Il Socialismo - Anno III - n. 8 - 10 giugno 1904

118 IL SOCIALISMO 5. forza lavorativa altui + capitale; 6. forza lavorativa propria + forza lavorativa .al– trui + capitale, e ciò a fondazione di una nuova azienda. L'investizione poi di capitale o l'impiego di forza di lavoro in un'azien<la già esistente e funzionante, se non propriamente un'im– presa, costituisce la partecipazione ad 1t1f'impresa. Al1'impresa, ch'è preceduta dall'ideazione, originale od imitativa, del lavoro (produttivo cli utilità e, per l'imprenditore, a mezzo di queste, di ~,tile o lucro) ossia degli effetti (utilità) da conseguire e del modo onde conseguirli, fa seguito, per ordine di necessità materiale, il lavoro stesso lavoro d)iinpianto, lavoro direttivo., lavoro esecutivo - il quale consiste nella messa in opera ed in funzione di attitudini ed energie umane e, solita~ mente anche, di capitale, verso l'attuazione degli scopi perseguiti coll'intrapresa. Ciascuno dei due termini del binomio produttivo, impresa e lavoro, fa capo ad un soggetto da cui pro• cede: l'impresa all'imprenditore, il lavoro al iqvoratore. Ed ecco delinearsi le due categorie umane per cui si attua il lavoro nelle società: imprenditori e lavora. tori. Le quali categorie, piì:1 che rappresentare due distinte falangi di uomini, rappresentano due diversi aspetti dell'intervento dell'uomo in quella grande e capitale sua funzione eh' è ·n lavoro . aspetti che pos· sono benissimo accomunarsi nella stessa persona, come distribuirsi su persone diverse. Le due categorie di imprenditori e lavoratori si fondono in una terza piì:i .... ampia categoria sociale: quella dei produttori, costituente in coloro che alla produzione di utilità si dedicano pro· fessionalmente, la classe sociale produttrice (di utilità), che non sempre sarà anche veramente «produttiva», inquantochè l'opera sua, pur essendo ognora diretta alla produzione di utilità, non sempre vi ~iesce ( 1). III. Forme· e sistemi di lavoro. Ora, poichè in ogni azienda lavorativa coesiste la duplice funzione dell'i:upresa e del lavoro, è naturaÌe e necessario che fra le due funzioni • che sono i due ter– mini dell'azienda - si stabilisca e sussista un determi• nato rapporto, che avrà forma e carattere varianti a se· conda della varia natura dei due termini stessi; e questo rapporto si rifletterà esattamente sulle persone esplicanti le dette funzioni. Il rapporto fra impresa e lavoro, e, in corrispondenza, fra imprenditore e lavoratore, sarà l'asse su cui s'impernia tutto l'organamento dell'azienda, il quale sarà determinato sempre ed improntato da que1lo stesso rapporto. Ed ecco appunto la forma di lavoro o forma lavo• rativa nel senso economico: essa è il modo in cui il lavoro si organizza nell'azienda, e il modo quindi in cui il lavoro si attua, nel riguardo del rapporto fra im• presa e lavoro in sè, e, di riflesso, fra imprenditore e lavoratore, che sono il soggetto dell'azienda. (r) Alla classe produttrice appartengono anche coloro (t> non sono molti) che 1xi.rtecipano alla produzione coli' impiego di capitale in impN.fe se,,::.a lawro, essendo il capitale produttivo di utilità senza bisogno della coopernzionc del favoro (vedi notn 7). E' chiaro che in quanto nell'azienda sia, come di re• gola, investito capitale, il rapporto in discorso abbraccia anche il capitale stesso che sta a base dell' impresa, e perciò anche la forma lavorativa sarà data dal rapporto fra impresa-capitale da un canto e lavoro in sè dall'altro. Per riferire tale rapP,orto alle persone, va notato anzitutto che nelle aziende a capitale (ossia nella grande maggio• ranza delle aziende in genere) l'imprenditore dev'essere colui che può disporre del capitale e investirlo quindi e tenerlo impegnato nell'azienda. Questi è, come si dirà bentosto piì:1 diffusamente, il possessore del capitale o «capitalista» i. s. l. e< Capitalista)), a differenza di « imprenditore )), non sta a significare, come si vede, una speciale /unzione de111individuo, ma uno staio di rapporto fra l'uomo e il capitale, per cui il primo ha la facoltà dispositiva sul secondo. Adunque, il rapporto fra impresa•capìtale da un canto e lavoro dall'altro, riferito alle persone, si traduce in rapporto fra imprenditori-capitalisti e lavoratori. Dalla coesistenza e simultaneo funzionare delle tante forme lavorative • tutte della stessa specie o di specie differenti - in cui il lavoro ne-Ila società è gestito, ri– sulta poi l' ordi11amento del complessivo la11oro sociale e la natura di tale ordinamento costituisce il sistema, sociale, di lavoro. IV. L'uomo e il capitale. Prima di passare alla disamina delle varie forme la– vorative praticamente possibili, studiandone il rapporto fra i due termini: impresa (risp. impresa-capitale) e la– voro, dobbiamo soffermarci sul rapporto che può inter– cedere fra l'uomo da un canto e ciascuno di essi due termini, impresa e lavoro, e quello che quasi sempre ne è il presupposto, cioè il capitale, dall'altro canto. E cominciamo dal rapporto fra uomo e capitale. Il capitale può essere passibile di dominazione da parte dell'uomo o non esserlo: l'uomo cioè (come specie e tanto più come individuo) o ha il potere di agire at– tivamente sulle cose del mondo esterno costituenti il «capitale)> (nel senso sopra fissato), volgendole a' suoi fini, o non ha questo potere, non po~endo essere l'or• ganismo umano altro che oggetto, diretto o indiretto, dell'azione del capitale, a cui reagisce passivamente, o che lo preserva dall'azione di forze nemiche. Bisogna quindi distinguere fra capitale dominabile e non domina• bile (I). D'or innanzi tratteremo esclusivamente di ca– pitale dominabile (che significheremo «capitale)> sem– plicemente), poichè è evidente che a questo soltanto può applicarsi il lavoro umano, e che esso solo può quindi esser mezzo d'un'impresa di lavoro coll'esser impegnato in un'azienda lavorativa. Questo capitale può trovarsi. rispetto ad un determi• nato individuo in rapporto tale che questi abbia facoltà di disporne secondo il suo volere (se anche non oltre (r) Esempio: il suolo coltivabile e in genere la crostn terrestre fino ad un certo spessore; d'altro canto, il sole {non già la luce so• lare) o la parte ìnternn del globo terrestre; le nubi sino :1 poco fa, potcvnno sembrare sottratte nl potere umnno . oggi non pili, per quanto entro limiti ristretti (v. i cannoni grandinifughi).

RkJQdWJsaXNoZXIy