Il Socialismo - Anno III - n. 9 - 25 giugno 1904
140 JL SOClALlSMO polatione del 20.6 per cento gli stranieri erano rappresentati net 1901 dal 12.55 per cento. In f-lolborn l'eccesso della popola:donc è rappresentato dal 34.2 per cento con una media di 3.29 per cento di forestieri. Questo dimostra. che nei quartieri dcll'East-End, dove vivono in gmndc numero gl'immigr::mti, l'eecesso di popolazione è minore che nei quartieri dai quali gli stranieri son quasi del tutto esclusi e dove la percentuale dell'affollamento, dell'accrescimento di popolazione rnggiunge il massimo col 51.1 per cento. In causa dell'affollamento. 11 rapportO della Commissione dichiara : È probabile che se 1'F,.1c:t-End, non fosse abitato da forestieri sarebbe molto pii.1 affol– bto. Cause commerciali ed economiche hanno fatto ricercare e predi– ligere i quartieri che circondano immediatamente la City; e il resul– tato della costrui:ionc di birrerie cd uffici è stato la espulsione òi quelli che vivev:\no nelle ca.se ora occupate dall'area òi quei fab– bricati. Le person·c che ci ,•ivevano sono state obbligate ad andare ad affollare i quartieri eccentrici, gi:\ di per se stessi molto po1>0losi. Il vero nemico. li nemico è dunque il capitalismo non il forestiero, poichè l'cc• l"esso deltfl: popolazione in certi quartieri è cagionato dalla ignor:mza d:l un lato e dall'egoismo dall'altro. 1-'l percentuale della immigrazione àll'ultimo censimento era del o.6g contro 0.58 del censimento precedente; molto 1>0eoin rap- 1>0rto alla popolai:ione del paese stesso, e la minore, eccetto la ~vczi:-i e la Sp."'lgna, di quella di tutte le altre nazioni d'Europa. Tutti i socialisti, che non son niente se non sono internazion:ilisti, che non riconoscono altri :wvers."'lriche quelli della classe lavor:Hrice, protesteranno con noi contro la esclusione dal paese di uomini sem– plicemente per questioni di razza, di colore, o di opinione. I.a medesima rivista nel numero del 15 aprile rec:l un articolo di 11. Quelch, SII: Il socialismo e la politica estera. Un:t delle pii.t interess.'\nti discussioni al congresso d('! i>artito soci:tlista inglese :l Burnlcy è st:lta quella su la politica cstcrn. Durante lungo tempo h:i prev:llso !"opinione che la politica (•stern non doveva nè J>Otcv:tinteres,;are i lavorntorì, e che e-.si do– vev:1110occuparsi soltanto di que,;tioni di lavoro; come se la 1>0li• tica ester:t non fosse poi :tnch'cssa questione di lavoro(' di lmmrt,tori. Le classi lavoratrici nella politica estera. Non c'è questione politic:l nella qu :i.lc gli interessi delle classi lavoratrici non siano coinvolti, C' nella <1uale un partito di lavorntori coscienti non poss:1 prtndcrc 1>0sil:ione. Che questo atteggiamento dei l:woratori spi:1ccia si capl'icc. Infatti quando al Congresso delle Trttde Unions una risoluzione fn votat:i contro la gucrrn d"Africa, i giorn:lli gingoisti non mancarono di ricordare :ti l:tvorntori che C'i'ii d••vono limitare la loro azione alle questioni di l:tvoro. E' vero che 13 classe l:wOr3trice è ignorante di politica ester:t, ma questa è la sua sfortuna e ne port:1 una pena assai grnve. Essa clas<c è stat:l la \'ittim:t di tutti i filibustieri politicanti; ma que'ita non è una buona ragione pcrchè debba continuare ad cs'iNlo in eterno, no'.-che 13 politicn C'itera debba esserle sempre viet:-itn. Il socialismo e la politica estera. Il soci:llismo non è, come lo si è ,·oluto designare, una pura qut••.tione di p:me e companatico, è anche internazionalismo. Il c:t• pitnlt· è intem:uionale, il lavoro nnchc. Il socialisrno, come espres– ,;ione politicn delle cla.s.si l:t\•oratrici, è internazionale. Ora se può f''i'l4're che il partito soci:llist:l non :abbia da occup:-i'rsi di ci.) che è politica e'iter:t, deve però occuparsi di ciò che è fond:lment.-ile nella _ politic:-i internazionale. La J>Olitieninternazionale gcncr:tle, del P:tr– tito soci:llista, se può essere influenz:lta d:1certe spcci:1li emergenze, non può però essere modificat:l nei suoi fini, e l'opinione dr-Ila mag– gioranz:t del 1xutito socialista intern:lzionale su i punti vitali è chiara e decisiva, Chi pensa che il -;oci:1lismo intern:tzionale è un mostro che vuol distrutta tutta l'autonomia delle nazioni pensa un errore, come chi pensa che nel socialismo l'individualità sarà distrutta a beneficio della collettività. Come ncll':wvenire non ci saranno pii.t una classe di sfruttati ed una di oziosi, ed ognuno, dato alla società il suo lavoro, avrà meno di sviluppa.re come intende meglio l:l sua individualità, cosi il socialismo non pretende distruggere le caratteristiche, le qua– lità. e le autonomie nazion:tli. La politica estera socialista. );!ella politica estera i socialisti continu:ino la vecchia tradizione liberale dei diritti dei piccoli popoli; una tradizione che i nuovi li• berali hanno sacrificato all'imperialìsmo. JI socialismo parteggia per la libertà contro la domina1.ìonc; per il diritto di ogni nazione a sviluppare come può e come meglio può il•suo destino, il soci:tlismo non sopporL."'lla dominazione d'un:t raz,:a più. di quel che sop1>0rti quella dell'individuo. Al contrario il socia• lismo combatte la guerra di razze perchè la considera uno dei mezzi di oppressione dell'individuo. Il soci:tlismo è aner50 all'imj>erialismo e all'oppressione capitalista. E siccome considera che il passaggio a forme inferiori di civilt:\ non è necessaria ad una mzza per raggiun– gere una form:l di civilti'L superiore, il socialismo è contrario all:i politica espansionista. La politica estera, 1:t politica internazionale del partito socblist:1 ha per oggetto la pace fra. tutti i l:lvoratori del mondo, non con l:l. soppressione delle :lutonomle nazionali, ma sibbenc con la cs1x1.n– sione della libert~. L:t politica estera e la politica interna del par– tito si completano tendendo ad un unico scopo: la soppressione del dominio capitali.sta e l'emancip:lzione dell'umanità. Il socialismo è individualista in cose individuali, municipalista in cose municipali, nazionalista in cose nazionali, interna.tionalista in cose internazionali, e vuote la libera combin:u:ione degli individui nelle comunità, e la liber:i fe<Jer:izione delle n:tzioni nella democra1.ia sociale interna.donale. La /11/er,ra/Umal sodalisl RevUW di Chicago contienr il rapporto del Segretario nai:ionalc del partito socialist:1 americano. La piattaforma nazionale. La situazione attu:tle che cambia giorno per giorno, obbliga il pattito sociali'lta a di~utere 'e risolvere i sempre rinnovati problemi che la fronteggiano. I~'l maniera con cui i socialisti dnn prov:1 di s.,– pere· amministrare una n:17.ione, è l'amministrazione (!('\la organiz– zazione stessa del partito, l:t quale dà la misura della loro capacità e della loro possibililà. Essi devono dunque mantenere sempre al corrente la Direzione del p.'lrtito di tutti gli :lff."'lri che concernono la organii:zai:ione e il movimento, e devono eleggere, a.cl :1dempiere questo ufficio, i comp:tgni pili :,datti :1d eseguire bene il loro còmpito. A proposito di scritti, pubbllc:1zioni, confcren1.e, bisogna fare in modo di non sprecare inutilmente denaro, tempo ed energi:t; ed :il tempo stesso di non creare una corrente di senti1,nento .socialista -là dove l'organizzazione ed il movimento non ne possano :approfittare. Al tempo stesso i com1>."'lgnidevono '§:lper limit:tre le loro ri– chieste per essere nominati conferenzieri o perchè il p:trtito s'inca• richi della pubblic:lzione dei loro lavori. :\tolti non considerano che la loro a.ttività può essere spesa con maggiore utilità per il par– tito, che in quesl!l direzione. La Costituzione nazionale. Le condii:ioni presenti della organii::tazionc sono gcner:tlmcnte soddisfacenti, se consiclt-ria.mo il progresso fatto. I N"'I form:l dell"or• g:tnii:zazione è nuova, e le difficoltà che si presentarono a.i primi mo– menti sono ora appi:rnatc. Il car3ttere dell:l orgoniz.r:azione deve consistere nel non ('ssere una pura. m:icchin:l politica, ma de\'e di pii.t in pii1 tendere alla decen– tr:llit:z:tzione dell'autorità e :tlla concentr:"11.:ioncdcli(' forze di agita– i:ione ad educazione soci:tlista. Il problema principale che ci si present:i è la creazione di un corpo organizz:ito, che mentre combini la demoer:1:d:1 nella dire– zione, l'efficacia nell'azione e !"economia, dia i migliori pNmanenti risult:lti possibili. Bisogna dunque pro\·vederc affinchè la direzione non diventi o l'anarchia per il rilascio di tutti i legami che costituiscono il nostro partito. o l'assolutismo per l'opera troppo autol'itAria dei delegati.
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