Il Socialismo - Anno III - n. 4 - 10 aprile 1904
JL SOCIALISMO 53 tecnica che proprio non possiamo sentirci autoriz– zati a stabilire delle norme eccezionali. Possia;no dunqtic affermare senza esitanza che per quanto siano stretti i rapporti intercc'ndcnti fra partito socialista cd organizzazione operaia la pra– tica ci dimostra che sarebbe per ora almeno esi– ziale agli interessi degli operai l'inscrivere le orga– nizzazioni di mestiere nel partito socialista. Diamo invece opera a preservare l'organizza- 7.ionc professionale così dagli inquinamenti elettorali come dalla paralisi corporativista; dinanzi agli op– portunismi del vecchi~ trade - unionismo inglese e alle ventosità del movirncnto sindacale francese - rovinato dalle contese dei partiti politici e dalle ri– valità degli stessi gruppi socialisti - seguiamo I' e– sempio luminoso dell'organizzazione professionale tedesca - in cui vibra l'anima socialista - che ali– menta de' suoi uomini il gruppo parlamentare so– cialista, che dà larghi contributi di danaro alla bat– taglia politica ... senza alcuna formalistica adesione fatta di statuti e di bollettari. R. RIGOLA. PROBLEMI SOCIALI IL PROBLEMA FERROVIARIO La trazione elettrica sulle ferrovie italiane Crediamo, nella imminenia della discussione parla- ~ mentare del problema ferroviario, di far cosa utile e grata ai lettori ciel Socia/.ismu pubblicanCio questo .ed un successivo articolo di un egregio collaboratore nostro sulla questione della trazione elettrica nelle ferrovie ordinarie. I due articoli, d'indole economica e tecnica, mirano a richiamare l'attenzione del paese e degli uomini politici sopra il grave pericolo a cui possono essere esposte le finanze pubbliche e l'eco1wmia dei tra– sporti ove governo e Parlamento prestassero facile orecchio alla leggenda che da individui e Società inte– ressate si sta tessendo circa i vantaggi della trazione elettrica applicata alle nostre grandi linee, come si parla e si propone per la. famosa direttissima Napoli-Roma.. li problema, in se stesso cli natura eminentemente tecnica e perciò inaccessibile alla enorme maggioranza del pubblico, il quale non suole vedere che l'orpello con cui si para.no i progetti e non sente (salvo a su– birne poi le conseguenze) che il frastuono patriottico con cui si magnificano i progressi della elettrotecnica otte• nuti sopra le altre nazioni dalla nazicine italiana, richiedeva. una. parola. serena, disinteressata e tale da portare su di esso un po' di quella luce purtroppo nascosta dalle forrn.ole degli ingegneri e dai resoconti dei finanzieri e delle Società interessate. Per tale ragione e perchè sopra.tutto ci sta a cuore il vero e progressivo sviluppo industriale del ··paese nostro, che deve prodursi in forza.delle sue reali energie e non per la vanità del non1e e della gloria d'Italia o, il che è equivalente, p~r l'insaziabile brama dell' affa– rismo di succhiare ancora alle non inesauribili risorse ciel paese, noi pubblichiamo volentieri gli articoli del nostro collaboratore, persuasi che essi richiameranno tutta l'attenzione di coloro che non si pascono d' illu"sioni e di chimere, e che all'avvenire. finanziario ed econo– rnico d'Italia mirano con occhio attento e severo. LA REOM~IONE. ~on nbbiamo la pretcsn di svisccr:lrc il problema dcll:'t trazione fcrro\'inri:l clellrica sotto tutti gli :lSpelti nei quali si presenta ; ciò non sarebbe nè utile per la maggioranz:i. dei lettori, nè consentito dall'indole della rivista; ci limiteremo nd esporlo sotto il punto di vi<;ta che pii.1 interessa il contribuente, col solo scopo di prevenire l'opinione pubblic:i. contro l'allargarsi di applicazioni di tr:-tzion<' elettrica alle ferrovie, che nelle attuali condizioni tornerebbero a totale svantaggio del pubblico erario. Ad :i.lcuni potrà sembrare questa nostra ct11npagna anti progres– sist:l e quindi in opposizione al programma socialista, Niente di mene. :S:oi non intendiamo di negare la JX>ssibilit:\, in un avvenire pii.1 o meno lontano, di una reale e v:i.ntaggiosa sostituzione della tra– zione elettrica alla trazione a \1:tpore; anzi possiamo fin d"ora prevedere che questa trasformazione :1.,·vcrràper la forza stessa del progresso ; di più riconoscim,,o che in certi casi sµcci:lli, che esamineremo in seguito, t:lle sostituzione può essere utile e vantaggiosa anche nelle condizioni presenti ; ma allo stato attuale della tecnica è :issurdo il pensare che una tale trasformazione possa riuscire in linea generale di pratica e vantaggiosa attuazione, e ciò principahnente per lo enorme costo degli impianti fissi occorrenti, Va da sè che <1uanto andremo esponendo si riferisce alla trazione elettrica sulle strade fer– rate proprinmcntc dette, si dovranno <1uindi intendere escluse le tramvie urb:rne e sub-urbane, le metropolitane e tutte le forro,·ie economiche di breve percorso e di grande traffico di viaggiatori. Circoscritta cosi la questione, aggiungiamo che noi non :-tppro– ,·i:-tmo neanche le applicazioni di trazione elettrica fatte sia pure :'li solo scopo sperimentale, specialmente qu:rndo gli esperimenti costano molti milioni senza offrire alcun:i. garanzia di una buona riuscit:-i tecnica cd economica, pcrchè, secondo noi, l'iniziativa e l'onore <li tali esperimenti dovrebbe essere lasciata alle Societ:\ costruttrici di macchine elettriche come pfo direttamente interessate, per lo meno per ciò che concerne la parte tecnica, od :-tllcSociet:\ ferro\1iarie che si trov;rno in condizioni l'ìnnnzi:-tric t:lli da potere permettere, non solo le innovazioni e migliorle che le esigenze moderne reclamano nel servizio della trazione n vnporc, ma czinndio di resistere alle conseguenze di esperimenti troppo onerosi o mal riusciti senza farne risentire gli effetti al personale dipendente od allo Stttto. Le nostre maggiori Socict:\ ferrovinre, che di recente hanno get– tato tanli milioni nella tr:i.zione elettrie:l e che stanno già architet– tando nuovi progetti, si tro\'ano nelle condizioni suddette? E' facile con\1incersi che no, sol che si pensi all'aiuto finanzi:-trio prestato loro dal governo, per scongiurare il minttccia.to sciopero gene– rale dei ferrovieri per t:lnti anni di inumano sfruttamento Jesi nei loro interessi d:-tlleSocietà, al malcontento tuttora serpeggi:lnte fr:l il personale ferroviario. nlla cattiva manutenzione del materiale e delle linee, alla disorganizzazione gcncr:i.le elci sen•izi, ecc. La limitazione da noi imJX>sta ai grandiosi esperimenti di tr:-t· zionc elettrica per ragioni economiche troppo evidenti. non appor– terà certamente alci1n ostacolo :-ti libero svolgersi del progresso c.4,:lla tecnica, poichè quando non manchino le rncùmi mnteriali, esso e:-tm– mina egualmente per forza delle CO'iC e per ·il volere di coloro i cui interessi collimano più direttamente collo estendersi delle applicazioni elettriche, siano o non aiutate dalle nostre inconscic ed an('michc Societ:\ fcrrovi,trie. ... Premesse queste considerazioni gencr:i.li e per noi doverose spie– ~zioni entriamo pili addentro :li problema che c'interessa. Comunemente la tr:,zione elcllric:l si ritiene preferibile a cp1ell:1 :'l vapore per ipotetici \'antaggi, fondati: I. Sull 'utilizz:i.zione delle forze idrauliehc e conseguente ri– SJXlrmio del combustibile;
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy