Il Socialismo - Anno III - n. 12 - 10 agosto 1904

IL SOCIALISMO demia di Besançon potè giudicare due lavori di Proudhon e, cioè, una memoria che raccoglieva il materiale filologico-filosofico della sua prima pubblicazione grammaticale e uno studio sulla Vti/ité fll la d/t6ralùm du dima,rdu, ove gli accademici lessero le prime linee del pensiero rivoluzionario proudhoniano e lo dichiararono, accor– dando però all'autore <1 audtu,~ux et parfoù da11gereux >i l:i medaglia di bronzo. •*• Il 1840 è l'annata epica nella esplicazione della dottrina prou– dhoniana. È appunto in quest'anno che viene pubblicata l'opera dal ti– tolo: Qu' est-&eque la prupriité'I 011 Recherclus sur le prùuipe du droit et du ,fr>uvenumml. lo non credo che un convincimento si sia mai cosi rigidamente espresso e con tanta sincerità di metodo come la negazione della giustizia al principio di proprietà dell'opera di Giuseppe Proudhon. Accadde quello che non poteva non accadere da parte della censura, dcli' Accademia, del governo di Luigi Filippo. Ma il filo della mannaia borghese solletica il collo possente del pensiero sovversivo; e Proudhon, nella confusione e nella sorpresa di tutto quel mondo variopinto e bene atteggiato, preparava il secondo volume della poderosa nuova dimostrazione della vcrit?\ so– cialista. E il secondo volume, sotto fonna di lettera a 81:lnqui, che era allora professore d'economia politica, apparve nel 1841. C'era in esso, si può dire, il programma pratico di trasform:'l• zione economica della società che mancava nel primo. Proudhon insisteva sul fatto con una vigoria maravigliosa. Tutti gli argomenti, che gli erano sfuggiti sino allora, egli li trova e li dispone nel se• condo ,,oJume. La storia della società, egli vi dimostra, ha pro– gressivamente diminuito la proprietà privata: non si tratta che di continuare. Blanqui intervenne tra Proudhon e tutte quelle camorre acca– demieo-con~ervatrici per impedire che venisse fatto del male allo scienziato ardimentoso. Ma, mentre egli p.'trava da un lato, Prou– dhon sfuggiva per il rotto della cuffia pubblicando, come se non bast:1ss~. in risposta ai falansteriani, nel 1842, un Avertùsemmt attx pn,priitairu che, in :lmbientc diverso e dominato da un'altra dottrina che quella del marxismo, è un manifesto dei comunisti in piena regola. Ecco, dunque, come, pcrchè e quando Prondhon fosse tratto di• nanzi la Corte d'Assise di Bcsançon. ... I giurati di Bcsançon non capirono nulla, s'intende, del delitto cli cui veniva imputato Proudhon. Capirono molto di meno quando egli lesse la sua difesa molto filosofica: dicono che Proudhon l:1 scrivesse cor, forma difficile per mettere appunto la Corte in im– barazzo. Allora Proudhon cambiò tattica. La persuasione che fosse an– cora necessario di insistere sulla preparazione della coscienza socia– lista gli dettò quel libro, La crialùm de t'ordre dans l'humaniti, che è una specie di storia e di sociologia i.nsieme destinata a st:r– vire di introduzione ad opere più particolari e più esplicath•e. Il problema della vita interruppe nuovamente la sua produttività <;cientifica; di guisa che lo vediamo dal 1843 al 1846 segretario di un avvocato a Parigi, in cerca di un impiego amministrativo a Besançon e impiegato in una ricca e vasta azienda di trasporti flu– viali a Lione, occupazione :\Ila quale Proudhon deve la sua perso– nale esperienza di tutto ciò che è banca, affare, speculazione, com– mercio. Da questo periodo della sua vita uscì uno dei libri più geniali del pensiero moderno, il Syslème des ,o,llradictùms feo11omiques, o,•e per la prima volta in Europa l'economia politica borghese è ·sotto– messa ad un processo fiero e tecnico di critica, che converrà ricor– dare quando faremo parola di Marx e del marxismo. o·ora in poi l'attività di questo lavoratore immisurabile assume una forma nuova ancora. Prodhon si fa giornalista, e il I1J otto– bre 1847 è una dal:\ grande nella storia del giornalismo moderno. poichè in quel giorno :lppunto apparve il primo numero del Nepri– u11ta11Idu pmple, !-U cui si s:lrr.bbero dovuti, in momenti terribili. comb:lttt:re alcune tr:l le pill s:lnte battaglie dell:t emancipazione prolct:lri:l. ·* * * Con il 1848 rattìvità di Proudhon si fa stupefacente, Il Reprl- sm/ant du peuple diventò uno dei fogli più interessanti della Francia e la stretta rivoluzionaria del 24 febbraio 1848 lo costrinse a schie– rare dinanzi alla coscienza matura dei francesi tutte quelle che si possono chiamare le conclusioni della scienza politico-.socialc prou– dhoniana : conclusioni serrate e nette. Prou<,lhon diceva che la so– luzione del problema sociale sta unicamente nella organizzazione · del credito mutuo e gr:ttuito; che la soluzione. dP-1 problema po– litico sta nella restrizione progressiva del governo sino alla isti– tuzione dell'anarchia; che la democrazia del suffragio universale è una menzogna; che quindi è necessario fondare una repubblica senta costituzione e libera da ogni limitazione della libertà indi– viduale. Eletto il 4 giugno ali' Assemblea nazionale deputato della. Senna, egli fu solo e combattuto all'estrema sinistra. Ma di tali sconfitte Proudhon non si accorgeva, chè un pubblico enorme divorava i suoi articoli cd i suoi opuscoli ìn tutta la Francia e i suoi attacchi contro il presidente-principe (che fu poi Napoleone lii) gli v:llsero tre :lnni di condanM. Torn:lto dal Be\g"io a Parigi, per :lndarsenc in !svizzera, fu :lr– restato ed. è in quella famosa S:rnta Pelagia che egli produsse al– cune tra le ~uc pili originali e suggestive opere, come /dies rivolu– tW,waires, le Confessitmsd'un révo/utiDm:aire - del 1849 - l'Id& génirale de la rtvolr,tùm au XIX siide - del 1851 - e la Ntvolulùm soci"a/edé- 111011/rée par lecoup d' Elat che \1ide la luce solo nel 1852, appena cioè Proudhon usci dal <carcere. Dal 1852 al 1858 il rivoluzionario insigne approfondisce la sua analisi nelle più svariate scienze, specialmente le tecniche ed indu– striali: ma gli ultimi due anni segnano un caso strano di ritorno :llla questione filosofico-sociale, una ripresa improvvisa e gagliarda della sua polemica contro il ciarlatanismo della chiesa cattolica. Il libro la Justice da.JJS la réwlution et dans /' J:.'glise cadde sotto l'alta S:lpienza dei magistrati della Senna. Proudhon. condann:lto a tre anni di carcere e ad un 'ammenda di 4000 lire, esulò a Bruxelles, O\'C la sua operosità continuò sempre egualmente feconda, moltiplicando all'infinito la sua celebrità gi?\ immisurabilc, sino :li 1863, anno nel quale - e non nel 1859 per l'amnistia del terzo Napoleone impera• tore - lo rivediamo in Francia, tutto inteso ad occuparsi della que– stione della unità italiana, che egli, come Cattaneo nostro, non Cre– deva opportuna e seri:l, da convinto federalista che egli era, dinanzi alle esigenze discordi e numerose di popol:lzioni cosi differenti quali quelle che componevano l'Italia d'allora e r Italia d·adesso, a mal– grado della lumachcsca dottrina bavosa dcli' unitnrismo politico degli ossessionati del nostro quarantotto. L'ultimo anno dell:l ,•ita di questo tit:tno ciel genio sociale• 1863- 1864 • fu spettacolos:1mente fecondo. Proudhon lasciava per testamento ai Francesi il consiglio di astenersi dalle elezioni del 1864, per documentare una grandiosa protesta contro Napoleone lii; scriveva le sue Nouveltes oburvalio,rs sur l'unilé ilaliemu, nel giornale il 11/usager de Parù, e dava \'ul– timo tratto di penna :ld un manuale pratico per le classi lavoratrici destinato a renderle mature per il regime federale. Di quale altro uomo al mondo si potrà dire con piì.1 ,•crità che la sincope cardiaca e la congestione per eccesso di lavoro cerebrale non potevano non venire? ... Nel 1875 sono stati pubblicati i 14 volumi dell'epistolario di Proudhon che indubbi:lmente gareggia in import:lnza con quello di Balzac e di Sainte-Beu,•e, indispensabili a chi voglia conoscere la realtà minuta e precisa della vita e del pensiero francese nelb prima metà e oltre del secolo xix. In Proudhon si riproduce, meno il pessimismo e la ascetica ti– midezza, il fenomeno intellettuale di Rousseau. Anch'egli, l'agitatore di cui tanto tcmè ;\'apolconc Ili e p.:i;r cui crebbe cd ingigan~ì il socialismo nel mondo latino sino a disporlo e a renderlo capace di assimilare poi, un venticinquennio più in fa, la es:ltta e irriducibile formulazione marxista. anche Proudhon fu un autodidatta. ~cl crogiuolo del suo cervello onnipossente sono pass:ite tuth: le dottrine economiche e socialistiche della storia. Proudhon è uno dei sapienti nella storia del mondo 1~ uno <!egli unit:1ri pih <'apaci, pitt logici, piÌI rohusti dd saper<'.

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