Il Socialismo - Anno III - n. 4 - 10 aprile 1904

IL SOCIALISMO I commenti li faccia il lettore. Per noi la domanda suddetta ha un sol valore cd è quello di renderci m:-tggiormcntc persuasi che le Compagnie estere costruttrici di macèhinc clcltrichc ritengono r1talia poco più che un p:lcsc di conqub.ta nel quale sia possibile la pili losca ed im·crosimilc speculazione; non pcrchè le pretese della • AllgcmCif1:C E. G. • siano Cs."lgcratc in relazione al progetto :'\l quale si riferiscono, ma per il fatto di avere l:l detta Socict:\ potuto con– cepire l:l speranza che il nostro governo, che si ritiene emanazione piì.1 o meno sincera di un popolo civile, si lasci trascinnrc all'esecu– zione di un progetto che mentre non è richiesto da nessuna necc~– sit:\ del momento, sarebbe oltremodo TO\'Ìnoso per la finanza dello Stato, E la misura del danno finanziario In si hn appunto ponendo mente· a quanto noi abbiamo esposto precedentemente, ncllé' condi– zioni poste dall' • Allgemeinc • medesima nlln sua domnndn, In <1uale dimostra ancora una ,•oltn, se ciò occorresse, qu.,nto maggiori sono le spese di esercizio in un servizio ferroviario a trazione elettrica in confronto di quello a vapore, beninteso computando frn le spese di esercizio anche gli interessi e le quote d'ammortamento degli im– pianti fissi per la produzione, trasformazione e distribuzione della energia elettrica. Riassumendo: ci pare di aver dimostrato come non sin pratica– mente conveniente dal lato dell'economia l'utilizzazione delle cadute d'acqua per la trazione sulle strade ferrate, ossia la soo;tituzione della elettricit?l, con impianti idro-elettrici, al vapore, principnlmente per il costo troppo elc,·ato degli impi:mti stessi e delle dist:rnie troppo forti dei centri di consumo, che in questo caso s.,r:\ più (!.-.attochin– m:fl'e baricentri, dai luoghi di produzione. La tr:u:ione elettrica sulle ferrovie, allo stato attuale della tecnica, non risponde dunque per nulla allo scopo di realizzare un'economia col risparmio del C/'\rbone, valendosi delle e:tdute d'acqun, giacchè questa pennuta nella fonte di energia si tr.t.duce in sostanza in un forte :rnmento delle s1>escdi esercizio. Le cadute d'aequ:t r:tppresentnno un vant..,ggio non disprezz:tbile per il nostro p.,ese - che un &iorno, col progresso della tecnic:t, potranno :rnche cambi:trsi in vere fonti di ricchezza • vantaggio che dn disfa)11ibi/e può diventare reale :mche nelle condizioni nttuali, qu:tndo la loro utilizzazione non richieda opere idrauliche troppo costose e quando l'energia elettriC:l da esse generata possa trovare impiego per stabilimenti industriali, ferrovie economiche di grande trn.ff ,co e di breve percorso, industrie chimiche, ccc., situate in \ 1 icin:tnza delle cascate stesse ; ma non nel caso del loro impiego :tlla trazione -.ulle Se queste turlupinature, od operazioni :lffaristiche,. come si usa più comunemente chiam:lrle nel mondo commerciale, st mantenessero nella srl:!ra di guerra fra ea1>italie capitali, niente di m:tle per il con• tribuente, e noi potcemmo starcene tranquilli spettatori colle Mmi :ti piede: ma il male si è che la questione è ben diversa <lacchè c'è di mezzo il nostro governo, il quale non hn mai spiegato in -.imili affari una lodevole accortezz:t. e dietro :t lui il buon Pant:tlonc, che corre serio pericolo di pagare le spese ... delle guerre capitalistiche. Ecco perchè diamo il segnale d'allarme contro questi v:tmpiri, contro <1uesti falconi cal:tnli nel bel pnese per csercitan•i le loro razzie preceduti dalle solite musiche di pcnnaioli prezzolati, che non m:tnc:-tnO'mni alla dìfes:t dei più tosc.hiaffaristi, ed :tccolti da un eser– cito d'incoscienti pronti sempre ad :tpplaudirc alle imprese :tltisonanti che fmmq q11qre e rinqman:a tr/ pruse, e che giudicano le cose dalla forma esteriore incuranti della sostanza. Or:t poi che le nostre maggiori Società ferroviarie sono cadute nella rete, cioè si sono compromesse nelle npplicazioni dell'elettri– cità :dia trazione, - profondendovi, con deplorevole leggcrczz:t p:ui alla loro incoscienza, molti milioni 4 seguit:\l\o nei loro tentativi di allargare la cerchia delle applicazioni, cantando os.,nn:t alla tr:t• zionc elettric:-t, coll'evidente scopo d'ingannare la buona fede del pubblico e di sorprendere il governo, sempre male informato dai suoi m:\llt':-tbili rappresentanti, per far p.,gare al buon Pant:-tlone i milioni spesi in impinnti che • come le gloriose spese :-tfricane di affhristica 4 militaresca memoria 4 rappresenteranno una J>Crcnnc pnssivit?l nel bilancio fcrro,·iario. Ma il p.'lese ed il governo abboccher.t.nno all'amo? È quanto vedremo ncll:t prossima risoluzione dcli:\ questione ferroviari:-t. Richiaminmo quindi tutta l':tttcziooc dell'estrema slnlstr:t sn quanio abbiamo esposto, circ:t l'artificiosa montntura dell:t trazione elettrica, per prevenirla contro i tentativi di fare inroiare :i.I governo il gr.t.n pillolone di circ..'l 15 :'I20 milioni, che d:tlle due Societ!t, con 1:t eonnivcnz:t del regio ls1>ettorato, si sta :tbilmente indor:rnclo per farlo digerire al ministero dei lavori pubblici. Connivt>nza che si è chiaramente rh•clata nel discorso apologetico per le Socict!t, m:t molto spropositato, fatto dnll'cx-minis1ro Balemiano nella seduta parlamentare del 2 giugno 1903. Per meglio comprendere il significato di qu:tnto sopra abbiamo e-.posto, s:trà bene che c·tndugl:tmo un po· sugli esperhncnti di tr:1- zione elettrica in corso presso le Societ?\ Adrintica e '.\fodit('rr:\l\e:t ferrovie ordinarie. e lo faremo in un prossimo articolo. Ripcti:-tmo nncom un:t ,·olta : le nostre dellOli risorse economiche (Omlùmn) CAR80SA\" •. non devono essere sprecate in opere p.uzcschc, quali l:l direttissima Rom:t-!\"apoli a trazione elettrica ed imprese congeneri; m:'I ~ivolte :ti graduale miglioramento del servizio ferroviario e di tutti gli nitri servizi pubblici. · . . . Trnttando della trazione elettrica dal punto di vista più gene– mie cd obiettivo, siamo venuti dimostrando nel presente articolo e b:ts:tndoci su dati te~nici inoppugnabili, come tale sistema non poss:-i ancor:t competere, dal punto di 'vista dell'economia, colla tra- 1,ionea v:tporc, e quindi come l'applicazione delrelcttricit?!. alla trazione sulle s1rade ferrate non sia che una colossale montatura abilmente prep.'ll':lta da furbi speculatori, i quali hanno potuto gonfiare il pal– lone a loro beneplacito, approfittando principalmente: I. della poca csperiem:::t ed assolut:t manc:tnza della più element:tre conoscenz:t dell:t scienza elettrotecnica 1>erparte dei rros 6t>muls delle Anunini– strnzioni ferro,•iarie e del regio lspcttol':lto; 2. dell'ambizioso desi– derio di s.,lirc di giovani intraprendenti ed accorti che ,•edono buono ogni mezzo purehè atto n far loro da sgabello ncll' nscesa ; 3. della ignor:tn,:a e poca :t,·vedutezza, in m:tteri:t di :tpplic:tzioni elettriche, di certi consiglieri d·:-tmministrazione, emanazione di maldestri, pcrehè sinistri, azionisti, non sempre consci del loro veri interessi (ciò che dimostra una volta di più come il capitale non sia dovuto alla sag– gezz:t, :tecortezza od atti,•ità di chi lo possiede). Approfittando di tutto ciò e dclr indifferenz:t gencrnle del pubblico, i non sullodati v:tm1>irihanno saputo prep.,rare il terreno fa,•ore\•ole ai loro affari, riuscendo ad introdurre in lt:tli:t il m:ttcri:tle per la trazione elcttrica 1 che ha trov:tto cosl se.uso favore nei p:tesi più evoluti del nostro, e quindi dove si fa meno poesia, (" si sbrig:-tno gli :tff.'lricon ,ma mag– gior dose di senso pr:ttico. VITA PUOUTAIIIA NTEHNAZIONA NELLA FRANCIA Scioperi agricoli. Come già nel 1901 in Italia oggi, inopinato, si è prodotto in Francia un movimento di contadini, che senza accordi, senza organizzazione quasi, per un im– pulso direi sub-cosciente, hanno inaugurato la lotta per rivendicazioni di salari e di lavoro. In Linguadoca da parecchi mesi gli scioperi si suc– cedono, propagandosi come fermento di paese in paese. La notizia di vittorie ottenute in. un. villaggio si diffonde, elettrizza le menti, solleva desideri, bisogni, speranze sopite fra i contadini di altri e poi di altri villaggi ancora. Come per incanto, nell'entusiasmo di vincere, si formano leghe e sorgono quasi per genera– zione spontanea e si diffond9no idee e principii che mai il proletariato industriale della città avrebbe supposto potessero germinare in quelle menti tarde, in quei cuori vergini e schivi da og1;i acre sentimento di lotta sociale e di classe.

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