Il Socialismo - Anno III - n. 6 - 10 maggio 1904

lL SOCIALISMO La disciplina di partito contro la degenerazione parlamentare. Gli anarchici si rendono bene conto di questo difetto del p..'lr- 1:uncntnrismo, ma essi errano, credendolo fatnlc cd eterno, pcrchè t:1.lcdifetto può eliminarsi per opera di un partito prolctnrio con salda organiuazionc. Il proletariato, organizzandosi, acquista nuove capacità, che lo rendono atto alla vita parlamentare. Poi le organizzazioni danno ai loro impiegati anche la possibilità materiale d'esercitare il mandato parlamcnL'lre. Cosl le organizzazioni producono esse stesse i parla– mentari del partito. i\fa Sl'mprc il deputato eletto dal p..'lrtito rcst;:i membro del par– tito, come ogni altro, e deve sottomettersi alla disciplinn di p..utito. Esso è responsabile, non ad una massa sparsa cd incosciente di elettori, ma ad una forte organizzazione di partito, che esercita un controllo continuo. Gli elettori socialb:i sono gli unici che possono dire veramente di :ivcrc nel proprio deputato un loro mandatario, del quale dccidooo ogni giorno, non solo nel periodo elettorale. Il suffragio universale diventa cosl, cJ:\ un mezzo di truffare il proleta– riato, un mezzo per emanciparlo. Le stesse considerazioni svolte qui v/\lgono anche per un'altra :mn:t potente, per la stamp.-.. Malgrado la sua libertà essa serve soltanto alla classe dominante. Si vuole un partito organinato, che crei una stamp.'t proletaria e la sorvegli e controlli per combatterne quelle degcnemzioni _che si determinano facilmente ncll' ambiente giornalitico, per fare di un'am1a di dominio della borghesia un'arma emancipatrice. La tendenza all'autonomia. Ora esiste nel partito una tcndem:a, che ,•uole liberare del con– trollo della mnss.-. tanto il gruppo p.,rlament.'tre <1uanto In st:unp.-. wci:'l!ista. Forte in lt.-.lia, fortissima in Francia, questa tenden1-a è finora molto debole in Germania. E ciò per la radicata disciplina del par– tito e per il fatto che nel gruppo parlamentare predominano i compagni vecchi e provati, che sentono la disciplinn come una parte della propria personalità, non gi:\ come un freno esteriore :tllc loro velleità individuali. Certo, la disciplina di p.-.rtito è 11na catena da galeotti per co– loro che non consentono nelle lince generali dell'azione del partito, che ne disappro"ano la poli1ic~ seguita, che restano estranei ai suoi entusiasmi: nllom sl, la disciplina corrompe, p,'lralizza, conduce alla ipocrisia cd :\Ila doppiezza. '.\•la come si esce da questo dilemma, data la necessità tattica di un'ationc disciplinata e la necessità morale, che ognuno dc,•e propugnare libcrnmente le proprie convinzioni? E· problema difficile, ma non insolubile. Bast:l fare una coscientiosa scelta fra i candidati del partito, non comprendervi la gente venuta ieri od oggi, ma compagni pro,•ati, che per il loro passato dànno affidamento di con– cordare nelle cose essenziali colle convinzioni dei loro elettori. Non si potranno mai eliminare tutti i conflitti, ma il sacrifu:io parziale della propri:\ com·inzione, fatto sulrallare delle convinzioni della maggioranza, snrà il fio con cui rindividuo p..-.ga tutta l'aumentata influenza e potenza che gli viene dalla massa, dnl partito organiz– %ato che rnpprcscnta. Anche il piu geniale fm noi non avrebbe il ce11tcsimo dclrinflucnta, di cui Or:\ dispone, se non :tvcssc dietro di sè il pnrtito sociali">ta. Non si dicn poi che l:l disciplina si ri_solve nell'imporre freni all'individuo. In moltissimi c:tsi essa offre un appoggio morale, senza cli cui p.-.recchi smarrirebbero la giusta via. Chì sa se '.\lillcrand si s.-.rcbbc ridotto a tale punlo se avesse avuto con sè un p,,rtito forte, che gli ave,;se ncg,,to buona parte delle libere esplicazioni della sua indìvidu:tlit:\. Il deputato di fronte al partito. L:t scelta del candid:tto si fa pili difficile, quando il partito di– spone di un gmn numero di collegi sicuri. Molte ,•oltc non si trova sul luogo una personalità ad:' 1.tl: le si ill\•ita poi un comp.-.gno di luori, che ha forse un nome nella stamp.,, un titolo o che so io. Ma più si ricorre a questo modo di scelta, più s.,rà indispensabile che non sia il collegio da solo a ,-ccglicrc il proprio candidato. Non già che esso debb:\ accettare l'uomo propostogli dalla Direzione, ma dc,•e però intendersi colta Direzione sull:l propri:\ scelt:t. Nel 1876 il Con- grcsso del partito nomina,•a perfino i candidati! Questo sarebbe fon; un nceentramento eccessivo e vi sono altri modi più adatti per st bi lire un controllo del partito inticro sul deliberato del collegio. 'X o si tr:l.tta qui di cercarne le modalità pratiche, ma d'affermare il principio che la scelta di un candidnto parlamentare è altrettanto un affare della totalità del 1>nrtito, quanto del singolo collegio. Non si dica che ciò costituisce l:t viol:tzionc dei prìncipii demo– cratici. E. principio fondamentale della democrazia, che la mino– ranza de,•e piegarsi alla maggioranza. La maggioranza è qui il par– tito, la minoranza il collegio. Ogni nostro deputato non rappresenta ii:\ in Parlamento le poche diccinc di migliaia di \'Oli datigli dai suoi elettori. Egli mp– presenta tutto il partito, tutti i 3 milioni di elettori socialisti. I suoi meriti e le sue colpe "engono attribuiti al partito intiero. L:t scelta del candidato è dunque affilre di massima importanza per tutto il partito, che de,•e avere il diritto di interloquire e, come è material– mente impossibile che lo faccia direttamente, deve poterlo fare per mezzo dei suoi fiduciari. Il collegio non può proporre da solo un candidato, ma deve sottomettere il suo nome nll'approvazionc della Direzione. Di fatti, cosi si è fatto sempre nel p:trtito. Ora che questo è diventato grande occorre codificare il diritto consuetudinario, per impedire gli spiacevoli incidenti a cui ha dato luogo il caso Gochrc. Sinmo ingaggi:tti in una gr:mde battnglia ed è necessario stringere le fila. II piano di guerra di una organiziazione padronale. Il Corresptmde,r:6/all del S mano fa nel suo articolo cli fondo le seguenti rivelazioni di un progetto di mobilitnzione escogitato da un'organizzazione di industriali. L' U11il:mtdei fa66rita11/i nulallrrrgiti di Derli110 si è costituita recentemente, in seguito ad un lungo scio– pero di fondatori, collo scopo esplicito di impedire gli scioperi. E· ,1icntemcno che una lega di resistenza fra padroni. L· U11Ume legge m·I suo seno una commissione di fiduciari, cui spetta di decidere in:tppell:lbilmente in ogni caso di differe111-e fr:l. pndroni cd or,emi. Gli industriali sacrificano dunt]ue qui il principio - che pure sta loro tanto a cuore - di essere i padroni in c.,sa propri:t. Se l'industriale non s'inchina alla decisione della commissione e ne nasce uno sciopero, J" UHùme non ne prende notizia e r,on soccorre l'industriale. Se invece gli operai respingono la dccisiont: della eom• missione, l'industriale colpito viene soccorso. Le serrate per solidarietà fra capitalisti. Questi soccorsi dovranno assumere due forme diverse. Per soli– darietà con un membro dcli' U,ri<me, che :l\'CSse uno sciopero, gli :litri padroni devono essere pronti :i liccnzi:tre anch'essi i loro opcrni. Vi sono le seguenti norme statutarie per regolare l'azione dei c:t– pitalisti: Quando il 10 per cento degli. operai di un gruppo o della to• talità degli industriali sono in isciopero, la commissione dei fiduciari fm6 obbligare gli industriali non colpiti dallo sciopero a licenziare p.-.rte dei loro operai. La stessa commissione dr.u imporre questi licenziamenti, qualora il numero degli scioperanti salga al 1:5per cento del totale degli operai impicg:tti presso i membri dcli° U11i'om. Dc"c imporli :incora. su domanda di un membro dcli' U,rio11t che occupi non meno di 500 operai e si veda colpito per almeno 10 giorni d:illo sciopero, o,•vero che con non meno di 100 operai soffm dello scio– pero per 3, con non meno di 20 per 5 settimane. Imposto il licenziamento dalla commissione dei fiduciari esso si effettua nei modi seguenti: Ogni industri:tlc licenzi:\ immediatamente il 10 per cento degli operai da lui impiegati; dopo una selli1T"!an:lne licenzia altri 10 1>er cento, dopo una settimana ancora altri 20 per cento e dopo com– plessivamente 3 settimane altri JO per cento. Cosi. se il comit:tto constatasse, mctliamoal I aprile, che il 15 per cento degli operai sciopc• rassc, o se ricevesse dagli aventi diritto l:t richiesta di imporre licen– ziamenti, al 21 aprile - a meno che gli opcmi a\'csscro ceduto - il 70 per cento dei metallurgici di Berlino sarebbe licenziato e tutto questo colrunico scopo di far piegare gli sciopemnti colla disoceu– JXtzione dei loro coll<'ghi.

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