Il Socialismo - Anno III - n. 16 - 10 ottobre 1904

lt SOCIALISMO l'intera società è scissa in due ~olc classi dircllamente opposte: borghesia e prolet:lriato. I borghigirmi ospitati nel medio evo cl:tlle prime citlà, sono gli elementi iniziali della borghesi~. l:l quale attraverso alb 'iC0· perta dell'America, alla circi11nn:1vign1.io11c dell'Africa, ai merc:Hi orient:tli, all'aumento dei mezzi di s..:::nnbio e delle merci, demol1 l:l forza e b. ricchezza feudale. Allora subentra b. manifattur:\, col medio ceto industriale, con la divisione del 1:i.voro dentro le diverse o!Ttcinc. li vapore e le macchine rivoluzionano una volta ancora la pro– duzione industriale. Subentra la gr:rnde industria odierna, al ceto medio inclustrialc si sostituiscono i milionari dcli' industria, i veri moderni borghesi. Eccoci al mercato mondiale che determina il meraviglioso prÒ– gresso tecnico della naviga:>:ione e della industria. Ad ogni fase di questo sviluppo corrisponde nell'ordine poli• tico quella evoluzione dei poteri che conduce sino :'l.11':\ttualeStato moderno, in cui il potere politico non è se non una Giunta ammi• ni'ìtrntiva degli afl:'lri comuni di tut1a la cbsse borghese. I ,:i borghesi;1, dunque, è stata eminentemente rivoluzionaria. E'ìsn hn ridotto tutti i legami mistici medie\·ali in vincoli di nudo intercs,;e, dominati dallo spiet:'lto p,'lgamcnto in contanti, dal sem• plicc vnlorc di scambio, dalla unica liberti\ del commercio. Il me– dico, il giurista, il prete, il poeta, lo scienzinto sono diventati i S;l• l:lri:lti della borghesia. Ln borghesia non può esistere che al patto di rivoluzionare continuamente gli strumenti della produzione e cioè tutto l'insieme dei rapporti sociali. Per lei divent..'lno cosmopolitiche la prodm:ione e 1:1 consumazione di tutti i pri.esi, e !a base nazionale vien tolta all'industria, tutti i prodotti materiali cd intellettuali di ogni singola nazione divengono la propriel:l. comune di tutte. Anche le nazioni harl):,rc devono :tdottarc le forme della produzione borghese, se non vogliono perire. Per tal modo l:l città è diventata :tssoluta si• gnora della campagna. La borghesia ha creato le citl?I enormi: a confronto d(!lla popolazione rurale ha grandemente accresciutn la popol:lzione urbana, e Cosiha sottratto buona parte della popobzione 'ìlt:SS:\ all'idiotismo della \'it;1 contadinesc:t. Come ha• :lssoggettato l:l campagna alle citt:\, cosl ha reso dipendenti dai popoli ci,•ili quelli barbarici o semibarbarici, e i popoli prevalentemente con– t:-tdine'ìchi hn sottoposti a quelli a predominio borghese, e l'Oriente :lll'Occidente. I ,:'I: borghesia via via sempre piil sopprime il frazionamento e lo sp:-trpagliamento dei mezzi di produtione, del possesso e della po– polazione. Essa h:-t agglomerato la popolazione, ha ecntraliuato i mezzi di produzione, ha raccolta in poche mani in proprietà. Ke risultò come neecssaria conseguenta la centralizzazione polit!('ri.. Jxlle provincie Indipendenti, ricollcg:He appena fra loro da vincoli fede• rali, delle provincie con interessi difformi e con leggi, governi e dogane proprie, furono rae<:olte e ridotte in nazione unicn, con go– \'c~rno unico, con legge unitaria, con un 1,olo e collettivo interesse di class<', e con un:l sola lincn doganale. Quello che :-tccade nella fase odierna della borghesi:\ è 3nalogo. l,;1 modem:\ societ/\ borghese, che ha evocato come per incanto cosi colossali mezzi di produzione e di scambio, rassomiglia allo stregone che si trovi impotente a dominare le potenze sotterranee che lui ,;;tesso :tbbi:l evocate. Gi:\ da qualche deeennio 1:-tstoria della indu• <;tria e del commercio è ridotta ad essere 1:-t storin della ribellione delle forze moderne della produzione contro i rapporti moderni dcll:l produzione, ossia contro rapporti dì proprict:'l, che son le condizioni cli ('sistenza della borghesia e del suo dominio. I.e crisi comni.erciali, col ripetersi J)f"riodico, sempre piit minac• ciano l'esistenza di tutt;1 la società borghese. Ogni crisi distrugge regolnrmente, non solo grnnde qunntit:\ di prodotti, ma molte di quelle forze produttive che erano già st:tte crente. Una epidemia nuova, che in ogni altra epoca storicn sarebbe p:trsa un controsenso, si riveJ:, nelle crisi, ed è quella della soprnpprodm:ìone. La societ!t h:-t troppa civiltà, troppi mezzi di sussistenz;1, troppa industria, troppo commercio. Le forze produttive di cui essa dispone non gio\'an più a favorire lo s,•iluppo dei rapporti della proprict!t borghese; :-tmdson troppo potenti per t:-tli r:tpporti, che divc·ngono per ciò degl' impcdi• menti; e ttmc le volte che es5C forze 'ìUJ>Cr:1no I' impedimento, mct• tono in disordine l'intera società, e minacciano l'esi~1enza dello pro– prietà borghese. Quelle sle~sc ;trmi, p1;r mezzo delle lJUali la borghesia riuscl ad :-tbbllttcrc il feudalismo, si rivolgono ora contro di essa. \la labor– ghesi:.\ non ha soltanto ammannito le armi che devono recarle la morte: pcrchè ess:-t h:l nnche prodotto gli nomini, che quelle nrmi han da port:-tre, e sono gli operai moderni, i prq/drrri. Questa classe degli oper:li moderni, i qu:tli in t:tnto ,·ivono in qu:tnto tro,·:tn 1:t,,oro, e in tanto trov:-tn l:t\·oro in quanto il lavoro loro accresce il capit:-tlc, questi operai, che sono costretti :\ "endersi giorno per giorno, non sono se non una merce come tutte le altre, e perciò una merce sog– getta a tutte le vicende della concorrenza, e a tutte le fluttuazioni del mercato. L'operaio è oggi un semplice accessorio della macchina. Nelle grandi fabbriche del capitalismo industriale, quelle di operai :i;ddcns:llC' ricevono una organizz:i;,done militare. Non sono soltanto gli schiavj <iella classe borghese e dello Stato borghese, perchè son tutti i giorni e tutte le ore gli schiavi della macchina e del vigilatore e sopr:"ltutto del singolo padrone della fabbricn. Cotesto dispotismo è tanto piì1 misero, odioso, esasperante. iJTquanto che profess:l di non avere pC'r obiettivo se non il semplice profitto. Per quanto meno di abilità e di forz:-t vien richiesto :ti lnvoro, e ossìa per quanto 1' industria moderna sempre pili si svolge, t:tnto più riesce cosa facile di sostituire al lavoro maschile quello delle donne. Le differenze di sesso e di et:\ non hanno oramai import:'lnza sociale per la classe operain. Non e' è che strnmenti di l:woro, varii di prezZo, secondo il sesso,e l'età. J::Ccodi qui 1' impero sfruttatore del padron di casa, del hottc-– gaio, dello strozzino sul proletario, la cui classe si vn rcclutnndo cd ingrossando da tutte le classi della popol:li:ione, pcrchè nella e-on• corrcnza con i grandi c:lpit:llisti soccombe il piccolo capitale 1' moih' attitudini ed abitudini tecniche perdono di valore al confronto c-oi nuovi mezzi di produzione. Sviluppandosi l'industria, il proletnriato non solo cresce di 1111- mero, ma si addensa in grandi m:-tsse, ond'è che la rorz:l gli v:l ere-• scendo, e con la forz:'l la coscienza di ess:l. Gli interessi e i modi di vivere dei prolet:-tri si vanno di giorno in giorno riavvicinando ad un tipo comune, perchè la mncchin:-t cancella sempre pili le differenze del lavoro, e fa discendere qn:isi d:i; per tutto il sala.rio allo stesso livello. Per b concorrenz:'! che' cresce fr:-t i borghesi, e per le crisi del commercio che da ciò resultano, il salnrio degli operai divenuto sempre piil incerto, rin• cessante miglioramento delle macchine che diviene sempre più rapido, rende sempre pii.1precaria tutta la condizione di vitn del• l'operaio; i conflitti fr:t operai e borghec;i singoli vanno sempre' piil ac;sumendo i caratteri di collisione fra due classi. Ed è CO<il che gli operai cominciano a fare delle coalizioni contro i borghc,;i, riunendosi per difendere i loro s:tlari. Fond:-tno perfino delle A<.– sociazioni permanenti, per trO\'arsi provveduti di mezzi di csi– st~nza durante le lotte eventuali. Qualche volta la lott:-t diventa SOmmOSS:\. Di tanto in tanto gli operai vincono ; lll:l è vittoria p.1sseggcn. !I vero e proprio rcsuhato delle loro lotte non è il successo im– medi:tto, ma è 1:-tsempre crescente solidariet:'I dei lavoratori. Co– tcst:l solidariet:\ è agevolnta dai mezzi di comunicazione, che ]:l grande industria h:-t bisogno di far crescere, e che pur rnHicin:tno gli operai di Jocalit:\ diverse. Basta cotesta congiunzione, pcrchè I<' molte e , 1 arie lotte locali di carattere omogeneo si raeeolgano e– concentrino in un sol:l lott:t nazionale e di classe. \la ogni loun di classe è una lott:-t politica; e la umone per la qu:-tlc occorrev:tno al borghese del medio evo, con le sue slr:-tde vicinali, dei secoli di lavoro, viene ora in pochi anni n maturità, dato l'uso delle ,·i<' ferrate. Di tulle le classi che presentemente stan dì contro alla borghesb, il proletariato solo costituisce un:'lclasse rivoluzionaria, :tccrcsciuta d:l intere frazioni della cl:-tssc dominante, che precipit:1.110 nella condi– zione del proletari:i;to o sono per lo meno minacciate nella loro esi– stenza, e in ogni modo recano :-ti proletariato molteplici clementi di coltura. !\'elle condizioni di esistenza. del proletariato sono distrutte <1uelle della vecchin società. 11prolct:i;rinto è scnz:t propriet?I; le leggi, la mor:-tle, la r<'ligion<', diventano per eo;so t:tnti pregiu• dizi borghesi, dietro ai quali si nascondono altrettanti interessi borghesi.

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