Il Socialismo - Anno III - n. 12 - 10 agosto 1904
186 IL SOCIALISMO altro che scontar il bilancio politico per poter approfittarne a! mo• mento della liquida1.ionc dell'autocrazia quando essi presenteranno le loro cambiali contemporaneamente allo czarismo vinto e :li po– polo vincitore. Al tempo della carestia i liberali non si decisero a far valer apertamente le loro esigenze costituzionali 1 poichè tale atteggiamento, sul terreno di uno scontento acuto delle masse e nell'atmosrcra di eccitazione n'èrvosa della società, avrl."bbe potuto aver per conse– guenza il rovesciamento rivoh,zUJ11ario dello 1.arismo, ed essi si ado– prano in tutti i modi a trovar un'altra via meno pericolosa per ap– pagare i loro desideri: essi stanno aspettando, colle braccia incrociate, che il regime autocratico sia crollato da sè st(!sso. E ora, al tempo della guerra, il liberalismo ha preso lo stesso atteggiamento. Il n. 50 della Li6era::.io11e (organo dei liberali) dice: • In vista della guerra ogni manifestazione di esigenze costituzionali deve cessare. La nostra tattica, legata alla guerra, deve assumere una attitudine molto pili passiva per riguardo alla politica interna•. Ed essi hanno fatto delle manifestazioni • attive • di fedelt:\ al trono e<l hanno contribuito a c.arica~ il popolo cs:wsto di nuove im– poste per le spese della guerra. Ciò non impedisce però che la guerra non serva a far rifiorire nel cuore loro più che mai la speranza di una costituzione. I liberali devono desiderar la sconfitta dell'esercito russo, poichè tale sconfitta, più di ogni cosa costringer:\ l'autocrazia a delle, concessioni, e tale desiderio non viene moch rato che dalla paura di uno scoppio rivoluzionario. 1 liberali curano le ferite spaventose della guerra coi distacca– menti sanitari, come essi curavano gli spnsimi degli affamati colle cucine gratuite. La guerra come la carestia rappresenta per essi un fattore esteriore il quale personalmente li tocca pochissimo, ma deve spezzare i privilegi dello zarismo. Il liberalismo, parassita polilieo, specula sulle disgrazie del popolo! Ciò che per essi rappn·senta una forza esteriore in forma di carestia, di guerra o sia pur anche di una acuta crisi economica, rappresenta per la classe dei contadini e degli operai un3 vera e propria cal:tmìtà realizzata sulla fame, sull'accrescimento delle ma– lattie, della mortalità, della delinquenza, della prostituzione, nel sa– crificio di tante e tante vite al Moloch del militarismo! Ed ogni cifra della carta costituzionale, che per i liberali deve venire • da sè •, come risultato di una conv\l.lsione acuta del– l'intero paese, sarà acquistata però a prezzo del sangue del popolo! Scaturisce da ciò che il metodo di lotta rivoluzionaria coste– rebbe 111e,,o caro al proletariato dell'atteggiamento passivo che non frutterebbe se non il minimo di diritti politici possibili in una socie1?1. capitalistica. Per do solo il proletariato non può fondare tutte le sue spe• ranze sulla sconfitta delle armi russe. All'opposto della borghesia, esso non può rifa1,wn per sè la li– bertà, ma può solo conquislarulu. In qualunque cnso egli la deve pagar col sangue suo, sia come organo passivo del rovesciamento politico, sia come lottatore attivo per la libertà. Calcolando i saerifizi e i risultati che possono essere ottenuti, la via rivo/u:ùmaria aggressiva è quella che torna più a conto :.Ile classi l:.vor:.trici ; ess:l è <juella che le pofrà far oltenere il massimo dei diritti politici possibili in una società capitalistica. Con qualunque altra tattica il proletariato acquisterebbe un:l li– bcrt:\ troppo mònca a 1m pn::zq troppo caro. • .-\gli urli patriottici della stamp.."lcortigianesca per riguardo agli interessi della Russia ne\l'Estremo Oriente, noi risponderemo col– l'indicazione degli innumerevoli bisogni civili del popolo : Non ,•o– gliamo pili sangue versato in favore del Moloch capitnlistico! Abbasso la guerra e il militarisrno 1 • ..\gli urli dì odio rivolti contro i • nemici della Russia • noi risponderemo: « l')roletari di tutti i pnesi, unite\•i ! • • Al chiasso ufficiale in quanto ai sentimenti di fedeltà al trono, che uniscono • tutti i Russi senza distinzione di nazionalità )J noi ri• spanderemo coll'espressione del vero sentimento che unisce tutte le nazionalità della Russia: • Abbasso l'autocrazia!>) . " ~on ci abbandona nemmeno per un momento la speranza e b sicurezza che la voce potente del proletariato ri\•oluzionario sia per pronunziare il suo verdetto sopr:l il nuovodelitlodell'autocrazia. E noi, messi fuori di combattimento, facciamo tutto ciò che è in nostro poter<': che qnesfappello sia la nostra dimostrazione contro il go- verno czaresco. Che la nostra voce si unisca alla protesta delle masse proletarie della Russia! « Abbasso il militarismo! Abbasso l'autocrazia! Evvi,•a la libertà politica! Evviva la democrazia sociale internazionale rivoluzionaria! (Sl!fuOllo le firme). " Si prega di diffondere •. Dopo aver letto quest'appello noi abbiamo pensato prima di tutto a tutte le persecuzioni cui si espongono gli autori di esso. E noi ci siamo chiesti se faremo bene pubblicandolo ad aumentare in tal modo l'ira del boia contro le sue vittime. Ma, avendo preso in considerazione che i co'mpagni nostri • pregano di diffondere • il loro appello, ci siamo visti in MVere di esaudire le loro prtghiere. La loro parola calorosa ha il significato di una azione molto fe– conda e non devono esistere considerazioni di • prudenza • le quali potrebbero ostacolare tale azione. Il governo dello czar può togliere ai rivoluzionari • tutti i diritti civili •, ma esso è impotente a togliergli il diritto all'ab,ugazii'1le, Noi tutti dobbiamo nutrire un rispetto :'.l.S· soluto verso tale santo diritto. I compagni polacchi che si trovano nell'istessc prigioni insieme agli autori russi dell'appello, si dichiarano perfettamente solidali con essi. Essi dicono: e< :\1'oi, compagni polacchi, con tutto il cuore ci uniamo all'ap– pello dei nostri compagni russi. ~oi siamo sicuri che gli operai della Russia sono stati ostili verso il manifesto dello ezar, e noi approfit• tiamo di ciò per sottolineare la piena fraterna solidarietà del pro– letaria.lo di tutta la Russia senza distinzione di nazionalità!• (St,tuono ù jirme). I .'appello degli eroi messi fuori di combatlimento non ha :'.l.n– cora avuto il tempo di pervenire fino alla loro patria, e<l ecco il proletariato piu progredito di Rostov e di Tver ha già alzato la voce per la medesima protesta. Le vibranti proteste che ometto per mancanza di spazio finiscono col grido di • Evviva la fraternità internazionale dei popoli! Abbasso la gucrrn! Abbasso il governo dello czar! • E pur si muove. Cosi dice la lskra pubblicando un appello a tutti i rivo/11::.ùmari russi da parte dei socialisli-democratici che ora si trovano nelle pri– gioni dei lavori forzati di Akatujew. Ne do il riassunto: • Alla vigilia della catastrofe il governo dello Czar si affretta di compiere l'opera sua, quella del dispolismo asiatico unito nl sistema cli sfruttamento borghese. • La carestia e la miseria tra la massa dei cont:ldini, l'ignoranza di lutto il popolo custodita dai preti ; l'alcolismo come cespite prin– cipale delle entrate dello Stato; l'esercito, la fiott.."\e lo spionaggio come dausuù principali delle spese di Stato: supplizi di ogni ge– nere: 1·arbitrio della polizia e della burocrazia; l'assassinio di ccn– tinai:1 di l:worntori (l'autocr:izia non risparmia la vita dei russi piì1 che non lo fanno i nemici giapponesi ; i! tradimento come sistema politico nel dominio delle questioni operaie; il gesuitico ece;tamento all'odio fra le razze e le nazionalità; una politica intern:1 che spe– cula sull'acciecamento del popolo; la depredazione della propriet.\ nazionale degli armeni: la distruzione vandalica della civiltà europea della Finlandia: una piena e generale schiavit\l politica, - ecco l'e– lenco incompleto degli ultimi indizi caratteristici degli ultimi giorni dell'autocrazia czaresca sulle pagine delJa storia. • La guerra •forzata• col Giappone - ecco l'ultima sua parola: • forzata • dalla politica estera di brigantaggio nella Cina infelice! • Compagni! Fino a noi, strapp.."lti dalla patria, pervengono per quanto incompletamente le notizie intorno alla impressione prodotta dalla guerra sul popolo. Noi abbiamo solo sentito riferire dell'entu– siasmo patriottico, delle manifestazioni • popolari • di fedeli:\ al trono e di sciovinismo. • Non fu tale il momento quando fummo costretti di abbando– nare il campo di battaglia. l'\oi abbiamo visto delle masse di pro– letariato urbano nutrire e nascondere un odio profondo verso la band:1 autocratica. Noi abbiamo lasciato la democrazia sociale rivo • luzionaria alla vigilia di essere veramente unita in un partito poli– tico d~l proletariato di tutta la Russia, unita da un programma, saldo da nnt\ forte organizzazione. Noi abbiamo visto tutte le ,ui.– zionalità delb Russia stendere la mano al proletariato rivoluzionario come all\ unico vero campione dcli:\ libernzionc nazionale. ·
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