Il Socialismo - Anno III - n. 7 - 25 maggio 1904

104 IL SOCJALISMO onnisciente ed al nostro imperatore onniscientissimo, e cercheremo di farlo gettando uno sguardo sopra il pro– letariato degli alberghi, la sua condizione sociale e la tutela legislativa ad esso concessa. Il mestiere del cameriere - osservato e considerato troppo poco - include tanti e così gravi malanni eco– nomici ed anche morali, che lo studioso non può non accorgersi di trovarsi di fronte ad una miseria che per essere meno apparente è forse pili terribile di quella degli altri mestieri prolet?.ri. Se consideriamo la giornata di la·voro troviamo nella statistica ufficiale delle cifre addirittura spavento.se. Una inchiesta che comprendeva 4,378 camerieri, 803 ca1ne– rieri capi, 2,895 garzoni e 4 1 093 chellerine, e si riferiva a città ed aziende di diversa grandezza., ha dato i risul– tati seguenti \ 1) : Lavoravano: ~teno di 14 ore Da 16a 18 ore Pii.i di 18 ore 12.:z010 I 38.6 010 2.6 010 · dei eametieri 10.3 010 I 13.1 010 2.5 010 ,-:-.; cameded e: 15.1 010 I 24.4 010 o.8 010 dei g:uzoni --- - -- I2,I 0[0 I :z3.9 010 0.5 010 delle chellerine Per le chellerine bisogna ancora aggiungere che della Germania del sud, dove fanno un mestiere onesto e non sono, come nel nord, delle mezze prostitute, pii1 del 30 per cento di esse lavorano oltre ,6 ore. li quadro che ci danno queste cifre si fa ancora più triste per il fatto che a ben 40 per cento dei camerieri si fanno fare delle ore straordinarie. Con ciò si spiega come per i camerieri non si parli di una giornata massima tli /m,oro, ma bensl di un tempo minimo di riposo 1 tempo che proprio può dirsi di essere minimale. L'ufficio di igiene dell'impero. richiesto del suo parere, dichiarò 8 ore di ripo:;o come sufficienti per un uomo adulto, qualora questo dorma nelJlazienda. La commissione parlamentare ha messo come norma queste· 8 ore, ma ha abbassato ancora il minimo dell'ufficio cl' igiene, ammettendo le 8 ore anche per i camerieri che dormono fuori dell'azienda, giacchè per il cameriere privo di ossigeno anche il cammino fino. a casa sua deve considerarsi come un ristoro, e può perciò essere detratto dalle ore del s0111'1.0. Pare dunque che al cameriere che se ne torna a casa stan– chissimo non sia lecito di prendere il tram. Altrettanto tristi. quanto quelle della durata del lavoro sono le condizioni della sua remunerazione. Un salario fisso e sufficiente si trova rarissima– mente. La cQmmissione cieli' Impero per la statistica operaia ha constatato che (t) K,\ll:1- OcDE:>:BEKG: Arluil~rrdutl: i11 Gaf/. Mml Stlrmllmiirl• fd1,1/tm - J.::n:1, 1902, p.~g. 8. 17.5 per cento dei camerieri non ricevono salario; 82.5 ricevono rom.al mese 17.9 fra 10 e 30 n- 9·9 » pili cli 30 m. fn 94 su 100 casi i camerieri sono nutriti nel!. azienda. molti sono anche alloggiati; nelle gr:m<li citt. però, come a Berlino e a Monaco, il numero di quest ultimi è minimo. Si noti che il IO per cento dei camerieri deve ino tre spendere fra 5 e I o marchi al mese per piccol< spese che vanno a tutto beneficio dell'azienda e perci< spesso fatti per i padroni. Per il personale femminile le condizioni di salarii sono anche peggiori. Di esse il 21 010 non percepiscono salario 55,6 010 percepiscono fino a 10 marchi al mese 23,3 010 id. da IO a 30 id. o, I 0(0 id. più di 30 id. ( I Per la maggioranza cli quelle povere creature un guadagno mensile eia 13 a 15 marchi costituisce il mas– simo che possono ottenere (2). 11 compenso del proprio lavoro è ricevuto dal ca– meriere sotto forma di mancia, forma che implica svan– taggi gravissimi morali ed economici, riducendo eia un lato il cameriere a ricevitore di elemosina mentre avrebbe diritto a reclamare un compenso fisso pel lavoro pre– stato e togliendo dall'altra alle sue entrate ogni rego– larità. Lo stesso gli è pagato bene un giorno e mak l'altro, secondo l'umore dei frequentatori, molte volte secondo il tempo. ecc. Fra i due S\'.antaggi quello morale è il pili grave. 11 danno econon~ico non si manifesta sempre, anzi vi sono dei casi nei quali il guad{lgno permette al came• riere di rendersi padrone, ma sono casi piì:1 rari di quanto si creda generalmente. i\'lalgrado_tutti gli svantaggi, i tentativi - che del resto non furono troppo numerosi - cli sostituire le mancie con un salario fisso od una percentuale sugli utili non furono mai coronati da successo (3). La lunga giornata di lavoro e fa paga cattiva sono bensì i principali ma non gli unici malanni che colpi– scono il, ceto dei camerieri. Pare proprio che tutto il vaso di Pandora si sia riversato sopra di essi. Sono scandalose - per occuparci solo delle cose prin– cipali - le pretese delle agenzie di collocamento, che prendono fino a I o marchi per la mediazione di un posto buono. Quanto al servizio, sono irregolarissime le pause per i pasti, che in molti stabilimenti devono es– sere divorati in piedi eci in tutta fretta. E' proibito di fumare, e nei grandi ed eleganti ristoranti è altrcsì proil>ito di sedersi (4), dovendo i camerieri, come ebbe a dirlo a me un proprietario, esser sempre sul qui vi·l'~. (s) • Protokoll ucbcr die Vcrhandlungcn dcs crstcn allgemei,1cn Faehkongre-;ses dcr Gastwrt<;gc hiclfen Deutschlands >>. Bcrlin, 1900. p:1ginc 52. {2} Vedasi. l'articolo • Kcllncrinnen bcwcgung ,, nel n. 9 dcli annata X della • Gleihkheit .., egregiamente diretta da Clara Zctkin. {3) Vedasi Oldcnberg b. c., pag. 46, e • Einc ncue .\nti-Trink• geldliga• di \V. Bode, nel n. '27, annata XXV, <lt-11' •llotel-Rl'rnc •· (~) Veda':ii Oldenberg. pag. 14.

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