Il Socialismo - Anno III - n. 5 - 25 aprile 1904
o 66 IL SOCIALISMO fìcava nel campo teorico in Germania, col revisio– nismo di Bernstein, e nel campo parlamentare, in Francia, col ministerialismo di Jaurès e Millerand. Il Congresso d'Imola, del 1902, sopravvenne in piena parabola ascendente del revisionismo teorico e del riformismo pratico. Onde vi ebbe facilmente il sopravvento la corrente, che a Roma si era af– fermata nella formula velata dtll'autonornia, e ad Imola fece un passo di pili, affermando sì che ccl'azione del Partito è riformista perchè rivoluzio– naria e rivoluzionaria perchè riformista», ma con una intonazione sempre pili decisa e recisa nel senso di un'azione comune coi partiti democratici. E quanto all'opera del gruppo parlamentare, pure ap– provandone l'appoggio dato al ministero Zanardclli che << riuscì a tutelàrc lo sviluppo dell'organizza– zione proletaria contro un possibile ritorno della reazione» si invitava però il gruppo stesso « a con– servare la pili assoluta libertà di azione di fronte al governo ed agli altri partiti )>. l\1a si comprese da tutti che il Congresso di Imola - continuando sul piano inclinato posto dal Congresso di Roma - aveva non so1tanto sanata, rna incoraggiata, la deviazione sistematica dalle norme di un 'azione del Partito, indipendente e se– parata da quella dei partiti borghesi, più o meno vicini nella topografia parlamentare. E poichè nessuno può mettere in dubbio la buona fede e le buone intenzioni di quei socialisti che sostengono questo metodo di azione in accordo con un'augurata << democrazia di governo )>, noi, }}lire ritenendo che per arrivare a questa democra– zia di goven10 sia metodo pili efficace (per quanto in apparenza più lungo e pil.1lento) quello di con– tinuare nella nostra linea intransigente, abbiamo aspettato a giudicare l'albero dai frutti, il metodo dai risultati. E siamo arrivati così al Congresso recente di Bologna, dove quella corrente, iniziatasi a Roma cd accentuatasi a.d Imola, si presentò, con un corag– gio veramente grande, non sotto veste di sanatoria o di bi/L d'iude,utdà all'opera' mancata, in vista delle buone intenzioni ond'erasi tentata: ma sib– bene colla affermazione pitl chiara cd esplicita delle sue ultime conseguenze, dichiarando la pos– sibilità dell'appoggio a un ù,dirizzo di governo (quindi con voti di fiducia ministeriale €: non solo di approvazione a questo o quel progetto di legge) e persino la possibilità di « valersi delle attuali isti• tuzioni )> cioè di arrivare anche al potere ministe– riale. Dal 900 al 904 i ministeri Saracco, Zanardelli, Giolitti avevano manifestamente tradita ogni legit– tima speranza del proletariato e della magra bor– ghesia e proprio in un tale momento si è chie– sto al Congresso di Bologna l'autorizzazione a pro– seguire sempre pili innanzi sulla via delle alleanze, dei comp'romessi e dell'azione comune, con una de– mocrazia di governo che è tuttavia e sernpre come l'araba fenice .... Questo che era, evidentemente, un eccesso in senso transigente, ne provocò un altro da parte degli ultra rivoluzionari, che arrivarono a parlare, per contrapposto, di uso della violenza e a non arnmettere le riforme graduali, come facienti parte dell'azione complessa e quoti'diana del nostro Par– tito. E· tutto questo in un momento politico d J no– stro paese, in cui gli stessi riformisti e transigenti riconoscono che, per gli atteggiamenti politici di Giolitti e per il probabile suo impero durante qual– che anno, <( non c'è nemmeno çla pen~are » ad un accordo col governo. E, d'altra parte, in un mo– mento politico, in cui le libertà pubbliche hanno una relativa garanzia, e di reazione violenta, da parte del governo, non si può veramente parldre. Onde quei due ordini del giorno (Bissolati e La– briola) erano fuori ciel mondo e delle cose attuali e mi spiego così il giudizio arguto, che me ne disse il dott. Adler, l'eminente nostro compagno austriaco. Gli è come - diceva egli - se il partito socia– lista, colr ordine del giorno Bisso lati, dicesse alla borghesia: fra due· anni ti darò un bacio! E viceversa, coll'ordine del giorno Labriola, è come se il partito socialista dicesse alla borghesia: fra due anni ti darò una bastonata! 1 essuna meraviglia quindi se prevalse al Con– gresso di Bologna, sotto l'esperienza degli ultirni anni 1 la corrente intermedia che intende ad una azione di Partito, lontana da ogni eccesso verso destra corne da ogni eccesso verso sinistra. Questo è il significato del mio ordine del giorno, riaffermante la necessità di un'opera multiforme per la educa– zione delle coscienze socialiste, per la lotta contro i parassitismi e lo sfruttamento e per la conquista proletaria delle riforme. A cui si aggiunge la di– chiarazione recisamente negativa circa la fiducia mi– nisteriale in qualsiasi indirizzo di governo e circa la partecipazione dei socialisti al potere politico. Rimane la questione dell'unità del Partito, che fu energicamente e solennemente affennata dalla volontà dell'assemblea e che fu votata tanto col mio ordine del giorno quanto con quello di Rigola, pure di corrente intennedia, ma in senso pili tran– sigente . .. Viceversa l'indomani di quel voto unanime per l'unità del Partito e pel rispetto delle minoranze ai deliberati delle maggioranze, il campo si è sollevato a rumore e i giornali borghesi e anche qualcuno socialista han cominciato a gridare dai tetti che - malgrado quel voto unanime e senza dubbio sin– cero - l'unità non è possibile! Ma perchè? Se siamo tutti dei socialisti, cioè concordi sui principii fondamentali del nostro Partito, che da Ge– nova a Bologna non sono cambiati, pcrchè non deve essere possibile un'opera comune, per quanto differenziata ne' suoi atteggiamenti pratici, secondo le differenzi~ di ambiente, di temperamento, di svi– luppo locale del partito? Se siamo dei positivisti, perchè non seguitiamo d'amore e d'accordo a lavorare ciascuno secondo le proprie attitudini e le proprie vedute secondarie, massirne in questo momento in cui il gruppo par– lamentare è unanime nell'opJ?OSizione al ministero e fuori del Parlamento c'è l'autonomia della tattica? Il credere che scindendo il Partito si sopprimano queste differenze di vedute e di azione quotidiana è pura illusione. Se anche 11011 ci fosse l'esempio della
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