Il Socialismo - Anno III - n. 18-19 - 10 novembre 1904

IL SOCIALISMO allo Stato il denaro che dovrebbe servire a mantenere gli usurai, condann~ti. ;\ nche Filangieri. nella Scicnz<t della legislazione, ha sostenuto che per certi reati è pil1 efficace la pena pecuniaria, anzichè" la pena del carcere. Aggiungiamo, inoltre, che la pena pecuniaria nel caso nostro potrebbe diventare un istituto sociale, se si stabilisse che le multe pagate dagli usurai dovessero ridondare a favore delle banche popolari municipali, (come diremo appresso) del Comune in cui risiede l'u– suraio. Queste le disposizioni penali che noi desideriamo sieno stabilite non solo per la Calabria, ma anche per tutto il regno. Rimedii contro le cause obbiettive dell'usura. Le cause obbiettive dell'usura, abbiamo detto, sono la scarsezza. di capitali, il poco sviluppo degli istituti di credito: necessità dunque d'aumentare i capitali in Calabria e dare incremento agli istituti di credito. § .c. - Provvedimenti per aumentare )e ricduzzc calabresi. A. Ferrovie. - La prima cosa necessaria al risor– gimento economico calabrese è il problema delle fer– rovie e della viabilità. La mancanza delle ferrovie impedisce il sorgere e lo sviluppo delle industrie. Anche se noi diventassimo attualmente industriali, date le condizioni esistenti, non potremmo resistere a lungo, perchè a causa dei trasporti dovremmo vendere a più caro prezzo degli altri indu– striali italiani, e nella lotta della concorrenza saremmo fatalmente vinti. La mancanza dunque di ferrovie produce in Cala– bria mancanza di industrie e questa alla sua volta da una parte impedisce l'accrescimento della ricchezza mo– bile, e dall'altra induce i capitalisti a mettere i loro denari sul gran libro ciel debito pubblico auzichè pre– starli ad industriali. Nè basta: la mancanza delle ferrovie crea ostacoli all'aumeuto delle ricchezze agricole; impedisce di tra– sportare macchine agrarie e d'impiegarle. Essa inoltre impedisce per le nostre Sile e per i nostri luoghi la ve– nuta degli stranieri, che potrebbero impiegare i loro denari a molte delle n9stre risorse naturali ed essere così di incitamento agli inoperosi ricconi delle nostre parti. La mancanza delle ferrovie impedisce agli agricol– tori di guadagnare sul frutto delle loro fatiche, perchè non solo devono pagare le esorbitanti imposte e tasse, ma devono pagare un doppio prezzo di trasporto delle merci, e cioè un prezzo spaventevole pel trasporto di dette merci alla ferrovia. Di fronte a questo stato di cose i poveri agricol– tori poco o niente guadagnano; non possono perciò essere puntuali nel pagamento dei loro debiti, perdono la fiducia dei capitalisti, che per concedere nuovi mutui chiedono enormi interessi. Necessità massima, dunque, la diffusione cli linee ferroviarie o tranwiarie in Calabria. Lo Stato, checchè ne dicano gli individualisti, deve assumersi le imprese delle costruzioni ferroviarie e tramviarie in Calabria per mettere in comunicazione tra di loro i paesi di detta regione. Potrebbe a tal uopo impiegare gli ingegneri del genio militare, parte dei contadini e degli operai che esso chiama sotto le armi; impiegarvi inoltre i con– dannati. In tal modo, molte delle spese improduttive diverrebbero fonte di lavoro e di ricchezza. B. .Rimboscame11ti - bomjic/u - riordinamento t!dlc acque. - Le ferrovie non basterebbero ad aumentare e migliorare le ricchezze ed i capitali calabresi. La maggior parte di essi provengono dall'agricol• tura, necessità quindi di agevolare questa, di difenderla dagli straripamenti e redimerla dalla malaria. A tal uopo basterebbe estendere alla nostra Calabria i prov– vedimenti stabiliti a favore della Basilicata. C. Riduzione delle imposte fondiarie. - Altra cosa necessaria e nello stesso tempo di stretta giustizia per la ricchezza calabrese è la riduzione delle imposte fon– diarie in Calabria. Non è giusto che questa (la quale non gode nessun vantaggio delle spese pubbliche, che manca di mezzi di comunicazione) debba pagare le im– poste nella stessa proporzione di quelle regioni in cui la rendita fondiaria è doppia di quella calabrese, ap– punto perchè ivi sono tutti i mezzi di circolazione che furono compiuti coi milioni dello Stato, dei quali gran parte furono ricavati dalle imposte calabresi. Nè vale dire che sarebbe cosa anti-unitaria trattare le varie regioni con diverse leggi d'imposta: quelli che dicono così dimostrano d'ignorare o di volere ignorare le leggi sociologiche. L'unità di un popolo si basa sul- 1'unità del linguaggio, delle tradizioni, dei sentimenti collettivi, non già sulla medesimezza delle leggi. L'unità in ogni campo della realtà cosmica è co– stituita dalla variabilità delle parti, e quindi anche la unità cli un popolo è formata da varie regioni, varie fra loro per temperatura, fertilità, temperamento di cit– tadini. Ora, come non è cosa anti-unitaria la naturale di– versità delle regioni cl' uno Stato, così anche non è cosa anti-unitaria stabilire disposizioni varie per le diverse regioni. Quello che importa per l'unità dello Stato è che tutte queste varie norme emanino da un solo organo legislativo, da un potere comune a tutte le regioni del regno. Dunque una legge diretta a ridurre le imposte fon– diarie di quei luoghi che hanno pagato imposti! per essere spese altrove, non t: cosa anti-unitaria ma rico– noscimento di una tarda giustizia. Nè vale dire che in questo modo i fondi cieli'Erario sarebbero rovinati, perchè a questo inconveniente si potrebbe rimediare coll'aumentare le imposte fondiarie in quelle regioni in cui i valori e le rendite dei fondi sono grandissime a causa delle condizioni ferroviarie e commerciali in mezzo cui si trovano, e coli' aumentare le imposte di ricchezza mobile di quei luoghi che ri– sentono tutti i vantaggi cieli' Italia nuova. E' vero che ciò sarebbe grave sacrifizio per parte dei nostri confratelli settentrionali, ma anche le regioni

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