Il Socialismo - Anno III - n. 18-19 - 10 novembre 1904

IL OCIAL!Si\!O a fare uscire le signore •.• accollate. t\loltissime uscirono. Altre, con forbici, lagliarono la loro veste e fecero vedere le poppe. Gugliehnone fu soddisfatto. In un mio fod1io dcli' Avanti facevo notare, <1ualchc giorno fa, che una carica molto ambita dalle nobili donne della corh: di Francia, ai tempi di Maria Antonicua, era quella di guardiana del cacatoio della regina. Pare che i tempi non siano cambiati e che la dignità dei cortigiani rimanga sempre ... di bronzo. Un maresciallo di corte che si incarica di far mettere a nudo le poppe femminili per far piacere al suo sovrano, rappresenta, da solo, tutta una istituzione. Che volete? La morale dì corte vuole così. O col petto fuori, o alla porta. Viva la cantaride, o imperatore Guglielmonc ! '.\'ei sanguinosi fatti di lnnsbri.ick, in cui i pangermanisti, ado– ratori di Guglit!lmonc, hanno mostrato di possedere una civiltà di gran lunga inforiorc a quella dei t'\'y;un-:'\'yam canniOOli, essendo stato ucciso il pittore Pezzey, e il comando militare ,,oJendo lavarsi le .mani del sangue versato, si è aperta una inchiesta per dimostrare ... che il morto non è stato ucciso dalla truppa. Il colonnello ci tiene a dimostrare che i suoi soldati non hanno ucciso. l ,,l ragione è chiara. li comando militare austriaco si ve.rgog11a di aver fatto uccidere. In Italia, invece, quando accadono fatti L-onsimi!i, la gendarmeria S~ 11' V<lllfa/ Proprio vero che l'Italia è il primo paese del mondo. • * * A lnnsbrtik i figli dei IJorghcsi h .. -'desehi, appestati dal panger– manismo, hanno demolito l'Università e assalito in massa gli stu– denti italiani che Jtmmo dirilfCI, se,ondo bi Coslituz.i<>ue, ,u/ uve.re t'i11- stgmime11to Ùt italù.mo. A Parigi, l'aristocratico monocolista Syveton, esponente della immonda nobilaglia degenerata e del clericalismo più alfonsino, e rappresentante di quel moderatismo forcaiolo che è il più valido sostegno ... dell'ordine e il più feroce persecutore delle classi operaie, che esso chiama ;;io/mie, ha aggredito alla Camera il ministro Andrè, che ha settant'anni, e gli ha spaccato la guancia. t saltimbanchi, i girella, i truffaldini, i succhioni, continueranno a dire che il movimento socialista è un movimento violento. Che il socialismo è la scuola della violenza. Continueranno ad indignarsi quando in uno sciopero di centomila operai si avranno quauro ,•etri rotti. E fingeranno ignorare che la vera scuola della violenta è in• carnata dalla borghesia patriotta che saccheggia a lnnsbriick, che 1:l\!rcuotc a Parigi, che fucila, infine, in tutto il mondo, appena un comizio minaccia ... di non sciogliersi . .. L'ottimo Blitz nell'ultimo numero della Vila i11tcr11a;io11ale ~rive, sollo il titolo: Per IW<Jlire ... la gucrrr,, <1uestc righe: Nix nell'Ava11til (15 s. m.) ha scoperto questo rimedio molto spiccio contro il male della guerra: una legge con i seguenti due articoli: Articolo primo: t,, ca.redi guerra, i S()Vr1wi, i pri11àpi, i memòri det governo e quei memòri dd Parlmnmto clu avessero votato la guerra, formerm1110 111t òatlagtione di onore che il ge11erale ;,, capoco//olher1ì, lld o,cnisco11tro e fld ogni 6aitagtia, in prima tinta, sino a completa estinzione. Artùolo seconde: Finita la guerra • lulfi J(li i11dividui du a-<1ra11110 ,,.mtri6uilo, in 1111 ,mx/o o ,ult' altro, alla dUhiara:.U,ne Ji ,Kuerra od alla rottura della p.,,ce • o clu dalla guerra avra11110 rilralto 1m quatsiaJi projilto • mo– rale o Ji11miziari<> - avr~mo /ulfi i loro 6eni sequestrali, Tali 6mi di– ve11l~rtumoil patri1Mni<>di coWro che e6l,eroa soffrire dalla ,cuerrti. Per mio conto approvo, senz'altro; ma è ben vero ch'io non sono nè sovrano, nè principe, nè membro del governo, ccc., ccc. Ed è anche pur troppo vero che a fare le leggi, possedendo gli strumenti per renderle esecutive - dal piombo di Stato alle manette nationali - sono quei signori e non siamo noi. E non è provato che quei signori vogliano farci il favore di ... snicidarsi. llLnz. Si vede che . egregio Blitr. - la mia ironia è infelice, ed è tanto fine... che non si vede. 11/ra culpa. Il mio ritncdio per abolire ... la guerra è un rimedio allegro, che io avevo enunciato non per vederlo messo in pratica (che /Jlil:: conceda che il mio cervello è supe– riore a quello ... dcll'on. Santini) ma semplicemente per mostrare una volta di più che i manigoldi che spingono i popoli alla guerra, ci spediscono gli altri. - e per foria, • ma si guardano bene di an– darsi a fare ammanare di persona. E l'Ìncidcnte è chiuso. * • * La i,Vimer Allgemeùu 7...eitung pubblica un· intervi!.ta dd MIO di– rettore con papa Pio X, il <1ualeautorizzò il giornalista di pubblicare <1uanto segue: • Il papa è oltremodo contristato dall'orribile spettacolo offerto dalla guerra nell'Estremo Oriente. Il papa disse non esser questa una gunra, ma una carneficina: doversi deplorare vivamente che le potenze civili assistano indifferenti a questo spettacolo crudele, e non riescano ad unirsi in una grande azione collettiva per metter fine a questa guerra : e chiuse coll'augurio che la Prov,•idenza poi.sa metter fine al più presto al sanguinoso massacro. Durante il resto della conversazione il papa dichiarò che in– tende preparare • una manifestazione pubblica di grande importanza contro il duello •. Per oggi - disse il papa - posso dire soltanto <1uesto, che il dm·llo deve essere considerato da tutti i punti di vista. e non soltanto da quello religioso, come una cosa stupida e senza Va bene, dico io. - ma quali sono le guerre che non sono car– neficine? Tutte le guerre sono carneficine. Chi uccide di più vince, - e i tartufi in stola e 50tlana cantano il Te deum per ringraziare dio di ... aver fatto uccidere. - Da quando in qua il papato, - che fu uno dei fomiti più grandi di guerra in Italia (ricordare le baionette francesi di Pio IX a Roma e le mene di Leone Xlii per tirarci ad• dosso la guerra con la Francia), - come mai, dico, il papato puo condannare la guerra, - esso che - al contrario - se ne è scmpn: pa• sciuto attraverso i secoli e che fino a ieri, - e oggi ancora, invoca le armi per massacrare i cinesi che non si vogliono lasciare imh..'t· stardire dalla propaganda dei missionari cattolici? E come può piangere contro il duello, esso che ha sul suo at– tivo i sanguinosi duelli detti giudizi di dio, e dei quali i duelli d'og– gidl non sono che la bestiale e mistica continuazione? . • * Si leggono in un grande giornale del ~lezzogiorno le !iot:guenti parole, fir.natc da un professore d'Università: • Cd invero, volgendo l'esame alle condizioni del ~lczzogiorno, il contrasto è stridente quanto doloroso; le nostre popolazioni, com– poste di contadini, artigiani, piccoli e mcdii possessori, sono con– dannate, in massa ad una vita di privazioni e di stenti, che è ve– ramente indqna dell'odierna tivitlà; il disagio si manifesta nell 'e.s.lj' U'o co11s111no, ridotto a quanto è veramente indispensabile alla vita, nel– l'emigrazione a schiere, nel malcontento sempre crescente, e nelle altre condizioni tutte della vita materiale cheoffroHO 1m fatale riscontro co,t quelW di 1111 mil/em,io e 11uuo addietro; ora come in quel lontano passato il peso della miseria grava sopra tutte le classi, senza pos• sibili risorse; ora, come in quel tempo, il quadro si presta ai più foschi colori. • Toh ! Toh ! • che offrono un fatale riscontro con quello di un millennio e mezzo addietro ... • Per aver detto e documentato con cifre la stessa cosa o/lo a1111i fa, ;\iceforo ru ingiuriato e lo è ancora. :'via quelli che oggi rima– sticano i dati dcli' Italia Darbara amlempora,ua e li presentano come roba nuova di zecca, sono applaudili, chiamati scienziatoni, e te amici» del Mezzogiorno. SemPre cosl. Chi è cosi babbeo da andare avanti, rice,,c i colpi. Poi, quando la strada è fatta, le pecore ci si caccian dentro, e il pubblico batte le 111ani. E dopo questo sfogo personale, una riverenza e punto fermo. N1x. ENRICO FERRI, Direttore responsabile. Frascati - Stabilimento Tipografico Italiano.

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