Il Socialismo - Anno III - n. 7 - 25 maggio 1904

IL SOCIALISMO rosamentc versato dal proletariato russo nei giorni della rivoluzione già vicina, quel sangue sarà sparso per la libertà della Rm,sia e in nome della ca.m,a del proletaria/" del 111011@ intero. I.' Europa bor– ghese trascina il suo onore nazionale e politico nel fango in favore dello czarismo russo. L'onorc di classe del proktariato russo, l'onore po!itico della rivoluzione russa sta nel dare la prima spinta alla li– berazione di tulio il mondo dalla anticivilc e rcazio1rnria dillatura di classe della borghesia mondiale odierna. Solo a prezzo di una lotta eroica - di una lotta per la vita e per la morte - ai militi della libertà sarà concesso di atterrare il mostro czarista, Questa lotta eroica ravviveril nei popoli europei le rimembranze e i ricordi dei gloriosi giorni della rivoluzione. da cui fu creato· l'ordinamento sociale attuale. Col suo C<;Cmpio essa ricor– derà ad essi che gli anni lunghi cli lavoro preparatorio hanno una c0Ndflsio11,: logica nei mesi tempestosi di una radicale liquidazione rivoluzionaria. E al disopra ddlt: teste dei rapprci.cntanti ufficiali dell'Europa i proletari delle steppe orientali manderanno un grido di saluto ai loro confratelli occidentali: Fidatevi di nbi; noi faremo il nostro dovere - il do\'ere dei fikli::tstri della civiltà europea! lo altesa dei successi. Ecco il riai.i.11nto di un altro articolo del!' istesso numcro: Come era da aspettarsi, è ormni pnlesc che il governo zaresco i.i trova perfettamente impreparato alla iuerra provocata da se SÌ'SSO. Sotto il velo della prosperità ufficiale si nascondevano le mal– versazioni, le prevaricazioni, quelle spudorate noncuranze dei rapi• tori, ove ognuno non pensa che a strappar la sua parte di bottino, a godere il presente senza pensare all'avvenire, quel mostruoso di– sprezzo della vita e dell'avere di milioni di lavoratori. Tutto ciò costituisce da lungo tempo l'anima del regime autocratico e lo con– danna anticipatamente alla disfatta nei giorni della prova decisiva. 11 governo dello czar si è dimostmto perfettamente incapace di calcolare le conseguenze dei suoi atti e di farsi pronto alla difestt energie.i dei suoi • acquisti •· Ecco il fatto rigido, il quale appa• risce incontestabile attraverso le false notizie dal teatro della guerra, fabbricate nelle cancellerie di Pietroburgo e di Porto .-\rturo; attraverso l'entusiasmo artifici~le della stampa cortigianesca di tutte le sfumature, attra,•erso il chiasso delle dimostrazioni polir.iotto-pa– triottichc. 11 governo stesso è stato costretto di fare, per mezzo della ,1tam1x1,delle dichiarazioni di non essere pronto alle operazioni mi– litari, di trovarsi nella necessità di far - pazientemente aspettare le notizie dei successi delle nostre :umi. • Si vede che la pazienza dovrà esser grande e che ci sarà da • aspettar • molto, se gli arroganti a\·venturieri che disponiono scm;a controllo del de!Jtino di una popo– lazione di 130 milioni hanno giudicato necessario di preparare il popolo alla sconfitta. Le misere scuse della • lontananza del teatro della guerra dal centro e del sincero desiderio anche per il mante– nimento della pace• non possono ingannare nessuno, Se l'Estremo Oriente • si trova ;.i!lontanato da migliaia di chilometri dal centro dello Stnto •. cosa c'è .andato a fare e a cercare il governo dello czar? E avendo esso il • sincero desiderio di mantCnere la pace .. pcrchè si è appropriato le terre altrui e perehè ha provocato il Giap– pone alla guerra? Corrono voci insistenti che una gran parte delle pro, 1 visioni militari cd alimentari che do\'evano 1rovarsi a Porto .\r– turo sono .\>tateinvolate e che i soldati devono nutrirsi esclusivamente di riso. E' stato dichiarato in una not.a officiosa su! giornale Novoje Vremia che (< il dipartimento della guerra non può dare a tutti i sol– dati i \'estiti d'inverno senza l'aiuto della società. • Il popolo russo p.,ga circa 40 milioni di rubli ogni anno per il mantenimento dello csercito e i sold.ati, con una temperatura di -JO gradi sotto zero, devono fare a meno di abiti d 0 ìn\'erno! Essi vengono trasportati in vetture senza riscaldamento e arrivano sul teatro della guerra con le mani cd i piedi gelati! Ormai, grazie alle vittorie giapponesi, le prOV\ 1 isioni per J'cscr• 1 cito non possono pii.1essere trn-sportate per via cli mare. In quanto alla ferrovia transiberiana, secondo le testimonianze di persone com– petenti, essa. si Crova in tino stato da non poter assolutamente sod– disfare alle csigl"nze della guerra. I,' idea dcll'cc;er.:ito ru,;-so minacciato daila fame e dalll" cpidcmic in mezzo a una popolazione ostile, fa rabbrividire gli stessi fautori della guerra e, come al solito, si cerca senza vergogna di ingannare l'opinione pubblica. Sotto l:1 penna di un corrispondente parig:ino della .V(r.x.,je Vremì,i, la ~Janciuria da un arido de~crto viene trasfor• mata in un pamdiso terrei.tre, ricco di ogni ben di Dio; i cine'ii dh·engono degli onesti commercianti che non pensano ad altro che ,id accontentare i russi; i briganti non esistono pili: la ferrovia fun• ;dona' splendidamente. Intanto le sconfitte ,eguono una dopo l'altra. Cosa ci aspeua? E' mai possibile che il popolo rusi.o voglia • aspettare pazientc– mt:ntc » chesia\'ersatoaltrosangue, che sianosacrificatcaltre\•ittime in nome dell'asscr\'imcnto ~uo? Se il sangue deve essere sparso, che lo sia per la conquisia della libertà! Se ci devono essere altre vittime. esse dc,·ono cadere nella lotta contro l'autocrazia! Gli avvenimenti fanno sorgere un terreno ~traordinariamonte favorevole allo svilup~ dclln coscienza di classe del proletariato, Ogni giorno equivale ad un anno, e noi poi.siamo guadagnar mollo, pur di essere all'altezza del noi.tra compito. Le due folle. Ecco il breve riassunto di ·un .articolo puhlJJieato nel n. 61 della /skr.t: E' venuto l'ordine di far sml!ttcrc le dimostrazioni patriottiche, e pare che sia venuto a tempo. La gran folla dei dimostranti pasi.ivi che si univa per le vie alle processioni non ispirava nessuna fiducia. I gridi patriottici comincin– vano ogni tanto a cambiarsi in ben altri gridi. In quanto alla parte attiva dei dimostranti per la guerra, il loro contegno costituiva addirittura un vero e proprio appello all'or• dine da parte della polizia. l~ssi fermavano i Vetturini per istrada e trascina\•ano per forza fuori delle vetture le persone che stavano dentro; intimavano a tutti di le,•arsi il cappello e lo abbattevano magari col bastone, senza cccet• tuare i ea'ppelini delle signore ; irrompevano dentro le case private ed esigtvano delle mancic dai padroni di casa ; nelle trattorie )i facevano servire da mangiare e da bere senza)pagare e talvolta por– tavano via con loro, in ricordo, dei pezzi di argenteria; interrompe• vano !e rappresentazioni teatrali per far suonare e cantare l'inno nazionale e intanto sparivano i binocoli, le borsette, ccc. Lo slancio patriottico assumeva un carattere troppo scandalo~o e i patrioti furono invitati di ritornare alle loro occupazioni abituali! A un solo cenno del capo della polizia o del governatore, si fermò l'onda patriottica, la quale aveva trascinato nella sua corrente maulosa tanti cucchiaini, tanti binocoli e tnnte borse. Tutto fu ideato con tanta larghezza, annunziato con t.anta solcn– uit:\, messo in iscena con tanta pompa, tanto entusiasmo, tanta. estasi, tanta prontezza di sacrificar tutto il suo onore, la vila stes<;a, che nel rcsultato si ottenne un arricchimento delle cronache penali. E questa non fu una casualità. fu una risposta prccis., e ente• gorica della società alle domnnde dello czarismo: Quali sono i pro– tagonisti delle parti patriottiche atth·e? Questa è anche una risposta alla domanda: Quali sentimenti e quali istinti possono essere dai moti sciovinistici risvegliati nella folll'I riunita, da certa gente con un certo scopo? Sorge spontaneo davanti alla mente il confronto tra questn folla e quell'altra, quella degli lcioperi generali dell'anno scorso. • ì\"on abbiate paura • tranquillizzavano questa folla gli abitanti intimoriti di Odessa. - Ciò non è mica l'affare di Kiscineff; fra dì noi non ci sono nè ebrei nè rus<;i, noi siamo tutti lavoratori». ~elle dimostrnzioni antipatriottiche di Twer (Russia centrale) i dimostranti dicevano: • Non siamo venuti per derubare i negozi, noi vogliamo conquistare la libertà!• • :'\'cmmeno una mela fu toccata! • esclama\ 1 ano i mcrca.nti pieni di mera,·igl'ia. :-.-on ci furono ubbriachi, poichè in tali giorni la folla non beve. Le donne non furono in,;ultatc. poichè in tali giorni la folla non insulta! Che stiano ben attenti al registro dei delilli i poliziotti, custodi della reazione: quando si accorgeranno che nei centri della, vita poli– tica, malgrado !a cccitazionè dell:I folle, il numero dei delitti va cli• minuendo, che esso sta per diventar zero, allora • senza rischiv di sbagliare - essi potranno dire: • ~co la rivoluzione! • A proposito di patriotismo. :-.-cl n. &2 dcli" lskni c·t: da not:nsi l'articolo che riassumo: Quanti cc ne sono adesso di p.atrioti. di ogni nome e di ogni colore! cli quelli arrabbi.a ti • dalla rea;ione . e di quelli vergognosi •

RkJQdWJsaXNoZXIy