Il Socialismo - Anno II - n. 23 - 25 gennaio 1904
354 IL SOCIALISMO Si did forse, da qualche compagno riformista, che il mio esperimento non vale, perchè sllora, dall' 86 al 92, non c'era, fuori del Parlamento, un proletariato organizzato che facesse pressione. E c'è una parte di vero in questo rilievò. Ma il guaio è che poi, anche nel 901, 902 e 903 - malgrado il proletariato orga– nizzato - l'ingranaggio parlamentareha seguitato,su per gill, a dare gli stessi risultatinegativi. Di cambiato notevolmente, da allora, c'è piuttosto la vita comunale. Ma anche in questa temo che i risul– tati effettivi siano assai lontani e inferiori alle conce– pite speranze. Viceversa, non per fare l' << apoteosi » mia, 111::t perchè i fatti sono fatti (e chi mi conosce sa che io parlo obbiettivamente anche di me, perchè, ne– gando il libero arbitrio, so che le mie qualità e i Iniei difetti non sono merito nè colpa mia, come non dipende da noi l'essere di alta statura o di spalle quadrate), vediamo i frutti del metodo rivoluzionario. Chiamato - contro mio desiderio -- dalla Di– rezione del Partito e dal re{erendttm finanziario del Partito stesso, alla direzione del!' Avmzti!, in pochi mesi abbiamo d,ne delle buone battaglie, tutte vinte dinnanzi alla pubblica coscienza, dal processo dei 35 alle intromissioni del signor Luigi di Savoia, dalla visita dello Czar alle crisi parziali e generali del Mi– nistero, dal processo Bettòlo, da noi moralmente e politicamente vinto oramai-· qualunque ne sia l'esito giudiziario - sino all'inchiesta parlamentare sulla regia 1narina, ormai inevitabile. Eh! - si dirà - . ma con tutto questo scalpore, quali vantaggi economici o morali si sono ottenuti per il proletariato? Il vostro non fu un lavoro utile e... neppur socialista. Quasi come certi a,·versarii nostri dicono ai contadini: <e e, coll'avere'ascoltato una conferenza socialista, quanti soldi avete guada– gnato? n Ed è la risposta a questa obbiezione, che mi con– duce, proprio, alla nostra conclusione. Qual'c l'azione socialista? Far delle conferenze di propaganda o fondare ~ma Cooperativa proletaria? Inscrivere elettori o .fondare una Lega? Fare un discorso parlamentare o combat– t~re una camorra? Presentare un progetto di legge o collaborarvi, oppure partecipare alla campagna con– tro le spese improduttive? Amministrare un Comune, istituendo, per es., la refezione scolastica o svelare le mangerie dei succhioni, attaccando, per es., un'am– ministrazione, come quella della regia marina mili– tare, che finora era come un'arca santa, circondata di ogni simpatia ... convenzionale? Fare delle lezioni universitarie, materiate di socialismo o guidare uno sciopero? Fare un'opera d'arte plastica o pittorica o letteraria, con anima socialis.ta ,o riordinare i bilanci dHle cooperative? Difendere in Tribunale i superstiti di Candela o fare un'inchiesta sull'eccidio di Ton:_e Annunziata? Scrivere un opuscolo di propaganda o un manuale per le Leghe, oppure sollevare la que– stione morale contro un Ministero? Io dico che, quando tutte queste forme diverse di attività, siano mosse da un'animasocialista, sono tutte forme di azione socialista. Non lo sono, se non hanno anima socialista: nè la fondazione di una cooperativa, nè l'attacco a un Ministero. Perchè l'opera e la fun,ione del Partito sociali– sta, una volta superato il periodo iniziale della di– fesa delle proprie condizioni elementari di esistenzs - contro la violenza reazionaria - non possono pili essere semplici e monocordi; nìa devono neces– sariamente, - perchè gli organismi individuali, come quelli collettivi, si sviluppano passando dal semplice al complesso - devono necessariamente essere com– plesse e multiformi. Però devono tutte essere coordinate al fine su– premo, alla ragion d'essere del Partito socialista: se no, invece di un quadro a mosaico avremo un am– masso variopinto rna inutile di pietruzze; invece di una casa avremo un ammasso informe di mattoni e travi e tegole e inferriate- ingombro pil.1 che asilo. Ora, in rapporto alla ragion d'essere del Partito socialista - che non è il frutto della fantasia logica di Marx o di Ti,i.o o di Caio - ma è il prodotto naturale della vita sociale contemporanea, tutte le vari~ e più diverse forme di azione socialista, una volta conquistata la propria libertà di esistenza (come noi abbiamo fatto dal 1893 al 1900), non possono essere che l'esplicazione del programma negativo o del programma positivo del nostro Partito. Program111a negativodel Partito socialista. - Esso è la demolizione critica di tutto ciò che costituisce il sis/.e,na di sfruttamento capitalistico o nelle sue forme normali del salariato o nelle sue forme dege– nerative del parassitismo, della camorra, del succhio– nismo. Quindi battaglia non contro gli individui, come Cavallotti e Imbriani facevano, contro Crispi o Chau– vet o un prefetto che si tinge la barba o un dele– gato che scioglie un assembramento senza ci,;gere b sciarpa tricolore. · Metodo individualis\a, per cui io una volta dicevo a Cavalloni (e ricordo ancora gli occhi· sgranati e
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