chè il sistema capitalistico non sia abbastanza svilup– pato, ed è in forza di questa tesi c/u si è potuto accmare la sruoln di fatalismo (come dal Fabbri), giacchè essa limita in modo singolare la potenza della nostra vo– lontll ». Questo dice il <( materialismo storico » dei socialisti, così pensano gli uomini seri e i pensatori profondi come :\'larx e Sorel, i quali non dicono con l'aria cli spavaldi arr;i.bbiati: Ribelliamoci!.. ma costatano le leggi e le tendenze oggettive dello sviluppo storico della società, e a queste vogliono sapientemente adaltare, conformare il movimento operaio per il trionfo progressivo delle nuove forze sociali, le quali devono operare nel vivo ambiente della realtà storica, e non nel vuoto cervello degli anarchici. L'ambiente (f.amark) e la lotta per la vita (Dar– win) sono le cause :neccaniche delle differenziazioni delle associazioni. e l'nrlaltnziont' è la suprema legge dell'evoluzione biologica per cui una data. flora e fauna corrispondono necessariamente a un dato stadio della evoluzione geologica. Traduciamo qu~sto in linguaggio sociologico: le condizioni deWambiente economico (determinismo sto– rico) e la lotta di classe sono le cause dell'evoluzione storica, per cui date for111a:;io11isociali corrispondono necessariamen:e a da.te flnwe rlt pmduzione che non si possono sorpassare d'un salto, m<! che devono arrivare a tale punto del loro sviluppo normale da rendere 11e• (('Ssnrit1 una rivoluzione sociale. E C. Marx intende per • rivoluzione sociale• 11110 S11olgime11to più o meno ra- pido di Ittita la grandiosa soprastruttura gùtrùlica e po– litica della società per ii mutarsi rie/ suo /0111/a11unto eco~ 110111ico ( ,). Ho qui ripetuto questi concetti per la semplicissima ragione ·che il Fabbri non si è dato la pena di confu– tarli nella sua controreplica. In fatti nel numero del- 1' Agitazione ciel 25 agosto egli così se n'esce: • ro sono un ignorante, e non capisco tutte le parole e le cose dif– ficili che il Panunzio va a prendere dai ·• trattatelli di filosofia scolastica > del Cantoni e del Fornaciari, e non lo seguo su quel terreno». E così l'amico si sbriga molto presto, e senza discutere i miei ragionamenti sul– l'adatta1nento in rapporto al materialismo storico, con– tinua ad affermare: ii progresso è fallo di una ribe/lio11r continua alle condizioni storic/u e ambientali. Il Fabbri ha mutato linguaggio: non dice più la vita, ma il progresso è uha ribellione; dove si vede che mentre la prima volta egli considerava la vita come un fatto statico, la seconda la considera come un fatto rli- 11amico, la vita i11fieri_. cioè il progresso: ciò che mo– stra come il mio amico si sia ricreduto di un primo errore. Ma lasci stare, il Fabbri se i miei ragionamenti e le mie citazioni prese dai libri sommi di Spencer, Dar\\'in, :Marx e altri sieno e scolastici•, e pensi piuttosto ad obbiettarli e a confutarli nella loro essenza se vuole convincermi che la vita non è 1111 adattamento. lo per conto mio credo alla legge biologica dello adattamento e ~!Ila sua applicazione non completa come mi fa dire il Fabbri. ma in un certo senso anche in so– ciologia. Ammessa l'unità di sostanza nella composizione co– smica dell'universo (monismo). la scienza positiva ha scoperto l'unità delle leggi naturali, che però non sono delle entità fisse, ma delle quantità variabili, che si mo– dificano - soggette esse pure alla legge di evoluzione - a seconda gli ambienti nei quali governano li produ– zione dei fenomeni. Le leggi biologiche modificate, arlaflate, evolute, re– golano i fenomeni sociali diventando leggi soriologirlir: il merito della dimostrazione evidentissima. I! di Enrico }<erri che }'ha fatta in Socialismo e Scienza posith,a, checchè voglia dirne il Fabbri (2). La legge biologica deJlladattamento convertendosi in legge sociologica acquista un significato e un valore speciale per la limitazione e modificazione ad essa im– poste da speciali condizioni esterne: giacchè se l'evo– luzione biologica è un processo inconscio e si risolve in un ordine di adattamenti spontanei, impulsivi; l'evo– luzione sociale è un processo consapevole nel quale (I} Carlo :'11: 1.rx co nsidera la. l< rivoluzione socialista» come nn fXUsayio di proprietà d:ttle mani delle classi dirigenti ed incapaci nelle mani di una classe produttrice che si è form:'lt:1 sotto il loro dominio e non vuole che il progresso cconomiro sin nrrcst:lto da SOi:r:tv\•ivenze giuridiche (Prefazione alla Critirn. ddt'tumomia potitim). (2) li Fabbri mi fa sapere che il libro del Ferri è bC'n poc:1co,;:1 rii frot~te :1gli smdi fatti dnl Kropotkine circa l'in1crpetra1.ionr socìolo– gic:t dei darwinismo, dimrntic:tndo cbe fu il Ferri primo a !.O<;k– m·re nel campo della !.cicn1.:1 r <lt"lla politic:1 cht· il -,oci.'.llismo è b filiazione del darwini,;mo.
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